Crescita fisica e infortuni in età giovanile

In età giovanile uno dei fattori più importanti da tenere in considerazione nella preparazione fisica e tecnica è l'età di maturazione. In che modo si sviluppano le varie fasi, e come agire?
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In età giovanile, la preparazione fisica deve tenere conto di numerosi fattori.

Questi, tra cui la maturazione sessuale, ed altri fattori che vedremo in questo articolo di Ludovico Acocella, devono costituire una linea guida per i preparatori fisici e gli allenatori nelle diverse categorie.

 

 Crescita fisica e maturazione sessuale

 

In età giovanile, durante la fase evolutiva, i cambiamenti relativi al corpo e alla psiche sono importanti. Ci sono tre processi che interagiscono tra loro: crescita, maturazione e sviluppo.

La crescita riguarda parametri fisici quali altezza e peso; tessuti e % di grasso; dimensioni degli organi. La fase di maturazione si riferisce alla parte qualitativa, ovvero ai cambiamenti dei sistemi di struttura e funzione del corpo come il sistema osto-cartilagineo e scheletrico.

Per sviluppo s’intende il processo di apprendimento e apprendimento motorio, nonché dei comportamenti utili alla sfera socio-emotiva. La maturità sessuale è un processo che avviene nella fase di pubertà. Le caratteristiche includono peli pubici, menarca nelle ragazze, e aumento degli organi riproduttori nei ragazzi.

La maturità scheletrica dei ragazzi permette di incrementare la parte porosa delle ossa, a discapito di quella densa. Questa peculiarità espone il giovane atleta a molti infortuni. La parte legamento però essendo ancora molto elastica non viene indicata come parte vulnerabile, a differenza dell’adulto dove i legamenti sono più rigidi.

 

Benefici dello sport in età giovanile

 

Nella tabella sono illustrate le raccomandazioni sullo sviluppo delle abilità durante la fase evolutiva. (Purcell, 2005)

Un attivo stile di vita in età giovanile ridurre il rischio di insorgenza di problemi di salute nell’età adulta. I rischi maggiori sono relativi alle malattie non trasmissibili come diabete, disturbi cardiovascolari e obesità.

Il termine ‘’sport readiness’’ si riferisce alla prontezza sportiva. Intera come l’insieme di sviluppo fisico, cognitivo e socio-emotivo finalizzato ad acquisire le skills necessarie in relazione alle richieste sportive.

Nella sport readiness rientra lo sviluppo motori dell’atleta (alfabetizzazione motoria). L’apprendimento motorio e il consolidamento di abilità e schemi motori di base.

 

Perchè fare attività motoria in età giovanile 

 

Un altro vantaggio dell’attività motoria praticata in età giovanile riguarda la funzione cognitiva. Nella fase prepubere i giovani hanno brevi intervalli di attenzione, memoria limitata e ridotta capacità di agiti (che andrebbe da subito allenata). L’agilità è la capacità di prendere decisione rapidamente mentre si effettuano cambi di direzione ad alte velocità.

Detto ciò, la letteratura scientifica ci fa capire come le informazioni da trasmettere devono essere chiare e ridotte. L’enfasi deve indirizzarsi sul divertimento e la competizione attiva.

Il fattore tempo è fondamentale. Le neuroscienze ci informano che l’apprendimento non è lineare. Di conseguenza, i picchi di memoria possono subire forte alterazione prima che venga incorporato un gesto motorio.

 

Raccomandazioni sull’allenamento dei giovani atleti

 

L’Internation Olympic Committee (comitato Olimpico Internazionale) afferma e consolida l’obiettivo di proteggere la salute di ogni atleta. Specialmente atleti in età evolutiva.

Nella fase pre-puberale bisognerebbe indirizzare gli allenamenti sulle capacità coordinative e condizionali, focalizzando l’attenzione sulle fasi sensibili di forza e velocità. La finestra ideale per allenare le capacità aerobica rientra nella tarda adolescenza. La cosiddetta finestra d’oro per il Vo2max.

