A molti atleti spesso capita di essere in periodi di difficoltà, di non trovare una soluzione di gioco o ad impostare obiettivi efficaci di miglioramento all’interno del vostro allenante. Viceversa, succede spesso agli allenatori, ai preparatori e ai vari membri dello staff di non riuscire ad intervenire in maniera efficace con gli atleti.
Il metodo del Coaching in ambito sportivo, nasce dal metodo del Coaching umanistico sviluppato in Europa molti secoli fa da Socrate, e si basa sulla psicologia positiva di Abraham Maslow e agli studi sull’ottimismo, sulle potenzialità e sull’impotenza appresa di Martin Seligman.
In questo articolo analizzeremo l’efficacia dell’essere buoni coach per poter alzare il livello dei propri atleti e della propria squadra. Pensiamo che sia un aspetto fondamentale della prestazione e allora ti consigliamo di goderti il viaggio con noi.
Il Coaching che cos’è
Il Coaching umanistico si rifà ai maestri come Socrate, De Masio, Maslow, Seligman ma in campo sportivo si riferisce molto ai temi di auto-efficacia elaborati da Bandura e a quelli ricorrenti nella psicologia dello sport.
“Il Coaching è soprattutto un modello di conversazione che permette al pensiero creativo e progettuale di avviarsi in un percorso aperto allo sviluppo”
Il Coach, come figura certificata, non è un consulente, non offre consigli, non si sostituisce, non dice cosa fare. Tanto meno è un terapeuta. Il focus della psicoterapia è l’eliminazione della sofferenza o di un problema attraverso la comprensione del passato: la relazione è sostanzialmente rivolta alla cura del cliente visto come paziente (Armando Floris).
Nel Coaching valgono altre regole, è una persona al servizio e a supporto del cliente per elevare le sue qualità e mostrare le sue potenzialità.
Coaching nello sport: che cosa sono le potenzialità
Nel campo del coaching umanistico e nel coaching sportivo, il processo di coaching ha come focus il miglioramento del livello di felicità del cliente che può sviluppare le proprie competenze, intelligenze e potenzialità in funzione di risultati concreti.
Le potenzialità sono viste come grandi aree di miglioramento e di sviluppo, intime che spesso però sono latenti per paura del cambiamento. Attraverso il Coaching, il Coach deve far emergere le potenzialità dell’atleta e agire sui suoi punti di forza.
L’esperienza è molto pratica, basta teoria. Bisogna creare un rapporto empatico ed efficace con i propri atleti, sperimentando è vero le tecniche studiate e adattandole all’atleta.
Coaching nello sport: agire attraverso le domande
Bisogna porre le giuste domande all’atleta, alle volte deve capire e comprendere senza chiedere, altre volte è necessario che scavi più a fondo.
La figura del Coach può essere a supporto dell’allenatore per trovare insieme le strategie migliori per guidare l’atleta o può essere utile per un allenatore crearsi un percorso formativo di coaching sportivo per apprendere e affinare le tecniche per migliorarsi costantemente.
Coach e atleta devono mettersi insieme e mettere per iscritto gli elementi derivanti dalla riflessione, definire gli obiettivi del processo, sdogare le convizioni e le credenze limitanti, elevando solamente le aree di miglioramento e le potenzialità.
Coaching nello sport: definire un piano di azione
Scrivere è il primo passo per mettere in moto il processo. Dopo averne parlato è importante definire obiettivi specifici e misurabili. Scrivere è già fare: mettere su carta gli impegni, durante la sessione, significa incominciare in qualche modo l’allenamento (Floris – Appunti universitari).
In questo processo è importante che ci sia una verificante costante da parte dell’allenatore, del Coach e dell’atleta per capire se la strada intrapresa è efficace nel raggiungere il risultato prefissato.
C’è bisogno dell’aiuto di tutti, e se qualche volta sembra inefficace bisogna fare un passo indietro adattare la strategia e andare avanti. Allenare è veramente un arte che deve essere affinata quotidianamente.
Coaching nello sport: il dialogo conta
Dialogare con i propri atleti, entrare in empatia con loro, capire le loro paura è uno degli aspetti fondamentali che deve avere l’allenatore, intenso come allenatore-Coach. Se l’allenatore non è in grado di fare questo allora ha realmente bisogno di studiare e affinare la sua arte di lavoro se no avrà sempre un aspetto del suo potenziale non sviluppato.
Per noi il Coach è un facilitatore del cambiamento e l’atleta, la squadra e l’intero team potranno averne un beneficio pazzesco se il meccanismo è funzionante al 100%. Nella storia abbiamo visto molti allenatori-leader-coach come Phil Jackson, il quale ha scritto la storia della pallacanestro mondiale, vincendo e allenando campioni del calibro di Jordan, O’Neal e Bryant.
Di Coaching Sportivo e Comunicazione ne abbiamo parlato in questo Webinar, ma nei prossimi articoli entreremo nel dettaglio delle teorie e delle strategie più utilizzate per elevare il potenziale di squadra.