L’allenamento isoinerziale è una metodica di allenamento molto in voga negli ultimi anni. Questa ha origine circa a metà degli anni 80.
Originariamente è nata per gli astronauti che in orbita avevano necessità di allenarsi per mantenere il tono muscolare e per fare esercizio contro resistenza. Successivamente è salita alla ribalta anche in ambito sportivo.
In questo articolo parleremo di cos’è l’allenamento isoinerziale, la sua storia, lo sviluppo e gli effetti di questa metodica di allenamento.
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La storia dell’allenamento isoinerziale
Dalla fine degli anni ottanta, durante i viaggi spaziali di lunga durata, si pose il problema la possibilità di come potere mantenere in efficienza la muscolatura degli astronauti impegnati nelle missioni.
Visto che l’assenza di gravità dell’ambiente portava ad un decadimento del trofismo muscolare, con conseguente decadimento della prestazione, si pensò di introdurre questo sistema all’interno dello shuttle.
Studi e ricerche effettuate su questo metodo portarono alla luce dei vantaggi ai fini prestativi, preventivi e rieducativi. SI pensarono a due modalità di utilizzo dello strumento con diversa capacità di generare forza e con vari angoli di lavoro.
Le basi dell’allenamento isoinerziale
I dispositivi isoinerziali rappresentano maggiormente la realtà del gesto sportivo da un punto di vista fisiologico e biomeccanico. L’ideazione del volano è del Dr. Archibald V. Hill.
Nel 1922 il Dr. Hill ha introdotto il cosiddetto “volano inerziale”. Questo è una ruota pesante che girando sul proprio asse poteva raggiungere un’elevata velocità ed offrire un esecuzione più ottimale e una maggiore efficienza meccanica nelle richieste di elevata intensità
Il Dr. Hill segna l’innovazione. Però, come detto in precedenza, solamente dopo la metà degli anni ’80 Hans Berg e Per Tesch hanno pubblicato una serie di lavori usando la nota metodologia Yo-Yo.
L’idea del metodo isoinerziale
Il metodo, in ambito sportivo, conquistò la ribalta grazie agli studi spagnoli di Tous et al. Essi hanno evidenziato come tale strumento sia utile per creare un sovraccarico eccentrico durante l’esercizio.
La ricerca afferma come l’atleta debba applicare la massima forza durante la fase concentrica dell’azione. Il dispositivo inerziale, quindi, produrrà una forza contraria che dovrà essere contrastata e controllata dall’atleta nella fase eccentrica del movimento senza un interruzione.
Secondo Tesh, 2004 il beneficio eccentrico, lo si avrà solamente se l’atleta accompagnerà la macchina nei primi due terzi della corsa articolare. Successivamente dovrà applicare la massima forza frenante nell’ultimo terzo di questa fase.
Allenamento isoinerziale: macchine coniche o cilindriche
La tecnologia inerziale si applicautilizzando dischi cilindrici e conici. Infatti, la maggior parte degli studi incentrati sulla tecnologia inerziale si sviluppa utilizzando assi cilindrici. Questo è forse per la praticità di reperibilità o per le aziende che hanno prodotto più macchine cilindriche che coniche.
Nel campo della prevenzione degli infortuni molti studi hanno analizzato il metodo utilizzando il disco cilindrico.
E’ importante sapere che questi due strumenti hanno negli alberi cilindrici una resistenza maggiore rispetto a quelli conici. Tuttavia gli assi conici ci consentono una maggiore libertà di movimento Garantiscono anche una maggiore funzionalità e una riproduzione più fedele del gesto specifico.
Allenamento isoinerziale e ricerca
Norrbrand (Norrbrand et al., 2008) del Karolinska Institutet ha studiato il metodo con esercizi di estensione del ginocchio contro una resistenza gravitazionale e l’altra inerziale.
