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Dai patterns alle skills: quando e come uno schema motorio diventa un’abilità

Uno schema motorio può diventare un'abilità solamente se dietro c'è un grande lavoro di sviluppo e di allenamento.

PerformanceLab by PerformanceLab
02/11/2018
in Articoli sulle Performance
9 min read
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Fare confusione tra schema motorio e abilità motoria è molto semplice, ecco che quindi siamo qui a fare un po’ di chiarezza.

Partiamo da un presupposto fondamentale che è quello secondo il quale le due cose sono in strettissimo legame ed in particolare come le abilità siano consequenziali allo schema.

Nell’articolo, il Prof. Dario Di Fuccia, ha analizzato la progressione del movimento partendo dagli human pattern fino ad arrivare alla capacità motoria.

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Table of Contents

  • Pattern motori: che cosa sono
  • Che cos’è lo schema motorio
  • Gli human patterns e la memoria motoria
  • Le fasi sensibili nello sviluppo delle capacità motorie
  • Pattern di movimento
    • Proposte pratiche: dallo schema all’abilità motoria
  • Bagaglio motorio: le nostre idee

Pattern motori: che cosa sono

Warren Central shortstop Vantrel Reed throws to first after fielding a ground ball Saturday against Brandon. (Ernest Bowker/The Vicksburg Post)

Pattern motori: si tratta di una forma più generica di movimento, o meglio quando lo schema motorio si produce durante l’esecuzione di un compito qualsiasi.

Skill motori: entra in gioco la precisione, l’accuratezza, l’economia e la specificità del gesto Si differenziano non tanto per la natura del movimento, ma per il livello di esecuzione.

Che cos’è lo schema motorio

Per un maggiore chiarimento sulle sostanziali differenze tra Motor patterns e Motor skills , in “Motor Learning – Concepts and Application “ (1989) Magil R.A. scrive che:

“Gli schemi fondamentali di movimento (pattern) sono i movimenti di fondazione o modelli percussori delle abilità motorie (skill) , ovvero dei complessi più specializzati di azioni utilizzate nei giochi sportivi…”

La stretta sinergia tra capacità e abilità danno vita al movimento, il quale deve però avere determinate peculiarità per poterlo definire qualitativamente allenante. Per poter ben definire ed identificare un movimento allenante bisogna scegliere degli indicatori: un movimento può essere eseguito in maniera tale che esso esprima forza, velocità , potenza , resistenza , flessibilità , agilità , equilibrio e coordinazione ; ebbene sono proprio tali parametri che vengono utilizzati come indicatori di qualità del movimento.

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In un approccio “funzionale” gli elementi sopra indicati (capacità condizionali) diventano dei veri e propri indicatori di funzionalità del corpo e vengono definiti abilità bio-motorie (biomotor abilities).

Sempre in un contesto prettamente funzionale, queste abilità hanno strette connessioni con:

  • Controllo neuromuscolare
  • Controllo posturale dinamico.

Seguendo la linea logica dettata da quello appena scritto ( abilità bimotore come elementi di valutazione del gesto e verificata la stretta relazione tra queste e i due sistemi di controllo) possiamo affermare che le biomotor abilities possono essere anche espressione qualitativa del funzionamento del controllo neuromuscolare e del controllo postulare dinamico.

Avete presente un cruciverba, dove bisogna rispondere a delle esigenze in maniera precisa, preimpostata ?

L’intreccio delle risposte a tutte le esigenze, ben incastrate tra di loro danno vita alla soluzione del cruciverba : ed è proprio cosi che si costruisce un movimento, ecco come patterns e skills si intrecciano dando vita alla risposta del cruciverba, danno vita al movimento.

Gli human patterns e la memoria motoria

Tutti i bambini e sottolineo tutti i bambini senza discriminanti come razza, contesto sociale o religione partono dall’essere avvinghiati al terreno per poi rimanerci solo con due appoggi.

  1. Posizione fetale
  2. Si interrompe il riflesso flessorio proprio della posizione fetale
  3. Si alza la testa e si sviluppa la forza nel collo e nella parte superiore della schiena
  4. Si rotola
  5. Si sta seduti se sostenuti
  6. Si gattona e si sviluppa forza negli arti inferiori e superiori
  7. Ci si siede senza sostegno
  8. Ci si alza in piedi se aiutati
  9. Si striscia
  10. Si sta in piedi senza aiuto
  11. Si cammina se aiutati
  12. Si cammina senza aiuto

Quello che abbiamo appena elencato è il percorso di un bambino nell’acquisizione ed interiorizzazione dei “primi movimenti”.

Sicuramente non ha seguito nessun corso di allenamento a corpo libero e tanto meno ha già sviluppato una piena capacità di codifica ed interpretazione del linguaggio, la cosa sicura che sta sviluppando in questa fase è la sua capacità d’imitazione anch’essa in fase primordiale per portare a grandi risultati.

