Periodizzazione tattica: la tensione

Come si svolge la seconda seduta settimanale nel modello di periodizzazione tattica? Quali sono le proposte metodologiche da applicare?
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Abbiamo visto nello scorso articolo sulla periodizzazione tattica, come alcuni autori abbiano ampiamente dimostrato che i calciatori incorrano in un notevole stress psico-fisico nel giocare molte partite ravvicinate.

Ciò è in grado di aumentare esponenzialmente il rischio di infortunio. (Ekstrand, 2004; Di Salvo, 2009; Dupont, 2010; Mohr, 2010).

Oggi in questo articolo analizziamo il secondo allenamento settimana (GD+3),  il codiddetto giorno di tensione.

La periodizzazione tattica: cos’è la tensione? 

 

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Figura 1: How long does it take to recover from a football (soccer) match? – Science of Sport

Abbiamo visto che il recupero dalla gara a livello enzimatico, ormonale e muscolare si ha tra le 48-72 ore dopo la partita. Perciò, il giorno in cui si riprende l’allenamento il carico di lavoro dovrà essere basso in favore del recupero attivo (Thompson, 1999; Takarada, 2003).

Richiamando quindi la premessa iniziale del precedente articolo, vi vogliamo mostrare come la nostra periodizzazione tattica preveda dopo il giorno dedicato al recupero attivo e a 3 giorni dal match precedente una seduta orientata allo sviluppo della tensione.

 

Perchè la tensione nel modello di periodizzazione tattica 

 

Sappiamo che da test eseguiti pre e post-match, il recupero completo dopo una gara avviene 72 ore dopo la partita. Basandoci sul nostro modello di periodizzazione tattica ci sembra opportuno inserire un carico muscolare elevato in questa seduta (Browstein et al, 2017).

In figura 1, possiamo notare come si svolga il recupero dopo un soccer match in una squadra di semi-professionisti. Si può notare come l’altezza di salto e l’indice di forza reattiva siano ridotti nel post match.

Questi incrementano via via a 24,48 e 72 ore, con livello di PRE per il CMJ a 72 ore mentre a 48 ore per la Reactive strength index. Un andamento similare lo si può osservare per la fatica e il dolore (indolenzimento) nella scala VAS (VAS Score). Qui notiamo che  i valori basali si raggiungano solamente a 72 ore dopo la gara, con un picco nel post match.

Per le performance neuromuscolari il declino è massimo dopo la gara e via via si recupera, come già discusso in precedenza, a 48 e 72 ore. Ovviamente non si raggiunge il livello basale. Tuttavia, si raggiunge lo stesso un buono sviluppo e un buon lavoro di forza con sovraccarichi o una seduta più orientata allo sviluppo neuromuscolare in specificità.

 

Come programmare la seduta

 

La seconda seduta settimanale nella periodizzazione tattica, chiamata tensione, prevede un allenamento in cui sono sollecitati gli stessi regimi di contrazione del gioco in cui si devono prevedere esercitazioni. Ciò permette di sviluppare un buon carico neuromuscolare. Questi lavori hanno durata breve, con pause più lunghe o esercitazioni che all’interno della struttura hanno grossa discontinuità.

L’allenamento non deve avere un’eccessiva complessità di contenuti e il focus (a livello fisico) è sullo sviluppo in specificità delle componenti accelerative, decelerative e dei cambi di direzione.  Per questo motivo il numero dei giocatori per esercitazione è ridotto ed il recupero tra le serie è ampio da consentire quasi un recupero completo.

Su questa base l’attivazione nel modello di periodizzazione tattica è preparata con rondos posizionali. Infatti essi avranno solamente l’obiettivo di preparare fisicamente e mentalmente il calciatore alla seduta (figura 2).

 

Small sided games e periodizzazione tattica 

 

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Figura 2: Rondos attivazionale 4vs2. Gestione e mantenimento del possesso con ricerca di giocate terzo uomo per chi è in fase di possesso; pressione copertura riconquista della palla per chi è in fase di non possesso.

La prima parte, o parte iniziale, è composta da esercitazioni quali small sided games. Esercitazioni come 2vs.2 3vs.3 o 4vs.4 (piccoli numeri) con o senza presenza di jolly, dove l’obiettivo a livello tecnico è quello di sviluppare situazioni di gioco semplici. Esse possono essere orientate a:

  • conclusione in porta (presenza di portieri).
  • difesa/attacco di una zona.
  • collaborazione o gioco su una catena laterale.
  • sviluppo di duelli e di collaborazioni a coppie o terne (ricerca di terzo uomo, uno-due ecc.) sviluppate sempre in continuità (sottoforma di partita).