La letteratura (Scientific basis of training Elite child athlete) evidenzia la prescrizione di esercizi di strength training (allenamento della forza) in riferimento ai maggiori gruppi muscolari agonisti e antagonisti , nonché degli stabilizzatori, da sviluppare in 3 sedute settimanali con una intensità tra 50% e 85% di 1RM.

Per la componente aerobica la prescrizione in età giovanile dell’allenamento indica circa 60’ a settimana ad u intensità tra 85-90% della massima frequenza cardiaca (HRM- heart rate maximum). All’interno il protocollo di ricerca è possibile visionare anche le raccomandazioni relative alla nutrizione.

Infortuni sportivi in età giovanile

 

Molti studi affermano come la pratica sportiva è attualmente molto frequente nei giovani. In particolare nel nord America dove le opportunità sono tante grazie alla possibilità di facile accesso alle strutture.

Le visite mediche più frequenti nella fascia d’età 12-18 anni sono collegate agli infortuni sportivi. Gli infortuni muscolo-scheletrici rientrano tra quelli più comuni. L’articolazione del ginocchio è quella più colpita. Questo sondaggio trasversale del 2019 dimostra che il tasso di infortuni legati allo sport giovanile è alto: più di 1 giovane su 4 richiede assistenza medica per un infortunio ogni anno.

Ciò fa riflettere su come l’impostazione dettagliata su base scientifica del training e la parte preventiva possa essere fondamentale al fine di ridurre i tassi di infortunio. Inoltre, l’alta prevalenza di fratture e commozioni cerebrali, in particolare negli sport di squadra in cui i tassi di partecipazione sono elevati, richiede un’attenzione significativa da parte delle federazioni riguardo le strategie adottate mediante modifiche alle regole, l’attrezzatura da utilizzare e soprattutto le strategie di allenamento.

In particolar modo, il focus indirizza all’allenamento neuromuscolare, il quale permette di incrementare l’efficienza del sistema nervoso centrale in relazione al movimento da effettuare e rispondere con più prontezza nei movimenti sport-specifici.

 

Come avvengono gli infortuni scheletrici? 

 

Gli infortuni scheletrici in fase di crescita vengono divisi in 5 tipi secondo la classificazione di Salter-Harris e riguardano le fratture delle fisi (cartilagine di accrescimento):

1- traumatismi a carico dell’epifisi dell’osso

2- traumatismi e fratture che si estendono dalla cartilagine di accrescimento verso la metafisi

3- fratture nella parte centrale e nella regione epifisaria

4- linea di frattura che coinvolge metafisi, cartilagine di accrescimento ed epifisi ossea

5- traumatismi da contatto o causati da blocco della crescita e deformità ossea

Durante la fase di crescita, la velocità con la quale aumenta la dimensione dell’osso genera conflitto rispetto la lenta crescita dei tessuti muscolari e legamento. Questi ultimi sono costretti ad allungarsi (stretched) determinando un aumento di tensione nel sito di ancoraggio all’osso. Questa condizione causa dolore e infiammazione nella zona dell’apofisi (punto di inserzione dell’articolazione).

Con elevati gradienti di forza, il muscolo ancorato alle apofisi può causare elevata tensione all’osso, fino a provocare una frattura da avulsione. Patologie frequenti derivate da questo fattore sono l’ Osgood-Schlatter o la malattia di Sever.

 

Cos’è la malattia di Sever?

 

Causa dolore al tallone nei bambini in fase di crescita, in particolare quelli che praticano sport. Si verifica quando la placca di crescita nella parte posteriore del tallone si infiamma e diventa dolorosa. È conosciuta anche come apofisite calcaneare.

 

Cos’è l’Osgood-Schlatter?

 

È un’infiammazione della cartilagine di accrescimento della apofisi tibiale anteriore (o osteocondrosi), dove si inserisce il tendine rotuleo. Si verifica in età compresa da 11 a 14 anni. A cosa degli stress sportivi, gli atleti o i ragazzi meno allenati hanno un’insorgenza maggiore. Per maggiori approfondimenti, clicca qui! 

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