Effetti della musica sulla performance sportiva: uno studio pilota. Seconda parte

La musica ha dimostrato di avere degli effetti potenzialmente positivi sulla performance sportiva. In questa serie di articoli analizziamo i dati scientifici a supporto ed uno studio pilota sull'argomento.
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Nel primo articolo, Emanuele Tigano ci ha introdotti al tema degli effetti potenziali che la musica può avere sulle performance sportive.

Da circa 40 anni, diversi studi hanno provato a quantificare i possibili miglioramenti che questa pratica ha sulla prestazione, specialmente quella di tipo aerobico.

In questo articolo, Emanuele ci presenta il suo lavoro che ha portato come tesi di laurea presso l’Università degli studi di Urbino.

 

La musicoterapia: l’ipotesi di studio

I dati di seguito riportati sono stati raccolti nella prima settimana di lavoro su tre soggetti presi in considerazione per lo studio.

I tre giovani calciatori ci sono stati indicati dall’allenatore e la scelta dei ruoli di gioco diversi non è casuale in quanto, oltre a cercare eventuali differenze tra un allenamento svolto senza musica ed un allenamento svolto in presenza di musica, si voleva vedere anche se vi fossero differenze, sia in termini di qualità che di quantità, tra i ruoli ed i giocatori stessi.

Dopo aver spiegato lo scopo dello studio ai ragazzi, gli è stato chiesto di comporre una playlist musicale a loro piacere. Durante le prove non gli è stato fornito nessun incitamento se non quello derivante dalla musica.

 

Gli effetti della musica sulla prestazione: analisi dei dati

Ogni soggetto analizzato ha risposto in modo positivo alle prove dando evidenza di un effettivo miglioramento.

L’alta intensità  è aumentata con la musica, così come è aumentata la frequenza cardiaca, la velocità media in ogni intervallo di tempo e dunque anche la distanza, ciò che è diminuito è l’RPE.

La prima settimana di lavoro si è svolta senza musica.

 

Gli effetti della musica: il trequartista

Si può vedere nel grafico 1, come il trequartista abbia risposto alla prima prova senza musica (corsa intervallata di 3 minuti con variazione di velocità: 35” corsa lenta e 25” corsa veloce):

Dal grafico 1 si può osservare che il soggetto preso in considerazione nel primo intervallo di 35 secondi in corsa lenta, ha percorso 125 metri con una velocità media di 13,58 km/h; nell’intervallo di 25 secondi in corsa veloce, ha percorso 165 metri raggiungendo un picco di velocità di 23,76 km/h. Nel secondo intervallo di 35 secondi ha raggiunto una velocità di 9,77 km/h in 96 metri e nei 25 secondi ha toccato i 17,28 km/h in 120 metri.

Nell’ultimo intervallo di 35 secondi ha percorso 98 metri a 10,08 km/h, mentre nei 25 secondi ha percorso 128 metri a 18,43 km/h.

La seconda prova

Nel grafico 2 si possono osservare i risultati della seconda prova del medesimo giocatore sempre senza musica (corsa intervallata 30” corsa lenta e 30” corsa veloce):

Nel grafico 2 osserviamo che il soggetto, nel primo intervallo di 30 secondi in corsa lenta ha percorso 105 metri ad una velocità di 12,6 km/h; nell’intervallo di 30 secondi in corsa veloce ha percorso 172 metri ad una velocità pari a 20,64 km/h. Nel secondo intervallo di 30 secondi in corsa lenta ha percorso 62 metri a 7,44 km/h e nei 30 secondi in corsa veloce ha percorso 153 metri a 18,36 km/h.

Nel terzo intervallo di 30 secondi in corsa lenta ha percorso 57 metri ad una velocità di 6,84 km/h, mentre nei 30 secondi veloci ha percorso 147 metri a 17,64 km/h.

 

La terza prova

Nel grafico 3 del medesimo giocatore, osserviamo i risultati della terza prova senza musica (corsa intervallata 20” lenti e 40” veloci):

Con il grafico 3 osserviamo che il soggetto nel primo intervallo di 20 secondi in corsa lenta ha percorso 58 metri ad una velocità di 10,44 km/h; nell’intervallo dei 40 secondi di corsa veloce ha percorso 195 metri raggiungendo i 17,55 km/h. Nel secondo intervallo dei 20 secondi ha raggiunto i 13,68 km/h nei 76 metri e nei 40 secondi veloci ha raggiunto i 13,5 km/h per una distanza di 149 metri. Nell’ultimo intervallo di 20 secondi, ha percorso 36 metri a 6,48 km/h e nei 40 secondi 177 metri a 15,93 km/h.

