Sport: sono tutti uguali?

Davvero difficile per noi dire che tutti gli sport sono uguali, ognuno con le proprie richieste, ognuno con il proprio modello prestativo ma qualcuno davvero ancora dice questo.
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Tutti gli sport sono uguali. Quando leggo questo assunto, molto in voga e frainteso, mi viene sempre da storcere un po’ il naso…

Questa frase non significa realmente che non ci sono differenze ma che quando parliamo di schemi motori ci sono delle grosse similitudini sport-aspecifiche..

In questo articolo, con l’aiuto di Niccolò Balboni, risponderemo ad alcune domande che ci facciamo quotidianamente.

Cosa osservare nello sport?

Figura 1. Esempio di tripla estensione con similitudine al gesto motorio del salto da fermo.

Prendiamo, ad esempio, un classico salto verticale o vertical jump in cui la componente motoria si può ricollegare alla cosiddetta tripla estensione (caviglia – ginocchio-anca), descritta in pesistica olimpica e riportata qui in figura 1.

Credete che si sarà differenza tra un salto verticale in un giocatore di basket o in un pallavolista?

Riflettendoci la risposta corretta è no!!

Quello che varia può essere invece il numero di salti verticali che fanno in campo, la frequenza degli stessi e magari la modalità del salto (single leg o bipodalico), la direzionalità e l’impatto/contatto con il pallone che differisce enormemente tra le due discipline.

Fatta questa premessa del concetto di sport-aspecificità, termine coniato per intendere che spesso nella preparazione atletica tradizionale è importante lavorare anche in modo aspecifico su alcuni gesti motori, che in seguito, verranno trasformati in skills tecniche specifiche e in elementi allenanti sport-specifici.

Quali fattori considerare?

 

A questo punto risulta, di importanza fondamentale, conoscere il modello prestativo, caratterizzato da tutti gli elementi tecnici della disciplina e da molti altri fattori:

  1. ergonesi
  2. intervalli specifici
  3. forze specifiche in gioco
  4. range articolare
  5. piani del movimento 
  6. azione dei muscoli primari

Per la nostra analisi che abbiamo voluto condurre, abbiamo deciso di focalizzarci sulle forze specifiche in gioco, il range articolare specifico e piani del movimento.

Cosa fa l’atleta durante il gioco?

 

Alla ricerca della verità, continuiamo a farci alcune domande.

A che velocità sviluppa le sue azioni intense? Con che effort? 

Con questo punto va di necessità creata una distinzione fra ruoli negli sport di squadra, ad esempio un lineman nel football americano avrà sicuramente richieste specifiche differenti rispetto ad un running back stessa cosa rispetto ad uno sport differente come il basket. 

Ad esempio, in questo grafico, possiamo vedere le differenze che ci sono tra i vari ruoli (nel calcio) e come esse debbano poi essere considerate nell’allenamento specifico.

Physical Demands of Different Positions in FA Premier League Soccer Jonathan Bloomfield 2007

 

Similitudini negli sport

Christian Petersen/Getty ImagesGli sport non sono uguali, ma hanno caratteristiche comuni!

Il risultato di questa review è chiaro, le differenze tra gli sport ci sono e sono anche evidenti, come si può notare da tabella la richiesta di ‘’sprint’’ durante una partita classificando secondo livello e sesso è differente sia all’ interno dello stesso sport che in riferimento a sport differenti.

Figura 3.  Activity Demands During Multi-Directional Team Sports: A Systematic Review Jeffrey B. Taylor1 2017

 

In questa tabella possiamo avere un riferimento ancora più chiaro di quello che succede sul campo da gioco con confronto non dolo sulla distanza percorsa ma anche per i movimenti laterali e per la frequenza di salto.

Activity Demands During Multi-Directional Team Sports: A Systematic Review. Jeffrey B. Taylor1 2017

 

Che cos’è il Range articolare?

 

Altro parametro da considerare e caratteristica fondamentale di ogni sport di squadra è il range articolare.

Ad esempio, un pallavolista che si prepara ad un salto partirà mai in deep squat?