E allora come fanno i nostri bambini a cambiare e consolidare la posizione del proprio corpo nello spazio in maniera “spontanea”?

Ogni bambino possiede un bagaglio personale, un qualcosa di innato da cui attingere per poter sopravvivere, per poter, con i pochi mezzi a disposizione dettati dalla tenera età, gestire il contesto che lo circonda e cercare di dominarlo.

Questo ci porta a pensare che i bambini possiedano un vero e proprio patrimonio motorio genetico human patterns.

Un po’ come la costruzione di una parola (movimento base) per arrivare ad una frase (abilità) , il bambino attinge da un codice che è l’alfabeto (human patterns) per poter rispondere ad un’esigenza di comunicazione (sopravvivenza, gestione del contesto).

Questo repertorio filogenetico di schemi naturali di movimento può essere semplicemente sviluppato, valorizzato oppure addirittura esaltato.

Tutti i bambini hanno questo bagaglio motorio nel loro bacino genetico, quindi la loro qualità di movimento deriva tutta dal giusto sviluppo e maturazione di tale bagaglio ed ecco che quindi , come ogni tipo di sviluppo, diventa fondamentale il contesto in cui il bambino vive. Dalla semplice valutazione del contesto possiamo capire se il nostro bambino sarà in grado di formare delle semplici frasi (abiltà) o scrivere una poesia (performance) .

Le fasi sensibili nello sviluppo delle capacità motorie

Come detto in precedenza i bambini iniziano a muoversi per rispondere ad un’esigenza, per sopravvivere. Quando però, con la crescita della componente cognitiva riescono a creare strategie maggiormente fini e precise per dominare lo spazio che li circonda, riescono ad attingere dal proprio data base interno schemi motori per dominare il contesto, tale schema motorio deve rispondere a 3 regole ben precise:

  1. Economicità del gesto (bisogna spendere quante meno energie possibili)
  2. Confort ( il gesto motorio non deve stressare troppo la macchina corpo)
  3. Condizione antalgica (non bisogna provocare dolore)

Ogni singola capacità motoria presente nel data base dei nostri bambini per poter rispondere sempre meglio in termini qualitativi e performanti alle richieste provenienti dall’esterno del corpo, devono essere elaborate, migliorate, allenate.

Ma ci sono periodi temporali in cui lo stimolo di una determinata capacità comporta una risposta massimale, lo stesso stimolo, oltrepassato il periodo previsto, non comporta la stessa risposta. Tali periodi vengono chiamati “fasi sensibili”.

Fasi sensibili: particolare momento della crescita in cui il soggetto è predisposto a migliorare una determinata capacità motoria se opportunamente stimolata, allenata. Andiamo ora a vedere nello specifico.

Pattern di movimento

Il pattern di movimento è uno schema motorio che si richiede di eseguire al fine di produrre un movimento che sarà presto finalizzato, es. corsa. Questo pattern di movimento anticipa l’abilità, quando essa non è stata ancora interiorizzata a livello inconscio dall’atleta. 

Proposte pratiche: dallo schema all’abilità motoria

Proponiamo ora delle esercitazioni pratiche per il miglioramento delle capacità motorie e di conseguenza delle abilità correlate.

Questo proposto è una semplice progressione didattica che ci porta alla preparazione ad uno degli schemi motori di base che è la corsa. Una volta reso proprio ed ottimizzato il gesto, ecco che si può accedere all’abilità, si riesce a rispondere in maniera funzionale ad uno stimolo, si riesce a rispondere ad un’esigenza.

Bagaglio motorio: le nostre idee

Ogni movimento è il risultato di un alfabeto motorio, il quale crea un vero e proprio codice interpretativo .

Questo codice ci permette di leggere ogni singola abilità, tale lettura diventa quindi un veicolo tramite il quale possiamo capire se le risposte motorie messe in atto , sono quelle giuste e verificare se queste sono realmente performanti, abilitanti.

Possiamo quindi definire ormai risolto il quesito iniziale, possiamo ora ben definire la differenza tra patterns motori e skills motori, le due componenti non sono confondibili, non sono sovrapponibili, ma sono correlate a tal punto da essere l’una indispensabile per l’altra.

CAPACITA’ MOTORIA (lettera) -> ABILITA’ SEMPLICE (parola) -> ABILITA’ COMPLESSA (frase)
-> ABILITA’ MOTORIA COMPLESSA CON ATTREZZO (periodo)

Dalla lettera alla parola, per poi passare alle frasi ed a periodi sempre più complessi, per poi scrivere delle vere e proprie poesie ricche di emozioni, sentimenti.

E allora impariamo ad essere dei poeti, POETI DEL MOVIMENTO.

Dario Di Fuccia

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