Come detto, oltre alla velocità e alla distanza percorsa, sono stati rilevati altri dati quali: frequenza cardiaca ed RPE. Anche per questi valori sono stati sviluppati alcuni grafici.

 

Gli altri dati analizzati

Prima di tutto è stata rilevata la Fc a riposo del soggetto misurata di mattina appena sveglio, che in questo caso è di 58 bpm.

Dopo il riscaldamento, di circa 10 minuti, la frequenza cardiaca era pari a 115 bpm; dopo la prima prova di 3 minuti (35”-25”) la frequenza è salita a 151 e l’RPE, fornito dal soggetto nel modo più sincero possibile, aveva un valore pari a 4 = piuttosto intenso.

Durante il recupero di 3 minuti, la Fc è scesa a 111 bpm per poi risalire a 160 bpm nella seconda prova di 3 minuti (30”-30”) con un RPE pari a 6 = intenso. Durante i 3 minuti di recupero, la frequenza si è abbassata a 138 bpm per arrivare a 164 bpm durante la terza ed ultima prova di 3 minuti (20”-40”) con un RPE pari a 8 = molto intenso.

 

Gli effetti della musica: il centrocampista

Con i seguenti grafici si possono osservare le prove svolte senza musica dal centrocampista. Nel grafico 5 vi è una rappresentazione della corsa intervallata di 3 minuti con intervalli di 35”-25”:

Tramite questo grafico osserviamo che nel primo intervallo di 35 secondi il soggetto ha percorso 110 metri ad una velocità di 11,31 km/h e nei 25 secondi ha percorso 125 metri a 18 km/h. Nel secondo intervallo di 35 secondi sono stati percorsi 91 metri a 9,36 km/h e nei 25 secondi il giocatore ha percorso 122 metri ad una velocità pari a 17,57 km/h.

Nel terzo intervallo di 35 secondi sono stati percorsi 107 metri  ad una velocità di 11,01 km/h, nei 25 secondi, invece, sono stati percorsi 166 metri ad una velocità di 23,9 km/h.

 

La seconda prova

Nel grafico 6 si ha l’analisi della corsa intervallata di 3 minuti con intervalli di 30”-30”:

Nel primo intervallo di 30 secondi in corsa lenta, sono stati percorsi 89 metri a 10,68 km/h, nell’intervallo di 30 secondi in corsa veloce, sono stati percorsi 170 metri a 20,4 km/h. Nel secondo intervallo di 30 secondi lenti, il giocatore ha percorso 70 metri a 8,4 km/h, mentre nei 30 secondi veloci è andato a 17,52 km/h, percorrendo 146 metri.

Nel terzo intervallo di 30 secondi lenti, il soggetto ha percorso solo 57 metri a 6,84 km/h ma nei 30 secondi veloci ha percorso 159 metri ad una velocità pari a 19,08 km/h.

 

La terza prova

Con il grafico 7 si hanno i dati riguardante la corsa intervallata di 3 minuti con intervalli 20”-40”:

Durante l’ultima prova, il soggetto analizzato ha percorso 53 metri ad una velocitò di 9,54 km/h nei primi 20 secondi, mentre nei 40 secondi ha percorso 201 metri ad una velocità di 18,09 km/h. Nel secondo periodo di 20 secondi, ad una velocità di 7,02 km/h ha percorso 39 metri e nel periodo di 40 secondi il soggetto ha raggiunto i 17,46 km/h percorrendo 194 metri.

Nell’ultima frazione di 20 secondi sono stati percorsi 56 metri a 10,08 km/h, nei 40 secondi sono stati percorsi 178 metri a 16,02 km/h.

 

Le correlazioni fra i dati

Nel grafico 8 si osserva tale correlazione:

Il soggetto partiva da una frequenza cardiaca a riposo (rilevata la mattina appena sveglio) pari a 60 bpm. Dopo 10 minuti di riscaldamento la Fc era pari a 178 bpm, alla fine della prima prova (35”-25”) la Fc è salita a 187 bpm con un RPE pari a 4 = piuttosto intenso.

