Gli adduttori di coscia

I muscoli adduttori della coscia sono coinvolti in maniera importante in quasi tutte le discipline sportive, rivestendo un ruolo chiave a livello di stabilizzazione del bacino, ma non solo.
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I muscoli adduttori della coscia sono quelli che topograficamente, occupano la porzione mediale della coscia. Da un punto di vista funzionale però, possiamo considerarli insieme sia ai muscoli interni dell’anca, che a quelli esterni.

Gli adduttori infatti svolgono la loro azione flessoria, estensoria, adduttoria sempre sull’ articolazione dell’anca, la coxo-femorale. 

In questo articolo di Andrea Simone, abbiamo parlato dei muscoli adduttori, quali sono e come contestualizzarli da un punto di anatomico e funzionale. Parleremo delle categorie di sportivi più a rischio e di come gestire l’insorgenza di eventuali problemi.

 

Quali sono i muscoli adduttori?

 

Il complesso dei muscoli adduttori comprende:

grande adduttore ;

adduttore lungo ;

adduttore breve ;

pettineo ;

gracile ;

 

 

 

Dove si trovano

da sinistra: Grande adduttore, Adduttore lungo, Adduttore breve, Pettineo, Gracile.

I muscoli adduttori transitano per l’inguine, all’interno di questa articolata regione anatomica, si possono individuare altre importanti strutture. Tra queste i linfonodi inguinali e la vena Safena.

Resecando la fascia superficiale emerge poi il triangolo femorale (o Triangolo di Scarpa). Questo è delimitato superiormente dal legamento inguinale , dal margine mediale del muscolo sartorio e dal bordo laterale dell’addutore lungo. E’ sede di complessi vasculo-nervosi come il nervo femorale, l’arteria femorale e la vena femorale, rispettivamente citati in senso latero-mediale. 

Non bisogna dimenticare che su tutto l’arto inferiore, al di là dell’ipoderma, si trova la fascia profonda, chiamata fascia lata a livello di coscia e fascia crurale a livello di gamba.

Questa fascia è quella più adesa ai muscoli e li riveste al fine di creare delle logge muscolari specifiche.

Anatomia degli adduttori 

 

In una di queste logge, quella anteriore, Pettineo, Adduttore lungo e Gracile si trovano in un piano più superficiale assieme a Sartorio, Tensore della fascia lata, Retto femorale, Vasto laterale e Vasto mediale.

Procedendo poi verso un piano più profondo, è possibile osservare il nervo safeno, quindi il muscolo adduttore lungo e al di sotto del Pettineo, distinguere il muscolo adduttore breve, l’arteria femorale profonda e il nervo otturatorio. Questo è importante e da ricordare per la sua innervazione in favore del muscolo gracile.

 

Osservando la coscia posteriormente, al di sotto del muscolo grande gluteo, si apprezzano bicipite femorale, semimembranoso e semitendinoso (gli hamstring). Essi disegnano la caratteristica losanga poplitea, sede di arteria, vena poplitea e nervo tibiale.

Proprio resecando grande gluteo e una parte degli hamstrings, emerge il nervo ischiatico. Esso decorre al di sotto del piriforme, appoggiato al quadrato del femore e posteriormente all’Adduttore breve e al Grande adduttore.

 

In ultimo, immaginando di poter asportare il sartorio, diventa di grande interesse osservare il canale degli adduttori. Questo decorre appoggiandosi sull’adduttore lungo e il vasto mediale e fa da collegamento, grazie al transito di arteria e vena femorale, tra il Triangolo di Scarpa e la fossa poplitea posteriormente.

 

Le funzioni specifiche

 

In generale possiamo dire che tutti e cinque gli adduttori condividono la medesima funzione di adduzione dell’anca. A loro volta, possiedono, a seconda del loro decorso anatomico, altre funzioni che li differenziano tra loro.

Dando uno sguardo sistematico ai muscoli e alle loro inserzioni prossimali sul bacino ricordiamo che, il èettineo origina dal ramo superiore del pube, mentre il gracile da quello inferiore. L’adduttore lungo origina sul ramo inferiore del pube (in prossimità dell’inserzione distale del muscolo retto dell’addome) ma al di sotto del tubercolo pubico. Invece l’adduttore breve origina più internamente rispetto al gracile.

Infine il grande adduttore nasce sul ramo dell’ischio e del pube arrivando fino alla grande tuberosità ischiatica e all’otturatore interno, sul bordo del forame otturatorio, osservato da dietro pare somigliare ad un ventaglio.

ll muscolo pettineo si inserisce distalmente sulla linea pettinea spirale che prosegue nella linea aspra del femore. L’adduttore lungo e l’adduttore breve, si inseriscono nel medesimo punto,  ma più sul labbro interno. 

 

Il grande adduttore

 

In una posizione più laterale, sempre sul labbro interno della linea aspra, troviamo il grande adduttore. 

Il grande adduttore è un muscolo piatto dalla forma triangolare che occupa con la sua base tutta l’altezza della linea aspra del femore. Origina dalla faccia anteriore della branca ischiopubica e dal ramo dell’ischio fino alla tuberosità ischiatica. Il suo ventre muscolare oltre ad essere il più profondo tra i muscoli adduttori d’anca è anche il più potente. Inoltre la sua inserzione continua con epicondilo mediale del femore e si completa sul tubercolo dell’adduttore.

Infine il gracile che si inserisce sulla tibia e costituisce insieme a Sartorio (anteriormente) e Semitendinoso (posteriormente), la famosa zampa d’oca.

 

La biomeccanica degli adduttori

 

L’attenta analisi dell’anatomia stratificata degli adduttori ci permette di meglio comprenderne la biomeccanica. 