A livello tattico e concettuale la richiesta è di lavorare sui sotto principi di gioco.  Tra questi abbiamo l’occupazione degli spazi, marco-copro, attacco degli spazi liberati. Inoltre, le esercitazioni proposte prevedono  continuità all’interno dell’esercizio. Infine, tutte le fasi del gioco sono seguite da pause complete (2 minuti almeno) per recuperare dallo sforzo.

Periodizzazione tattica e tensione: analisi del carico settimanale 

 

Nella seconda parte della seduta, o fase centrale, l’obiettivo a livello tecnico-tattico farà sì che l’aspetto fisico sia sollecitato all’interno della struttura. Vi sarà una sorta di discontinuità in un ciclo di gioco però continuo.

Se prima per l’obiettivo più neuro-muscolare il tempo dedicato doveva essere almeno 20-30 minuti, in questa fase (centrale) si alternano blocchi di partita a tema o di situazioni di gioco. Esse hanno una durata minima di 6-8 minuti ad un ritmo non elevatissimo. Presentano inoltre all’interno diverse zone o settori, così da poter vincolare il movimento e lo sforzo dei giocatori.

In questa fase utilizzeremo esercitazioni a campo ridotto ma con numeri grandi (>7vs.7). Qui la discontinuità sarà ricercata all’interno della struttura e le pause saranno brevi per cambiare regole o dare feedback rapidi alla squadra. Ciò cii consentirà un risultato a livello tattico, pemrettendo all’allenatore di iniziare a sviluppare lavori in specificità (tabella 1).

Tabella 1: Analisi di una partita a tema, con impegno accelerativo e decelerativo ‘’allenante’’ superiore alla media gara (9% accelerazioni e 10% decelerazioni). Da considerare nell’analisi che seppur le pause di tempo recupero passivo siano maggiori rispetto alla gara (17 s al minuto), il numero delle azioni intense e la % W>intense è molto vicino ai valori medi della sinottica di gara.

Come cambia la seduta in base alla squadra

 

La disposizione naturale della squadra farà si che all’interno della zona/settore i calciatori possano sviluppare un  lavoro intenso.  All’interno di queste proposte il focus è orientato esclusivamente sempre verso i principi di gioco senza snaturare il regime di contrazione da allenare in modo preponderato.

Conclusa la fase centrale di lavoro, dopo 70-75 minuti di lavoro comprensivo delle pause, la seduta terminerà con una partita a ranghi ridotti in un campo piccolo, senza tante regole.

Possiamo notare come il giorno di tensione abbia una durata media di 71 minuti (figura 2), con un dispendio energetico di 30,5 Kj/kg (figura 3). Il carico neuromuscolare mediamente sarà superiore al riferimento di controllo (figura 4).

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Andamento della durata (minuti) degli allenamenti monitorati. Figura 3
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Andamento del dispendio energetico (EE) durante gli allenamenti monitorati. Figura 4
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Andamento del carico neuromuscolare durante gli allenamenti monitorati. Figura 5 

 

Conclusioni

 

In questo articolo abbiamo descritto l’idea alla base dell’allenamento di tensione. Esso sarà in funzione non solamente del recupero fisiologico dalla gara precedente. Centrale è infatti l’idea tecnico-fisica-tattica che può caratterizzare questa seduta.

Gli allenamenti di tensione hanno avuto un picco di EE nel mese di Ottobre. Ciò si deve principalmente all’aumento della durata della seduta. L’analisi così condotta ha permesso un controllo accurato dei carichi di lavoro nelle settimane complete. Questo pur avendo a disposizione sempre un numero limitato di GPS.

Come il primo giorno (o il secondo post-match da considerare come si legge il morfociclo) crediamo che sia un giorno indispensabile da controllare. Infatti è necessario verificare se si raggiungano gli obiettivi fisici. Inoltre dobbiamo accertarci che i carico di lavoro non sia così elevato da non poter recuperare completamente dalla gara precedente.

In tal modo, andremmo ad affaticare o sovraccaricare le strutture tendinee e legamentose degli atleti per il match seguente.

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Andrea Licciardi

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