Dopo i 3 minuti di recupero, la frequenza cardiaca è arrivata a 132 bpm, per poi arrivare a 187 bpm alla fine della seconda prova (30”-30”), raggiungendo un RPE di 6 = intenso. Nei 3 minuti di recupero la Fc è scesa a 155 bpm, mentre durante la terza prova (20”-40”), la Fc è salita fino a 190 bpm con un RPE pari a 8 = molto intenso.

 

Gli effetti della musica: il difensore centrale

Per quanto riguarda il difensore centrale, i dati raccolti sono riportati qui di seguito: Nel grafico 9 si osservano i risultati della prima prova senza musica ad intervalli di 35”-25”:

Il terzo soggetto analizzato, nel primo intervallo di 35 secondi ha percorso 68 metri a 6,99 km/h; nei 25 secondi, invece, ha percorso 118 metri ad una velocità di 16,99 km/h. Nel secondo intervallo di 35 secondi, sono stati percorsi 83 metri ad una velocità di 8,54 km/h e nei 25 secondi, sono stati percorsi 121 metri ad una velocità di corsa pari a 17,42 km/h.

Nel terzo intervallo, durante la corsa lenta di 35 secondi, il difensore centrale ha percorso 81 metri ad una velocità di 8,33 km/h; durante la corsa veloce di 25 secondi, ha percorso 116 metri a 16,7 km/h.

 

La seconda prova

Tramite il grafico numero 10, si osservano i dati raccolti nella seconda prova senza musica con intervalli di 30”-30”:

Durante il primo intervallo di 30 secondi di corsa lenta, il soggetto ha percorso 63 metri ad una velocità di 7,56 km/h; nei 30 secondi di corsa veloce ha percorso 108 metri a 12,96 km/h.

Nei 30 secondi lenti, ha percorso 57 metri ad una velocità di 6,84 km/h; mentre nei 30 secondi veloci ha percorso 99 metri ad una velocità di 11,88 km/h. Durante il terzo intervallo, ha percorso 63 metri a 7,56 km/h nei 30 secondi lenti; 100 metri a 12 km/h sono stati percorsi nei 30 secondi veloci.

 

La terza prova

Nel grafico 11 si trovano i dati relativi agli intervalli 20”-40” senza musica:

Tramite questo grafico, si nota che nell’intervallo di 20 secondi, il giocatore ha percorso 45 metri ad una velocità di 8,1 km/h; nei 40 secondi ha percorso 171 metri a 15,39 km/h. Nel secondo intervallo di 20 secondi sono stati percorsi 42 metri ad una velocità di 7,56 km/h; nei 40 secondi il soggetto ha percorso 147 metri ad una velocità pari a 13,23 km/h.

Durante l’ultimo intervallo di 20 secondi, ha percorso 44 metri a 7,92 km/h e nei 40 secondi ha percorso 163 metri raggiungendo una velocità di 14,67 km/h.

 

La correlazione fra i dati 

Anche per l’ultimo soggetto analizzato è stato creato un grafico che mettesse in correlazione l’allenamento completo, la frequenza cardiaca e l’RPE. Possiamo osservare i dati raccolti nel grafico numero 12:

In questo caso, il giocatore partiva da una frequenza cardiaca a riposo di 58 bpm misurati anch’essi di mattina. Nel post riscaldamento, sono stati raggiunti 177 bpm dopo 10 minuti e 182 bpm dopo la prima prova con intervalli di 35”-25” con un RPE di 4 = piuttosto intenso.

Durante il recupero (sempre di 3 minuti), la frequenza si è abbassata a 146 bpm per poi ritornare a 182 bpm durante la seconda prova (30”-30”), l’RPE, in questo caso, ha raggiunto il valore di 6 = intenso. La frequenza si è abbassata a 150 bpm durante il recupero e ha raggiunto un valore di 197 bpm durante la terza prova (20”-40”) con un RPE di 8 = molto intenso.

 

Conclusioni

Si può notare, da questa prima parte di analisi dei dati raccolti senza input musicale, che le differenze tra i vari soggetti sono molte, a partire dalla FC che nel trequartista è tendenzialmente più bassa.

Per quanto riguarda la distanza totale percorsa nelle tre prove, notiamo che il Centrocampista ha percorso 2.133 mt, il Trequartista 2.119 mt ed il Difensore Centrale 1.689 mt. Infine la velocità media più alta la si riscontra nel Centrocampista con un picco di 23,9 km/h.

Nel prossimo ed ultimo articolo, analizziamo i risultati delle prove con la musica e trarremo le conclusioni riguardo all’efficacia della musicoterapia nello sport.

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