Comunemente, quando ci riferiamo alla vitamina E stiamo parlando del tocoferolo.
In realtà, dovremmo parlare di “tipi” di vitamina E.
In questo articolo approfondiamo il ruolo di questo micronutriente, o meglio gruppo di sostanze, nel nostro organismo.
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Cenni generali sulla vitamina E
Esistono 8 tipi di vitamina E:
- i tocotrienoli (alfa, beta, gamma e delta); questi in un primo momento sono stati definiti vitamina T
- i tocoferoli (alfa, beta, gamma e delta)
Questi 8 composti, derivati dal 6-cromanolo, a seconda della presenza della catena satura o insatura divisi appunto in tocotrienoli o tocoferoli, hanno attività biologica della vitamina E. Il composto più attivo è l’alfa tocoferolo.
Il ruolo antiossidante
Il tocoferolo è il più importante antiossidante verso i radicali liberi presente nell’organismo. Ha un ruolo iportante anche nei processi di guarigione e nel mantenere sani i nervi. La sua attività si sposa benissimo con quella di altri antiossidanti, ed in particolare della vitamina C.
La vitamina agisce quindi nella prevenzione dell’ossidazione degli acidi grassi polinsaturi. Questo è un evento chiave nello sviluppo del processo di perossidazione lipidica scatenata dall’azione di radicali liberi. Questo micronutriente blocca questo fenomeno donando un atomo di idrogeno ai radicali perossilipidici. In questo modo li rende meno reattivi e blocca quindi il processo chimico.
In questa reazione la vitamina E si trasforma in un radicale α-tocoferossilico, piuttosto stabile. Quest’ultimo può reagire con la vitamina C, il glutatione o il coenzima Q10 per riformare l’α-tocoferolo.
Altre funzioni della vitamina E
Questo micronutriente, pare avere anche un ruolo nella regolazione dell’attività della lipossigenasi e della cicloossigenasi. Questi enzimi sono coinvolti nella mediazione dei fenomeni d’aggregazione piastrinica. In assenza della vitamina E sembra aumentare questo fenomeno.
Ultimamente gli studiosi hanno osservato come il tocoferolo sia in grado di intervenire con la proteina chinasi C (PKCs). Tuttavia questo effetto sembra minimo. Però, il tocoferolo interagisce direttamente con la proteina fosfatasi 2A e quindi può comportarsi da anti-proliferativo su cellule tumorali. La PP-2A, disattiva le MAPKs, che agiscono nella trasduzione del segnale di molti fattori di crescita. Si sa che il tocoferolo agisce in maniera positiva sulla crescita tumorale.
Il tocoferolo pare esercitare effetti diretti anche sull’espressione genica e nello specifico a livello dell’apparato cardiovascolare, immunologico, nervoso e cartilagineo.
Il ruolo nel diabete
Il tocoferolo potrebbe avere benefici anche nei pazienti affetti da diabete. Pare vi sia un inter-regolazione tra PPARs e tocoferolo. Infatti nel diabete lo stress ossidativo è particolarmente pronunciato.
Tuttavia non sono chiari i meccanismi attraverso i quali la supplementazione di tocoferolo riduca il fabbisogno di insulina nei pazienti diabetici. Ciò potrebbe essere legato all’eliminazione dei radicali liberi, che possono portare ad insulino-resistenza.
Ad oggi però non esistono dati conclusivi.
Fonti alimentari di vitamina E
La vitamina E si trova in diversi alimenti di origine vegetale. Tra questi, fra tutti, i semi ne sono i più ricchi. Successivamente ritroviamo cereali, ortaggi ma anche frutta.
Nocciole, mandorle e noci sono molto ricchi di questo micronutriente; c’è da considerare che i processi di cottura, soprattutto quella ad altissime temperature. Anche l’ossigeno è in grado di ridurre i livelli di questa vitamina negli alimenti.
E la supplementazione?
La vitamina E sembra essere una delle più tollerate e meno tossiche. Infatti, sia gli animali che gli uomini riescono a tollerare elevati livelli di questa vitamina liposolubile. Dosi fino a 1000-2000 UI/kg non hanno riportato effetti collaterali (in acuto).
Tuttavia, dosi molto elevate in cronico potrebbero fungere da antagonisti verso le altre liposolubili. In cronico comunque, sono relativamente sicure dosi fino a 1000UI al giorno.
Devo supplementare?
In linea generale, è difficile sviluppare una carenza di questa vitamina; infatti, essendo una liposolubile, è stoccata nel nostro organismo, e nello specifico nel fegato.
Inoltre, una corretta alimentazione è in grado di ricoprire il fabbisogno quotidiano di questo micronutriente.
In soggetti esposti a forte stress ossidativo però, vista anche la bassa tossicità, previa analisi e feedback alimentare, potrebbe essere utile prevedere un’integrazione per contrastarne l’eccesso.
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