Coaching nello sport: che cos’è

Il metodo del Coaching è una delle strategie più efficaci per aiutare gli atleti ad ottenere il massimo delle prestazione nel proprio sport.
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Il coaching è un metodo di intervento specializzato che punta allo sviluppo delle potenzialità dell’atleta, al superamento dei limiti e  all’incremento delle performance.

Si vede molto spesso che calciatori professionisti o atleti di altissimo livello si affidano a mental coach o in altri casi a psicologi specializzati.

Infatti, il Coaching è a tutti gli effetti un metodo di allenamento ed è per questo motivo che lo trattiamo in questo blog. Pensiamo che possa essere utile avere delle linee guida chiare per gli allenatori e i preparatori che leggono questo articolo.

Chi è il Coach

Il Coach è una figura guida, che aiuti gli atleti ad elevare il proprio potenziale fisico, tecnico, tattico e psicologico.

Ma quando si parla di coaching e di allenamento mentale si deve trovare un professionista che possa davvero aiutare con metodi pratici, certificati e scientifici l’atleta o l’allenatore.

L’intervento del Coach può essere fatto in ambito aziendale, ad esempio da ricordare un libro bellissimo ”Il coach da un trilione di dollari” che vi consiglio vivamente.

Un coach da un trilione di dollari

Bill Campbell ha contribuito a creare alcune delle più grandi società presenti nella Silicon Valley – tra cui Google, Apple e Intuit. Ha aiutato, come coach, a sviluppare aziende da un trilione di dollari di valore di mercato.

Ex giocatore di football e allenatore, Bill è stato mentore di visionari come Steve Jobs, Larry Page ed Eric Schmidt, e coach di decine di leader su entrambe le coste degli Stati Uniti.

Nel libro, si spiegano i principi del Coach e ci sono molti esempi e storie di grandi aziende e persone con cui ha lavorato negli anni.

Il Coaching che cos’è

Prima abbiamo parlato di manager e azienda, ma anche  molti atleti capita di vivere periodi di difficoltà, di non trovare una soluzione di gioco o migliorare come giocatore e persona.

Viceversa, succede spesso agli allenatori, ai preparatori e ai vari membri dello staff di non riuscire ad intervenire in maniera efficace con gli atleti.

Il metodo del Coaching in ambito sportivo, nasce dal metodo umanistico sviluppato in Europa molti secoli fa da Socrate. Questo si basa sulla psicologia positiva di Abraham Maslow e agli studi sull’ottimismo, sulle potenzialità e sull’impotenza appresa di Martin Seligman.

Dobbiamo essere buoni coach per poter alzare il livello dei propri atleti e della propria squadra, facendo aiutare anche dagli esperti o imparando a studiare anche noi questi concetti.

Coaching e il modello umanistico

 

Il modello umanistico si rifà ai maestri come Socrate, De Masio, Maslow, Seligman ma in campo sportivo si riferisce molto ai temi di auto-efficacia elaborati da Bandura e a quelli ricorrenti nella psicologia dello sport.

“Il Coaching è soprattutto un modello di conversazione che permette al pensiero creativo e progettuale di avviarsi in un percorso aperto allo sviluppo”

Il Coach, come figura certificata, non è un consulente, non offre consigli, non si sostituisce, non dice cosa fare. Tanto meno è un terapeuta. Il focus della psicoterapia è l’eliminazione della sofferenza o di un problema attraverso la comprensione del passato: la relazione è sostanzialmente rivolta alla cura del cliente visto come paziente (Armando Floris).

Nel Coaching valgono altre regole, è una persona al servizio e a supporto del cliente per elevare le sue qualità e mostrare le sue potenzialità.

Coaching nello sport

Nel campo del coaching umanistico e nel coaching sportivo, il processo di insegnamento ha come focus il miglioramento del livello di felicità del cliente che può sviluppare le proprie competenze, intelligenze e potenzialità in funzione di risultati concreti.

Le potenzialità sono enormi, viste le grandi aree di miglioramento e di sviluppo, intime e che spesso però sono latenti per paura del cambiamento. Attraverso il Coaching, il Coach deve far emergere le potenzialità dell’atleta e agire sui suoi punti di forza.

L’esperienza è molto pratica, e non basata più solamente sulla teoria. Bisogna creare un rapporto empatico ed efficace con i propri atleti, sperimentando è vero le tecniche studiate e adattandole all’atleta.

L’importanza delle domande

 

Nel coaching è necessario porre le giuste domande all’atleta, alle volte deve capire e comprendere senza chiedere, altre volte è necessario che scavi più a fondo.

La figura del Coach può essere a supporto dell’allenatore per trovare insieme le strategie migliori per guidare l’atleta. Può inoltre essere utile per un allenatore crearsi un percorso formativo di coaching sportivo per apprendere e affinare le tecniche per migliorarsi costantemente.

Coach e atleta devono mettersi insieme e porre per iscritto gli elementi derivanti dalla riflessione. Successivamente si dovranno definire gli obiettivi del processo, sdogare le convizioni e le credenze limitanti, elevando solamente le aree di miglioramento e le potenzialità.

Definire in un piano d’azione

 

Scrivere è il primo passo per mettere in moto il processo. Dopo averne parlato è importante definire obiettivi specifici e misurabili. Scrivere è già fare: mettere su carta gli impegni, durante la sessione, significa incominciare in qualche modo l’allenamento (Floris – Appunti universitari).

In questo processo è importante che ci sia una verifica costante da parte dell’allenatore, del Coach e dell’atleta per capire se la strada intrapresa è efficace nel raggiungere il risultato prefissato.

C’è bisogno dell’aiuto di tutti, e se qualche volta sembra inefficace, può essere necessario fare un passo indietro adattare la strategia e andare avanti. Allenare è veramente un arte che deve essere affinata quotidianamente.

L’importanza della comunicazione

 

Dialogare con i propri atleti, entrare in empatia con loro, capire le loro paura è uno degli aspetti fondamentali che deve avere l’allenatore. Se questi non è in grado di fare ciò, è necessario studiare e affinare la propria arte.

A nostro modo di vedere il Coach è un facilitatore del cambiamento dell’atleta. Infatti, la squadra e l’intero team avranno un beneficio enorme se il meccanismo è funzionante al 100%. Nella storia abbiamo visto molti allenatori-leader-coach come Phil Jackson, il quale ha scritto la storia della pallacanestro mondiale, vincendo e allenando campioni del calibro di Jordan, O’Neal e Bryant.

Lo scopo del Coaching

 

Ora lo sappiamo lo scopo del Coaching è quello del cambiamento personale e del miglioramento. Dobbiamo aiutare il nostro atleta a crescere e dobbiamo lavorare sui punti di forza e debolezza.

Da notare che è molto importante lavorare sull’auto-sviluppo e dell’auto-realizzazione che sono sostenuti dall’efficacia della relazione di Coaching.

Abbiamo parlato con Giulia Momoli, grande esperta di Coaching Sportivo e Comunicazione all’interno di questo Webinar. e ti invito veramente a studiare questi argomenti con pazienza e passione perché sono convinto che possa davvero aiutarti con i tuoi atleti.

 

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