La risposta è chiaramente no, ma raggiungerà una profondità specificità in funzione delle sue caratteristiche morfologiche, dello spazio che dovrà percorrere il pallone nella fase di volo, delle sue capacità tecniche e delle capacità tecniche del suo palleggiatore.

Questo significa che, per ricercare un transfer motorio, anche se è un termine improprio ma meglio considerare una similitudine tra cosa facciamo in palestra e poi quello che fa il giocatore sul campo.

Qui dobbiamo allenare solo mezzi squat o quarter squat? Anche qui la risposta è no, ma dipende.

Quanto incide lo squat sul salto?

 

Influence of Squatting Depth on Jumping Performance – Hagen Hartmann 2012

“Lo scopo di questa ricerca era di confrontare gli effetti di diverse varianti dello squat sull’aumento dello 1-RM, della loro influenza su counter movement jump e altezza dello Squat Jump (SJ) nonchè massima contrazione volontaria (MVC) e massimo rate of force development (MRFD).

Dallo studio si è ricavato che gli squat profondi (sia front che back) garantiscono gli effetti di transfer migliori riguardo le prestazioni di massima forza dinamica alla capacità di resistenza dinamica alla velocità degli estensori dell’anca e del ginocchio rispetto ai quarti squat.”

La mia idea è che dobbiamo fare, nelle sedute dedicate alla strength, lavori ad alta specificità che possano prevedere lavori a range articolari ridotti per lavorare sulle porzioni del gesto che possono esserci utili magari ricercando un effort particolare.

Che cos’è l’alta specificità?

 

Quando parliamo di alta specificità abbiamo parlato di proporzioni tra sprint, salti, movimenti laterali, range specifico ma ci manca ancora qualcosa…dobbiamo coinvolgere le forze specifiche classificate secondo RFD quindi:

  • Forza massimale
  • Max Strength
  • Accelerative Strength
  • Strength speed
  • Speed Strength
  • Starting Strength

Il tasso di sviluppo della forza (RFD) è una misura della forza esplosiva, o semplicemente quanto velocemente un atleta può sviluppare la forza.

Gli atleti con più alti tassi di sviluppo della forza hanno dimostrato di avere prestazioni migliori durante numerosi test di prestazione fisica.

Questo, quindi, evidenzia l’importanza potenziale che questo valore ha nel ruolo dello sviluppo atletico.

Mentre molte forme di allenamento hanno dimostrato di migliorare il tasso di sviluppo della forza in individui non allenati, solo la resistenza e l’allenamento balistico hanno dimostrato di migliorare questa qualità negli atleti allenati.

RFD [N·s-1] = Peak Force [N] / Time to achieve peak force [s]

Possiamo collocare ciascuna tipologia di forza sopracitata ad una tempistica per cui essa si va a sviluppare che risulta direttamente collegata al sovraccarico utilizzato.

 

Come allenare la forza nello sport?

 

Come possiamo comprende da questoto articolo, la parte di strength può ritenersi simile intesa come scelta degli esercizi per sviluppare una particolare forza specifica (es squat per la forza massimale e power clean per strength speed).

Di massima importanza è il ricordarsi del fatto che i nostri atleti non praticano il loro sport in sala pesi, ma sul campo (salvo powerlifting ecc ma non è di questo che si parla qui) questo per dire che in questo caso le nostre sedute in sala pesi non devono sovrastare la parte tecnica e di conditioning.

Ogni sport dunque differisce non solo dagli altri ma anche tra ruoli all’interno dello stesso, certamente ci sono sport più simili di altri ma rimane comunque presente, ad una attenta analisi, una netta differenza.

Mi sento dunque di suggerire un’attenta analisi del gioco stesso per comprendere appieno le modalità e le intensità richieste.

Inoltre, bisogna valutare appieno le progressioni didattiche per permettere ai nostri atleti di essere performanti al 100%. Se vuoi saperne di più sul nostro metodo e sulla nostra idea di allenamento, segui il nostro webinar qui.

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