Nelle arti marziali miste è molto importante il grappling, uno stile di lotta che si svolge in piedi e a terra. Questo è finalizzato alla sottomissione dell’avversario senza l’utilizzo delle percussioni.
Con arti marziali miste (in inglese mixed martial arts, in acronimo MMA) si indica uno sport da combattimento a contatto pieno il cui regolamento consente l’utilizzo di tutte le tecniche sportive delle arti marziali.
In questo nuovo articolo, Michela Di Castro, ci parlerà di che cos’è, dei vari stili di grappling e degli studi scientifici.
Table of Contents
La sottomissione
La sottomissione, che può essere uno strangolamento, una leva ad un’articolazione o una presa dolorosa, è la tecnica che costringe l’avversario ad arrendersi. Intendiamo cioè ammettere attraverso un segnale verbale o fisico che non può liberarsi dalla presa senza ferirsi. In tal modo riconosce la sconfitta. I modi più utilizzati sono battere con la mano o con il piede sul corpo dell’avversario o sul tappeto.
Oltre che con una sottomissione è possibile vincere un combattimento guadagnando più punti tecnici. Si ottengono punti tecnici nella lotta in piedi portando a terra l’avversario e nella lotta a terra conquistando una posizione di dominio o ribaltando l’avversario.
Quando nasce il grappling
Il Grappling si divide in due stili:
- Grappling No-Gi, dove gli atleti indossano dei pantaloncini corti ed una maglietta aderente (chiamata rash guard).
- Grappling Gi, dove gli atleti indossano un kimono. In Italia il grappling è gestito dalla Federazione Italiana Grappling Mixed Martial Arts (FIGMMA).
Lo sviluppo cronologico del grappling è parallelo alla sua ampiezza geografica. Infatti la lotta, come sport di combattimento, è presente in tutto il mondo ed ha caratterizzato la sviluppo di diverse civiltà.
La sua universalità va di pari passo con lo sviluppo delle tecniche. In particolare, con lo sviluppo delle civiltà che ne hanno fatto uso sia dal punto di vista militare che sociale e ricreativo.
Grappling e MMA
Il grappling è una parte fondamentale delle Mixed Martial Arts (MMA). Esso è uno sport di combattimento in cui è consentito sia colpire che lottare. Le arti marziali miste è uno sport di combattimento nato intorno al 694 a.C. dall’unione di più stili di combattimento.
Le MMA (nate in Brasile e originariamente chiamate Vale Tudo) diventarono popolari a livello internazionale negli anni ’90 grazie ai primi tornei americani UFC. In questi tornei si confrontavano combattenti di diversi stili per individuare l’arte marziale o lo sport di combattimento realmente più efficace.
Le arti marziali miste sono un sport di combattimento che combina tecniche del brazilian jiu-jitsu, boxe, muay thai, kickboxing e wrestling. L’aspetto più eccitante delle MMA è dato della ricerca della perfetta combinazione tra grappling e tecniche di striking. Quest ovviamente richiedono numerose skills e strategie di combattimento che gli atleti adattano alle capacità e caratteristiche dell’avversario.
Inizialmente l’UFC prevedeva lo svolgimento di combattimenti non regolamentati. Lo scopo dei partecipanti era dimostrare la propria forza e superiorità.
Attualmente i combattimenti si svolgono all’interno di un ottagono chiamato ‘gabbia’. Essi possono avere una durata di 3 (non è prevista la difesa del titolo) o di 5 round (per la difesa del titolo) intervallati da un minuto di recupero, ogni round ha una durata di 5 minuti. I concorrenti sono divisi in categorie di peso e livello di esperienza.
Inoltre gli atleti indossano delle protezioni quali: paradenti, protezione per i genitali e guanti da 4-6 oz. Il round può essere interrotto dall’arbitro quando uno dei due atleti finalizza una sottomissione, per ko tecnico, ko, per squalifica o quando termina il tempo.
Come avviene il combattimento
Il combattimento prevede due fasi differenti, una iniziale, in piedi e una a terra. In quest’ultima diventa fondamentale il grappling. L’atleta cercherà di far sviluppare l’incontro a terra o in piedi a seconda del proprio background.
Le MMA sono uno sport aciclico di tipo intermittente. Quindi sono richiesti capacità anaerobiche e aerobiche ben sviluppate, è la durata del combattimento e le caratteristiche dello stesso che fanno si che vi sia il contributo di entrambi i sistemi energetici.
