Per i professionisti nel settore dello sport, l’analisi del profilo forza-velocità (F-v) è diventata uno strumento essenziale per decifrare il “come” gli atleti corrono e per indirizzare in modo specifico gli interventi di allenamento e riabilitazione.
Infatti, il raggiungimento della massima velocità e l’efficienza nell’accelerazione rappresentano sfide critiche e permanenti nella preparazione fisica degli atleti d’élite. Sebbene misurare la velocità sia relativamente semplice, comprendere in modo approfondito i fattori meccanici che rendono un individuo veloce è notevolmente più complesso.
Cerchiamo di approfondire quest’argomento nell’articolo di oggi, a cura di Alessandro Lonero.
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ToggleIl profilo forza-velocità: necessità di integrazione e dettaglio

Il concetto di profilo F-v, pur avendo una miriade di applicazioni sia in campo che in palestra, non è sufficiente da solo per fornire un quadro completo delle capacità di corsa di un atleta. Una metodologia più avanzata e dettagliata integra il profilo forza-velocità con le caratteristiche della falcata, un approccio definito come Speed Signature.
L’integrazione di dati specifici del passo—in particolare il Tempo di Contatto al Suolo (GCT, Ground Contact Time) e il Tempo di Volo (FT, Flight Time)—con il profilo forza-velocità offre ai preparatori atletici una visione notevolmente più dettagliata delle azioni e delle capacità di ogni arto. Spesso non è possibile misurare direttamente i vettori di forza per ogni singolo arto con le metodologie qui discusse. Tuttavia i dati su GCT e FT forniscono informazioni cruciali su ciò che accade a livello di singolo arto durante la corsa.
Questo approccio integrato è fondamentale perché, indipendentemente dalla forza generale sviluppata in palestra, ciò che conta realmente è la capacità dell’atleta di applicare tale forza al terreno durante l’atto della corsa. Gli esercizi di forza e i test condotti in ambiente clinico o in palestra (come salti, hopping o test di forza isometrica) sono specifici solo per il compito che esaminano. Da essi, si può solo estrapolare la capacità di un individuo di correre. Solo un test basato sulla corsa fornisce una base adeguata per valutare i progressi e la progressione dell’atleta.
I determinanti meccanici del profilo forza-velocità e della velocità massima

La ricerca scientifica indica chiaramente che il conseguimento di velocità massime più elevate è correlato all’applicazione di forze maggiori al suolo, piuttosto che a movimenti degli arti più rapidi. Ciò implica che l’attenzione deve essere posta sulla qualità e sulla quantità della forza applicata in relazione al movimento.
Il cambiamento nella velocità verticale del centro di massa è maggiore negli atleti più veloci. Questo dato rafforza il principio che una maggiore forza verticale immessa nel terreno si traduce in una corsa più veloce. L’analisi di questo dato permette al coach di determinare quali sollevamenti e quali drill contribuiscano effettivamente ai cambiamenti sperimentati dagli atleti man mano che si sviluppano e aumentano la loro velocità.
Mentre l’aumento della forza generale (ad esempio, un squat più pesante) può avere un impatto esteso sulla velocità di corsa, in particolare durante la fase di accelerazione, la velocità massima richiede una qualità di applicazione della forza superiore.
Una tabella riassuntiva
| Variabile Analizzata | Obiettivo della Misurazione | Rilevanza per la Performance | Limiti e Considerazioni (Contro) |
|---|---|---|---|
| Profilo Forza-Velocità (F-v) | Quantificazione delle proprietà meccaniche orizzontali di forza, velocità e potenza. | Identificazione delle carenze meccaniche (Force deficit vs. Velocity deficit) e guida alla programmazione. | Insufficiente da solo; non fornisce dettagli sull’asimmetria specifica degli arti. |
| Tempo di Contatto al Suolo (GCT) | Misura del tempo in cui l’arto è in contatto con il terreno. | Insight sull’applicazione della forza e sulle capacità specifiche di ciascun arto. Chiave nell’accelerazione (dove GCT è maggiore). | Richiede tecnologia di misurazione accurata (ad esempio, alta concordanza con video a 240 fps). |
| Velocità Verticale del Centro di Massa (CMV_V) | Misura il cambiamento nella velocità verticale del centro di massa. | Correlata direttamente a una corsa più veloce; maggiore in atleti più rapidi. | Dato che richiede un’interpretazione specifica per correlarlo agli esercizi di lifting. |
| Lunghezza del Passo Relativa (Relative Step Length) | Misura la lunghezza del passo in relazione alla lunghezza della gamba e alla velocità. | Indica la funzionalità meccanica del lato anteriore (front side mechanics); sensibile alle restrizioni del Range of Motion (ROM). | Il cambiamento nel tempo (in sessioni non nel singolo passo) è più significativo. |
Applicazioni nella riabilitazione e rilevazione delle asimmetrie
L’analisi del profilo forza-velocità e delle caratteristiche della falcata (GCT/FT) è cruciale non solo per l’ottimizzazione della performance, ma anche nella prevenzione degli infortuni e, in modo significativo, durante la riabilitazione.
Vari studi hanno dimostrato l’importanza di monitorare i cambiamenti nei profili di forza orizzontale in seguito a lesioni ai hamstrings. Tali ricerche hanno stabilito due punti critici per i professionisti:
- I cambiamenti nell’andatura di corsa persistono anche dopo la guarigione clinica dell’infortunio.
- Tali cambiamenti e deficit possono essere identificati in modo chiaro tra gli arti.
Come migliorare il profilo forza-velocità: strategie di intervento e progressione

