Countermovement Jump Test: che cos’è, struttura e validità

Il Countermovment Jump Test (CMJ) è un test molto popolare, utilizzato per valutare la forza esplosivo-elastica degli arti inferiori degli atleti. La differenza principale con lo Squat Jump consiste nella presenza del contro-movimento nella partenza.
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Il salto con contro-movimento, o countermovement jump, è un movimento che è utilizzato durante l’allenamento della forza esplosivo-elastica e della pliometria.

Nel corso degli anni, insieme ai test che abbiamo trattato negli scorso articoli, il Countermovement Jump Test ha riscosso molta popolarità perché, inserito nella batteria dei Test di Bosco, ha permesso agli allenatori e ai preparatori di poter testare la capacità del soggetto di saltare in alto usando il ciclo stiramento-accorciamento (SSC).

In questo articolo abbiamo analizzato che cos’è il CMJ, come si esegue, la sua struttura e la sua validità a livello scientifico, per poter offrire al preparatore o all’allenatore una semplice e chiare descrizione delle sue potenzialità.

 

Che cos’è il Countermovement Jump Test

 

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Il salto con contro-movimento è un test molto popolare utilizzato per valutare la capacità di forza esplosivo-elastica dei soggetti, sfruttando il ciclo stiramento-accorciamento (SSC). 

Young, 1995 lo considera uno dei test per misurare la forza esplosiva degli arti inferiori, ed esiste in diverse varianti: con braccia bloccate e con l’utilizzo delle braccia (braccia libere).

Da anni utilizziamo la batteria dei Test di Bosco per testare i nostri atleti, e abbiamo visto anche noi quello che Cheng, 2008 sostiene; l’autore infatti ci indica come l’esecuzione del CMJ con le braccia libere può aumentare le prestazioni del 10% o anche di più.

 

Che tecnologia utilizzare per il Countermovement Jump Test

 

Per strutturare una batteria efficace di valutazione comprendente lo Squat Jump (SJT) e CMJ è importante avere un’idonea attrezzatura.

Infatti, senza l’utilizzo di tappetini da contatto (es. classico tappeto di Bosco), o le piattaforma di forza o quelle ad infrarossi (es. Optojump) si può andare poco lontani.

Negli ultimi anni, per fortuna, sul mercato sono uscite interessanti tecnologie a basso che hanno permesso di valutare le performance di salto attraverso accelerometri e/o telecamere (Balsalobre-Fernandez, 2014).

 

Come eseguire il Countermovement Jump Test

 

Science for Sport

Come abbiamo descritto per lo SJ il test con il contro-movimento deve essere eseguito in un ambiente sicuro e controllato, che in qualche modo permette all’atleta di concentrarsi e di poterlo eseguire nella maniera migliore.

Il test è sempre preceduto da una buona attivazione, di 5-10 minuti condotta dall’allenatore o dal preparatore che prepara l’atleta alla valutazione.

L’allenatore si dovrà dotare di un PC, tablet o foglio di carta per notare l’altezza di salto, o il tempo di volo, o altri parametri utili a lui per calcolare poi le performance esplosive del suo team.

 

Cosa osservare nel Countermovement Jump Test

 

L’atleta può essere testato almeno su 3 prove, sia con arti liberi sia con arti bloccati. L’allenatore si dovrà focalizzare su alcuni aspetti che sono fondamentali: uso delle braccia, contromovimento, fase di voloatterraggio.

Se si decide di testare il CMJ, si può decidere di fare un totale di 6 prove, 3 con braccia bloccate e 3 con braccia libere. Per l’atleta è importante che il movimento sia curato e che il criterio sia rispettato. Succede, infatti, che alcuni giocatori nella fase di volo stacchino le braccia per darsi una spinta aggiuntiva o nella fase di partenza usino il busto per spingersi (cosa non funzionale).

