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Overhead Squat Assessment: a case study

Presentiamo un caso studio, dopo avere analizzato i segni che possono emergere da uno studio OHSA. Anamnesi e analisi di un atleta per la preparazione fisica

PerformanceLab by PerformanceLab
07/05/2020
in Articoli sulle Performance
5 min read
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Siamo arrivati alla presentazione di un case study, dopo aver analizzato singolarmente tutti i vari segni riscontrabili in una valutazione di OHSA.

Abbiamo saltato la parte dei clusters per vederli applicati in un caso reale.

Il soggetto in questione è un ragazzo di diciotto anni, calciatore professionista, con un solo problema importante alle spalle, una lesione allo psoas sinistro che comunque è completamente guarita.

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Table of Contents

  • Da dove partire con l’OHSA?
  • Che cosa osservare nell’OHSA?
  • Che cosa fare dopo la valutazione?
  • Che sequenza seguire nel trattamento?

Da dove partire con l’OHSA?

Prima di tutto parto da un’anamnesi ad ampio raggio, chiedendo la posizione più spesso tenuta (studente, quindi seduto, destro, collo sempre in rotazione destra, comunque normalmente composto), abitudini di vita, stato emotivo (se stressato è un grosso fattore contribuente ad una postura scorretta), se ha cicatrici o ha subito traumi.

Che cosa osservare nell’OHSA?

Poi si passa all’OHSA. Il primo step valutativo è quello classico, ovvero:

  • piedi paralleli alla larghezza delle anche
  • braccia diritte sopra la testa
  • “sedersi” ed “alzarsi in piedi”, quindi scendere in squat e ritorno

Qui sotto vediamo le foto del test:

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Cosa possiamo notare: i piedi tendono leggermente al valgismo (il destro più del sinistro), che tibia e tronco sono paralleli, che nella discesa in squat si nota uno sbilanciamento verso sinistra e una spalla destra leggermente elevata.

A questo punto devo discriminare se lo spostamento del peso è un problema che deriva dalla caviglia oppure dal bacino.

 

Quindi faccio eseguire il test con modifica, ovvero metto un rialzo sotto la caviglia per diminuire la dorsiflessione e vedere se togliendo la caviglia dalla valutazione il problema rimane.

Voi pero vi chiederete, e per la spalla non trovi accorgimenti per vedere dov’è il problema?

Non ne trovo perché una shoulder gridle elevation è un problema del cingolo scapolare, mentre se fosse stato un arms fall (braccia in caduta), avrei dovuto discriminare tra un problema pelvico e uno a livello di spalla (coinvolgimento del gran dorsale principalmente).

Tutto questo si traduce in quello che in gergo si chiama Asymmetrical Weight Shift (AWS), che è un problema a livello del complesso lombo-pelvico, ma col quale ci dobbiamo approcciare in modo differente tra lato destro e sinistro.

Che cosa fare dopo la valutazione?

A questo punto cosa posso dire come procedo dopo aver effettuato la valutazione.

Preparo in maniera dettagliata un protocollo di trattamento e vado a lavorare sulle carenze attraverso il foam rolling e il trattamento dei tessuti molli.

La progressione che utilizzerò sarà la seguente:

  • lateral gastroc, soleus e fibularis da sciogliere ed allungare a destra (più evidente che a sinistra)
  • TFL e gluteus minimus, vasto laterale, capo corto del bicipite femorale, adduttori di sinistra da rilasciare
  • piriforme, fibre posteriori del grande adduttore e capo lungo del bicipite femorale da rilasciare a destra
  • allungamento dello psoas sinistro
  • mobilità di anca a sinistra
  • attivazione di tibiale posteriore e anteriore di entrambi gli arti
  • attivazione di gluteus medius e maximus dal lato dello spostamento (sinistra)

A questo test posso aggiungere test di lunghezza e forza muscolare per verificare più nello specifico i vari muscoli, come aggiungere una valutazione goniometrica per avere le escursioni articolari e vedere se sono o meno pari al movimento fisiologico.

Che sequenza seguire nel trattamento?

La sequenza da seguire nel trattamento è:

  • partire dal rilascio dei muscoli iper-attivi e sinergici di quelli ipo-attivi e prime movers;
  • passare allo stretching dei muscoli iper-attivi;
  • mobilizzare le articolazioni che necessitano;
  • attivare i muscoli ipo-attivi;
  • integrare esercizi per il core;
  • integrare eventualmente delle attivazioni reattive;
  • integrare con i sottosistemi per migliorare la sinergia in catena cinetica.

In questi articoli abbiamo visto più o meno nel dettaglio, anche se in forma concentrata, una valutazione funzionaleveloce ed efficace che ci aiuta nel capire come una persona/atleta si muove e come intervenire per creare warm-up o pre warm-up specifici per aiutare a pre-abilitare chi ho di fronte in modo che riesca ad esprimere tutto il proprio potenziale con il minor rischio di infortunarsi possibile.

Se questo argomento vi ha interessato e volete avere informazioni più specifiche, come capire meglio i clusters e magari avere anche esempi di esercizi, scriveteci pure sulla Community PerformanceLab. 

Per approfondire l’argomento vi invito a vedere il Webinar che ho realizzato in collaborazione con PerformanceLab. Potete acquistarlo qui.

Andrea Nonnato

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