Lo studio ha dimostrato una migliore relazione nello sviluppo della forza tra le fasi concentriche ed eccentriche dell’azione nel dispositivo inerziale. Inoltre gli autori hanno osservato notevoli adattamenti nella fase eccentrica.
Il Dr. Per Tesch, recentemente nel 2017, ha analizzato in questo articolo Clinical Applications of Iso-Inertial, Eccentric-Overload (YoYo™) Resistance Exercise tutta la storia del metodo evidenziandone gli effetti.
Dolore e allenamento isoinerziale: lo yo-yo
La tecnologia isoinerziale, definita anche Yo-Yo, è utile nel trattamento delle tendinopatia. Ad esempio, utilizzando una macchina YoYo Leg Press (YoYoTM) in atleti con tendinopatia, si riscontra un effetto positivo.
I soggetti hanno ridotto la loro percezione del dolore (scala VAS). Hanno inoltre migliorato la loro capacità funzionale. Infine hanno aumentato i livelli di forza e l’attivazione neuromuscolare dopo l’allenamento attraverso un sovraccarico eccentrico.
Il metodo isoinerziale è utilizzabile anche a scopo preventivo.
Allenamento isoinerziale e prestazione
Askling et al., 2003, nel suo studio, ha utilizzato la YoYo squat con un protocollo 4x8rep. Ha riscontrato un aumento significativo della potenza nel test svolto con questa macchina.
Anche de Hoyo et al. (2015a), ha sviluppato un programma di allenamento della forza di 10 settimane con giovani calciatori nelle categorie sub-17 e sub-19. Essi erano distribuiti in un gruppo di controllo (non hanno fatto alcun tipo di lavoro di forza, solo allenamento proprio gruppo tecnico e tattico) e un gruppo sperimentale. Il gruppo sperimentale, con una frequenza compresa tra 1 e 2 sessioni a settimana (3-6 serie di 6 ripetizioni), ha ottenuto risultati migliori in termini di prevenzione degli infortuni. Ha anche mostrato miglioramenti nella capacità di saltare e sprintare.
Maroto-Izquierdo et al. (2017b) ha sviluppato un protocollo di 6 settimane di allenamento con la macchina leg press YoYoTM. Gli atleti hanno migliorato la massima resistenza dinamica del quadricipite, nella MVC a diversi carichi, nel salto verticale e nella prova di accelerazione su 20 metri.
Allenamento isoinerziale e controversie
Dopo aver analizzato alcuni articoli è importante approfondire due review molto significative. Maroto-Izquierdo et al. (2017) hanno supportato l’idea che il lavoro iso-inerziale raggiunga adattamenti superiori in termini di forza, potenza e livelli di ipertrofia. Questo avviene sia in soggetti sani che in atleti.
Sono numerosi i vantaggi nel lavorare con tale metodologia. Ciò avviene e le azioni si sviluppano alla massima intensità. I miglioramenti avvengono anche in qualità più funzionali alle prestazioni sportive.
Tuttavia, nel lavoro di revisione di Vicens-Bordas et al. (2018), gli autori hanno spiegato come l’allenamento della forza, usando i volano inerziali, non può essere identificato come superiore rispetto all’allenamento tradizionale.
Gli autori hanno criticato il lavoro di Maroto-Izquierdo et al. (2017), sostenendo che diversi studi utilizzati in quest’ultima revisione non hanno realmente confrontato l’allenamento inerziale e l’allenamento tradizionale (gravitario). Secondo Vicens-Bordas et al. (2018), sono necessari ulteriori studi, preferibilmente RCT, per raggiungere alcune conclusioni.
Purtroppo il mondo scientifico e quello sportivo, alle volte, supporta ciò che è stato prodotto empiricamente per anni. Tuttavia con questa scelta non si può affermare che tale metodo sia migliore di altri.
Nel prossimo articolo approfondiremo l’utilizzo delle macchine coniche e la programmazione dei lavori specifici per l’allenamento sportivo.