La fase di caricamento, o contromovimento, è determinante per creare un movimento testabile e ripetibile nel tempo. Infatti, la profondità, anche se non vi è un accordo universale su quanto dovrebbe essere, è importante che rispetti la biomeccanica dell’atleta e sia sempre la stessa. La forza, come sappiamo, è angolo specifica e quindi ci potrebbero essere tante discrepanze tra i salti se confrontiamo gli atleti che usano angoli di piegamento uno diverso dall’altro (Bosco e Colli).

La fase di volo, è un momento essenziale della valutazione dove il focus visivo deve essere orientato in avanti e si deve richiede all’atleta di non guardarsi i piedi e non richiamare le gambe. Bensì, l’atleta deve prendere coscienza del proprio corpo estendere le gambe e le punte dei piedi. 

Quando si sarà la fase di contatto al suolo, l’atterraggio, è importante l’atleta non salti in avanti ma cerchi di ricadere nello stesso punto da dove è partito. Con il Dott. Mauro Testa, nostro Responsabile della Biomeccanica e amico si parla sempre tantissimo di questi mezzi di valutazione e di come biomeccanica è alquanto improbabile se non impossibile ricadere nello stesso punto con un moto verticale e forse andrebbero studiati metodi diversi di valutazione.

 

Cosa calcolare con il Counter Movement Jump Test

 

Abbiamo visto che, come per lo SJ, anche per il CMJ la tecnologia da utilizzare è fondamentale per poterci permettere di testare il nostro atleta nella maniera migliore. Balsalobre-Fernandez, 2014 ci ricorda che per le prestazioni del salto verticale, il tempo di volo è considerato il metodo più valido e affidabile per calcolare l’altezza del salto.

Ma se si decide di ampliare la valutazione, la scelta dei parametri da indagare è dipendente dallo strumento utilizzato e se si hanno disposizione pedana di forza o altri sistemi i parametri ricavabili sono i seguenti:

  • Forza di picco (N)
  • Forza di picco relativa (N · kg-1)
  • Potenza di picco (W)
  • Velocità di picco (M · s-1)
  • Rate of force development (N · s-1)
  • Impulso (N · s)

La nostra idea sul Counter Movement Jump Test

 

Quando abbiamo deciso di utilizzare il CMJ nella nostra valutazione abbiamo pensato agli studi e alle idee del Prof. Carmelo Bosco, padre italiano della valutazione funzionale e della ricerca applicata allo sport. 

Una miriade di pubblicazioni e validazioni hanno visto che il CMJ è una misura valida e affidabile della potenza esplosiva della degli arti inferiori. Il test, inoltre, ha dimostrato di essere la misura più affidabile della potenza della arti inferiori del corpo rispetto rispetto ai test tradizionali (es. Sargent Test) o Test di Abalakov.

Se si decide di inserire questo test nella vostra valutazione funzionale, dovete dotarvi degli strumenti sopra elencati, una buona telecamera ed un sistema come Kinovea che vi permetta di valutare anche l’angolo di piegamento (o identificare real time un punto di partenza) e poi rispettare il protocollo in maniera rigida facendo eseguire nelle condizioni migliore il test ai vostri atleti. 

 

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Il Corso è sempre disponibile online al seguente link: bit.ly/preparazioneprecampionato

Bibliografia

 

  • Balsalobre-Fernandez, C, Tejero-Gonza´ lez, CM, del Campo- Vecino, J, and Bavaresco, N. The concurrent validity and reliability of a low-cost, high-speed camera-based method for measuring the flight time of vertical jumps. J Strength Cond Res 28(2): 528–533, 2014
  • Bosco, C, Luhtanen, P, and Komi, PV. A simple method for measurement of mechanical power in jumping. Eur J Appl Physiol Occup Physiol 50: 273–282, 1983.
  • Colli, 2019. Test di Bosco : aggiorniamoli. Laltrametodologia.com
  • Cheng, K.B., Wang, C.H., Chen, H.C., Wu, C.D., Chiu, H.T. (2008). The mechanisms that enable arm motion to enhance vertical jump performance—A simulation study. Journal of Biomechanics 41, pp.1847–1854.
  • Young, W. (1995). Laboratory strength assessment of athletes. New Study Athletics. 10, pp.88–96.

 

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