I principali sistemi coinvolti nel combattimento
In particolare le fasi in piedi sono ad alta intensità e il sistema maggiormente coinvolto è quello anaerobico. Infatti il sistema ATP-PC (adenosina trifosfato-fosfocreatina) fornisce energia soltanto per quelle attività di brevissima durata (10-15 sec) soddisfacendo solo alcune richieste.
Invece, nelle fasi di lotta vi è una diminuzione dell’intensità e un maggior contributo del sistema anaerobico lattacido dove è la glicolisi anaerobica che risponde maggiormente alle richieste energetiche dell’organismo. Diversi studi hanno dimostrato una concentrazione di lattato ematico di 16-20 mmol immediatamente dopo il termine di un combattimento.
Ad un combattente è richiesto di possedere elevati livelli di forza massima e di forza resistente oltre alla capacità di saper esprimere la potenza ripetutamente. Infatti diversi studi hanno dimostrato che la forza e la potenza sono i fattori che maggiormente incidono sulla vittoria o sulla sconfitta. In particolare la forza esplosiva e la forza resistente hanno un ruolo chiave nel combattimento. Infatti sappiamo che la forza esplosiva è la capacità del nostro sistema neuromuscolare di esprimere elevati gradienti di forza nel minor tempo possibile. Invece, la forza resistente è la capacità dell’organismo di resistere ad un carico di lavoro protratto nel tempo). Si capisce quanto anche l’esecuzione di un buon grappling richieda elevati livelli di capacità.
La potenza
L’atleta più potente risulterà comunque avvantaggiato poiché la sua capacità di controllare l’avversario a terra (grappling), effettuare sottomissioni o liberarsi di queste sarà più sviluppata.
Proprio per questo, i programmi di allenamento tendono a sviluppare un modello antropometrico del lottatore che presenterà i muscoli delle spalle, del core e della schiena particolarmente sviluppati.
Un altro aspetto fondamentale per ottenere una vittoria è legato alla velocità di esecuzione dei pugni, dei calci e dei takedown. La velocità con cui i colpi vengono sferrati determina l’imprevedibilità dell’atleta e di conseguenza un possibile k.o.
Cosa ci dicono gli studi scientifici
Vari studi hanno evidenziato le tipologie di allenamento che più si adattano alle caratteristiche dello sport risultando specifiche per l’MMA come ad esempio l’allenamento HIIT.
I benefici di eseguire un allenamento HIIT sono riscontrabili nell’aumentata capacità ossidativa del tessuto muscolare e ad innalzare la soglia del VO2max poiché è caratterizzato dall’alternanza di esercizi ad alta intensità e fasi di recupero attivo.
Un altro aspetto positivo è riscontrabile nella vastità di esercizi che si possono eseguire utilizzando la propria immaginazione e non necessitando di particolari attrezzature, ma richiamando, ad esempio, i gesti tecnici specifici dello sport.
L’obiettivo primario di questo tipo di allenamento non è l’aumento della forza dell’atleta ma condizionarlo a livello metabolico per essere pronto ad affrontare un combattimento.
Un aspetto da non trascurare è la tenuta isometrica di un atleta, poiché questa diviene fondamentale nelle situazioni di lotta in cui un lottatore si trova a dover eseguire movimenti di trazione o compressione e utilizza, con una contrazione isometrica, il tronco, la testa e gli arti per portare a terra, controllare e sottomettere l’avversario. Il grappling in sostanza è proprio un esempio di questo.
Essi richiedono anche una forte presa che permette appunto di controllare e dominare l’avversario durante le fasi di lotta, e per afferrare la caviglia, il polso, le gambe o il tronco dell’avversario.
Gli attrezzi che maggiormente consentono di eseguire esercizi isometrici sono: palla medica, manichino e borse zavorrate poiché permettono di richiamare il gesto tecnico del controllo dell’avversario e la contrazione isometrica muscolare.
Come visto, l’MMA è uno sport complesso che richiede lo sviluppo simultaneo di un’ampia gamma di abilità proprio per questo programmare gli allenamenti di forza e condizionamento non è semplice.
Una corretta periodizzazione, anche in relazione agli impegni agonistici, sarà fondamentale ed essa dovrà includere l’allenamento HIT e gli esercizi specifici di resistenza in modo che rispecchino un reale combattimento.
Vuoi diventare esperto nella preparazione degli sport da combattimento?
Scopri il canale Judo! I migliori professionisti al tuo servizio, clicca qui e scopri di piu!
Bibliografia
- Strength and conditioning for grappling sports
- Strength and conditioning considerations for mixed martial arts
- Periodization for mixed martial arts
- Sports analysis, training considerations and applied methods for mixed martial arts
- Mixed martial arts: history, physiology and training aspects.