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Overhead Squat Assessment: come osservare gli altri segni di disfunzione

Nell'OHSA è importante valutare correttamente tutti i segni di disfunzione per programmare correttamente poi la proposta di lavoro.

PerformanceLab by PerformanceLab
16/06/2018
in Articoli sulle Performance
7 min read
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In questo articolo, Andrea Nonnato, continuerà la sua analisi sull’Overhead Squat Assessment.

Nei precedenti articoli abbiamo scoperto cos’è l’OHSA, come si effettua, cosa si valuta e come deve essere strutturato.

Ora vedremo proprio come alcuni segni di disfunzione devono essere approfonditi e studiati in maniera molto minuziosa. 

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Table of Contents

  • Che cosa osservare
    • Excessive Forward Lean
    • Anterior Pelvic Tilt (Excessive Lordosis)
    • Arms Fall
  • Shoulders Elevate

Che cosa osservare

L’OHSA viene utilizzato per identificare le deviazioni da una postura ideale che può derivare da cambiamenti nell’attività sportiva.

Questa valutazione si è evoluta grazie al lavoro dei grandi menti come Kendall, Janda, Lewit, Sahrman, Richardson et al., Leibenson et al., Vleeming et al., Clark et al., ecc.

La ricerca, però, è assai limitata, ma nell’articolo precedente abbiamo visto come osservando alcuni segni si possono trarre indicazioni molto interessanti.

Excessive Forward Lean


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Il quinto segno da considerare è l’eccessivo sbilanciamento avanti del tronco, che corrisponde ad una flessione d’anca (hip flexion) e ad una mancanza di dorsiflessione della caviglia (ovvero excessive plantar flexion). In pratica è l’angolo tibia-torso, poiché normalmente i due segmenti devono essere paralleli.

La prima cosa che si pensa in questo caso è una mancanza di flessione d’anca, quando in realtà il primo problema è la mancanza di dorsiflessione (il ginocchio non va “verso l’avanti” come dovrebbe). Questo risulta in uno sbilanciamento indietro come compenso per mantenere il baricentro tra i piedi e di conseguenza è la soluzione che il corpo adotta per mantenere l’equilibrio.

In questo caso come si interviene:

Corti/iper-attivi (release and lengthening)

  • gli hip flexor sono, TFL, Psoas/Iliacus, Rectus Femoris, Adductors
  • i plantar flexors sono, Gastroc e Soleus

Lunghi/ipo-attivi (activate and integrate)

Il quadro qui è un po’ più “tricky” (complicato), ovvero devo pensare ai muscoli sinergici, come agli hip extensors (glute max, semis, biceps femoris, adductor magnus back head). Ma se la raccomandazione vale per i primi due muscoli (glute max, semis), per gli altri due no perché li troviamo si lunghi, ma iper-attivi, quindi andranno rilassati ma non attivati né allungati.

  • gli Hip Extensors sono, Gluteus Maximus, Semis, Biceps Femoris*, Adductor Magnus BH*
  • il dorsiflexor è il Tibialis Anterior (sempre molto importante)

Sbilanciamento tronco avanti = flessione d’anca e mancanza di dorsiflessione

 

Anterior Pelvic Tilt (Excessive Lordosis)

Il sesto segno da considerare è il tilt anteriore del bacino o lordosi eccessiva, che equivale ad una estensione lombare (lumbar extension) ed a una flessione d’anca (hip flexion). Per avere un aiuto visivo nel riconoscimento di questo segno, posso chiedere al soggetto di sistemarsi il bordo dei pantaloni in allineamento con ASIS e PSIS (spine iliache superiori anteriori e posteriori), per vedere se il bacino è in posizione neutra o già in posizione statica eretta riscontro questo segno. Si noteranno due cose:

  • un’eccessiva lordosi lombare
  • un angolo tra il tronco ed il bacino non perpendicolare (90°)

A questo punto pensiamo a quali muscoli possono essere coinvolti:

Corti/iper-attivi (release and lengthening)

  • i lumbar extensors sono, Erector Spinae e il Latissimus Dorsi (grande estensore lombare)
  • gli hip flexors sono, Psoas/Iliacus, Rectus Femoris, TFL, Anterior Adductors

Lunghi/ipo-attivi (activate and integrate)

  • i lumbar flexors sono, Rectus Abdominis, Obliques e Transversus Abdominis (TVA). Il TVA non attraversa articolazioni, quindi non è un flessore, ma va attivato in quadrupedia per far aumentare la pressione intra-addominale e la stabilità lombare.
  • gli hip extensors sono, Gluteus Maximus, Hamstring* e l’Adductor Magnus* (posterior adductor). Vale qui lo stesso discorso fatto sopra, cioè il Glute Max segue le regole della categoria in cui è inserto, gli Hamstring e l’Adductor Magnus no, perché sono lunghi ma iper-attivi, quindi vanno rilasciati ma non attivati né allungati.

Tilt pelvico anteriore = flessione d’anca ed estensione lombare

Arms Fall

Il settimo segno da considerare sono le braccia in caduta, che equivalgono ad una rotazione interna delle spalle (shoulders internal rotation). Da notare che i muscoli che causano una rotazione interna delle spalle in una postura statica, sono gli stessi che causano estensione-abduzione delle braccia in posizione di overhead (180° di flessione-abduzione). Le braccia devono coprire le orecchie, altrimenti questo è già un segno di arms fall.