Riconoscendo che la vera carenza è la specificità nella generazione di potenza durante l’accelerazione in presenza di un GCT prolungato (tipico delle prime fasi ad esempio di un return to play). Anche se la forza “statica” è adeguata, le strategie di intervento devono essere mirate a modificare il comportamento dinamico dell’atleta.
Utilizzare i resisted sprints
Per affrontare il profilo di GCT basso, la prima strategia consiste nell’aggiungere una leggera resistenza al carico di accelerazione dell’atleta. L’obiettivo primario di questo lavoro non è necessariamente incoraggiare una maggiore forza (sebbene questo sia un probabile risultato secondario). L’obiettivo è piuttosto costringere l’atleta, attraverso il vincolo del carico aggiuntivo, ad adottare tempi di contatto al suolo più elevati.
Specificità dell’allenamento della forza in palestra
Per aumentare la specificità della pratica della forza e migliorare il profilo forza-velocità dinamico, è cruciale introdurre sollevamenti in palestra che corrispondano ai parametri cronometrici e di potenza richiesti nella corsa.
Nel caso di un atleta post-ACLR, potremmo introdurre un sollevamento in palestra che eguagliasse il GCT stimato per i primi tre passi di accelerazione (circa 200-250 ms). Successivamente aumenteremo progressivamente la potenza applicata per eguagliare i dati sul campo. I vincoli chiave dell’esercizio sono quindi il timing e il range di potenza relativa.
Monitoraggio e correzione dei parametri kinematici
Il monitoraggio dei dati di corsa è essenziale per identificare anche i deficit non direttamente legati alla forza. Ad esempio, una leggera mancanza di estensione del ginocchio (ROM) in un atleta post-ACLR, non evidente in una revisione medica standard, può impattare drasticamente i meccanismi dell’arto anteriore (front side mechanics).
La mancanza di ROM può influenzare la lunghezza del passo relativa (relative step length) sul lato ricostruito, portando a una velocità massima inferiore. L’intervento in questo caso non è solo un lavoro di forza. Sarà invece un adattamento del programma per assicurare che il ginocchio sia mobilitato prima di tutte le attività ad alta soglia. La disponibilità continua di dati sul profilo forza-velocità e sui parametri di falcata (come relative step length) è ciò che consente al coach di riconoscere tali cambiamenti e intervenire rapidamente.
| Fase di Allenamento | Metodo di Intervento (Esempio) | Modalità di Esecuzione e Progressione | Specificità F-V Target |
|---|---|---|---|
| Fase 1: Coercizione e Tasso di Sviluppo della Forza | Accelerazione Resistita (es. slitta leggera, hill sprints). | Lavorare con carichi che costringano GCT più lunghi. Volume controllato per evitare sovraccarico. | Aumento della forza orizzontale applicata e della durata del GCT nell’arto deficitario. |
| Fase 2: Forza Specifica in Palestra (Tempo-Dipendente) | Modified Single Leg Reverse Lunge su Smith Machine. | Vincolo 1 (Timing): Esecuzione rapida (200-250 ms) per eguagliare il GCT dell’accelerazione. Vincolo 2 (Potenza): Aumentare gradualmente il carico per eguagliare la potenza relativa (w/kg) esercitata sul campo. | Trasferibilità della forza di spinta (quad/glute) con parametri contrattili specifici per la corsa. |
| Fase 3: Massimizzazione della Velocità e Simmetria | Drill di Sviluppo della CMV_V (e.g., salti verticali, balzi, drills per la meccanica verticale). | Monitoraggio continuo delle asimmetrie (CMV_V, GCT, relative step length). Interventi mirati sull’arto più debole. | Aumento della forza verticale applicata e riduzione delle asimmetrie per migliorare la velocità massima. |
Conclusioni: la forza dinamica come chiave di volta del profilo forza-velocità

Per il professionista della preparazione fisica, l’analisi del profilo forza-velocità integrata con i dati della falcata rappresenta la metodologia più avanzata per diagnosticare e risolvere le carenze di velocità e i deficit post-infortunio. L’errore più grande è interpretare che “più squat è uguale a corsa più veloce”. La forza generale ha un impatto, certamente. Tuttavia, la velocità massima e l’accelerazione efficiente richiedono una qualità di applicazione della forza che deve essere allenata in modo specifico per il tempo (GCT) e per l’angolo (meccanica di corsa).
L’efficacia della preparazione non si basa sulla previsione degli infortuni tramite un singolo test. Si basa invece sulla capacità di riconoscere asimmetrie e deficit funzionali persistenti utilizzando dati oggettivi e ripetuti. Questo permette di creare interventi specifici—che sia la coercizione di un GCT più lungo tramite la resistenza, o un sollevamento in palestra che rispetti rigorosi vincoli temporali e di potenza—che spingano l’atleta verso la performance ottimale.