Lo strato superficiale è dato dal pettineo, dall’adduttore lungo e dal gracile. Lo strato intermedio è dato dall’adduttore breve, mentre lo strato profondo è costituito dal muscolo grande adduttore. Questo si può a sua volta suddividere, in una porzione anteriore e in una posteriore.

Tale muscolo, durante il movimento del calciare la palla, svolge un’azione sinergica con gli adduttori, sia dal lato omolaterale che da quello controlaterale per stabilizzare il bacino.

 

 

 

 

L’azione rotatoria

 

Con la sua azione ruota internamente la coscia. Può intervenire nella flessione, ma con le fibre di provenienza dalla tuberosità ischiatica anche nell’estensione. 

Rimanendo nell’ambito dei movimenti di rotazione, adduttore breve, adduttore lungo e pettineo sono muscoli intrarotatori esattamente come piccolo e medio gluteo. Invece, hanno un’ azione extrarotatoria i gemelli, il quadrato del femore, l’otturatore interno il piriforme e il grande gluteo.

Nella foto: il complesso dei muscoli adduttori in visione anteriore

 

Le sinergie tra muscoli

 

 

Sono molte le azioni sinergiche dei muscoli che agiscono sulla coxo-femorale. Durante il movimento di flessione della coscia partecipano retto del femore, medio gluteo e piccolo gluteo. Il pettineo, adduttore lungo, adduttore breve e grande adduttore assistono il movimento assieme a tensore della fascia lata, psoas e iliaco.

Estendono l’anca invece, Il bicipite femorale, il semimembranoso e il semitendinoso, il grande gluteo le fibre posteriori del piccolo gluteo e quelle posteriori del grande adduttore.

 

 

 

Nella rotazione mediale

 

Nella rotazione mediale giocano un ruolo importante assieme a semitendinoso e semimembranoso le fibre anteriori del medio gluteo e piccolo gluteo.

Il muscolo grande adduttore, adduttore lungo, adduttore breve, gracile, pettineo e tensore della fascia lata contribuiscono a tale movimento. Nella rotazione laterale esterna invece, il bicipite femorale, il grande gluteo, il medio gluteo, il sartorio, il piriforme, il quadrato del femore, l’otturatore interno, l’otturatore esterno, i due gemelli, il grande psoas e  l’Iliaco sono i principali attori coinvolti. 

Infine l’abduzione della coxo femorale è data dal grande gluteo, medio gluteo, piccolo gluteo, tensore della fascia lata, sartorio e con l’anca flessa anche il Piriforme.

 

Il rischio infortuni

 

Gli adduttori ricoprono un ruolo da assoluti protagonisti a livello funzionale nella stabilizzazione del bacino durante il cammino e la corsa. In questo senso svolgono un ruolo sinergico agli abduttori d’anca nel garantire un ottimale equilibrio del cingolo pelvico. Questo avviene durante movimenti nei quali sono previste forze che ne possano perturbare il normale allineamento.

Per questo motivo i muscoli adduttori presentano come e forse più di altri muscoli, una certa suscettibilità a subire contratture stiramenti e strappi. Inoltre sono soggetti a infiammazioni a discapito dei tendini d’origine o d’inserzione.

Questa suscettibilità a infortunarsi è maggiore, ovviamente, nelle persone molto attive e/o sportive. Tra gli sport più rischiosi per la salute degli adduttori, figurano: il calcio, la pallacanestro, il football americano, le arti marziali, il pattinaggio, l’hockey e la ginnastica artistica.

Durante tali attività, favoriscono l’infortunio muscolare fattori come: un inadeguato riscaldamento, l’esecuzione di gesti che sottopongono a uno stress eccessivo le strutture miotendinee. Anche lo scarso allenamento e la scarsa elasticità muscolare sono fattori di rischio.

 

Come comportarsi?

 

La retrazione dei muscoli adduttori è tra i principali freni al mantenimento di un range fisiologico di mobilità in abduzione dell’anca. Questo movimento è fondamentale in molte attività sportive e non.

Per questo, allo scopo di mantenere un’escursione di movimento nella normalità prevenendo possibili rigidità e infortuni, potrebbe essere utile inserire alcuni esercizi di allungamento nelle nostre routine di allenamento. Ciò, sia a casa / in palestra che nell’attività sportiva praticata.

 

Gli esercizi per gli adduttori

 

Gli esercizi potranno avvenire grazie al mantenimento di posizione statiche raggiunte eseguendo un’abduzione d’anca ai gradi massimi consentiti sia a ginocchio esteso che a ginocchio flesso.

Nelle pose a ginocchio flesso andremo ad agire soprattutto sulla muscolatura adduttoria che si inserisce prima del ginocchio. Viceversa in quelle a ginocchio esteso concentreremo la nostra attenzione sul muscolo Gracile.

Lo stretching non può essere però la sola via percorribile e consigliabile. Parallelamente al lavoro sul campo infatti, l’atleta dovrà iniziare a muoversi in palestra. Prima con esercizi isometrici al fine di ottimizzare il reclutamento neurale delle fibre. Successivamente con esercizi che evolveranno in ampiezza, resistenza, velocità e tipo di contrazione. 

Gli esercizi di tipo eccentrico sono quelli che garantiranno i migliori adattamenti morfologici e neuromuscolari. Prima di passare alla riproduzione del gesto sport-specifico in campo, non bisognerà dimenticare esercizi di forza globali. Andranno svolti anche esercizi di core-stability e di training neuromuscolare al fine di correggere i pattern di movimento alterati.

Core stability e rinforzo dei muscoli adduttori: livello avanzato

Bibliografia

 

https://www.my-personaltrainer.it/anatomia/grande-adduttore.htm

https://www.isokinetic.com/muscoliadduttori/lesercizio-come-medicina

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