Se faccio eseguire lo squat vedrò che sia le braccia che la testa tendono ad andare verso l’avanti. Ma non è solo una caduta avanti, ma anche laterale, nel senso che vedo o posso vedere un gomito piegato come segno di arms fall.

A questo punto pensiamo a quali muscoli possono essere coinvolti:

Corti/iper-attivi (release and lengthening)

  • gli shoulder internal rotators sono, Pectoralis Major, Latissimus Dorsi, Teres Major, Subscapularis, Anterior Deltoid

Lunghi/ipo-attivi (activate and integrate)

  • gli shoulder external rotators sono, Infraspinatus e Teres Minor, come il Posterior deltoid* che però usualmente si trova lungo ed iper-attivo

E’ molto difficile che una disfunzione alla spalla si presenti senza una disfunzione a scapola o spina toracica.

Braccia in caduta avanti = Rotazione interna delle spalle

Shoulders Elevate

L’osservazione dell’elevazione del cingolo scapolare (shoulder gridle) è l’elevazione dell’angolo superiore attorno ad una glenoide fissa (quindi un downward rotation). Lo posso già vedere guardando le braccia alzarsi senza far eseguire lo squat. Se faccio eseguire lo squat, tutto si accentua.

A questo punto pensiamo a quali muscoli possono essere coinvolti:

. corti/iper-attivi (release and lengthening)

  • gli scapula downward rotators sono, Pectoralis Minor, Levator Scapulae, Rhomboids
  • gli anterior tippers sono, Pectoralis Minor e Levator Scapulae. C’è anche il l’Upper Trapezius, che noi crediamo essere la causa del dolore, ma in realtà e il Levator Scapulae

. lunghi/ipo-attivi (activate and integrate)

  • gli scapula upward rotators sono, Upper Trapezius, Lower Trapezius, Serratus Anterior
  • gli posterior tippers sono, Serratus Anterior e Lower Trapezius

Elevazione della Scapola = Rotazione inferiore della scapola e ribaltamento anteriore

Dopo aver descritto gli 8 segni distintivi nell’esecuzione dell’OHSA, nel prossimo articolo vedremo un esempio pratico, di modo che si riesca meglio a collegare i vari passaggi.

Andrea Nonnato

Bibliografia

  1. Florence Peterson Kendall, Elizabeth Kendall McCreary, Patricia Geise Provance, Mary McIntyre Rodgers, William Anthony Romani, Muscles: Testing and Function with Posture and Pain: Fifth Edition © 2005 Lippincott Williams & Wilkins
  2. Phillip Page, Clare Frank, Robert Lardner, Assessment and Treatment of Muscle Imbalance: The Janda Approach © 2010 Benchmark Physical Therapy, Inc., Clare C. Frank, and Robert Lardner
  3. Janda V. Evaluation of Muscle Imbalances. In: Leibenson C, Rehabilitation of the Spine: Second Edition © 2007 Williams and Wilkens: Chapter Ten, pg. 204 – 225
  4. Shirley A Sahrmann, Diagnoses and Treatment of Movement Impairment Syndromes, © 2002 Mosby Inc.
  5. David G. Simons, Janet Travell, Lois S. Simons, Travell & Simmons’ Myofascial Pain and Dysfunction, The Trigger Point Manual, Volume 1. Upper Half of Body: Second Edition, © 1999 Williams and Wilkens
  6. Cynthia C. Norkin, D. Joyce White, Measurement of Joint Motion: A Guide to Goniometry – Third Edition. © 2003 by F.A. Davis Company
  7. Carolyn Richardson, Paul Hodges, Julie Hides.  Therapeutic Exercise for Lumbo Pelvic Stabilization – A Motor Control Approach for the Treatment and Prevention of Low Back Pain: 2nd Edition (c) Elsevier Limited, 2004
  8. Vleeming, Mooney, Stoeckart.  Movement, Stability & Lumbopelvic Pain: Integration of Research and Therapy.  (c) 2007 Elsevier, Limited
  9. Craig Leibenson.  Rehabilitation of the Spine: A Practitioner’s Manual – Second Edition (c) 2007 Lippencott Williams & Wilkins
  10. Dr. Mike Clark & Scott Lucette, “NASM Essentials of Corrective Exercise Training” © 2011 Lippincott Williams & Wilkins
  11. Donald A. Neumann, “Kinesiology of the Musculoskeletal System: Foundations of Rehabilitation – 2nd Edition” © 2012 Mosby, Inc.
    • Regional Interdependence
  12. Sueki, D. G., Cleland, J. A., & Wainner, R. S. (2013). A regional interdependence model of musculoskeletal dysfunction: research, mechanisms, and clinical implications. Journal of Manual & Manipulative Therapy, 21(2), 90-102.
  13. Wainner RS, Flynn TW, Whitman JM. Spinal and extremity manipulation: the basic skill set for physical therapists. San Antonio (TX): Manipulations, Inc; 2001.
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