Perchè parliamo di periodizzazione tattica? La programmazione dell’allenamento nel calcio è un argomento centrale per i preparatori fisici e gli allenatori.
Nel corso degli anni l’allenamento nel calcio è cambiato molto. Da chi organizzava la seduta con la classica divisione preparatore atletico/allenatore e i lavori a secco, a chi utilizzava un approccio più integrato. In questa “evoluzione” si mascherava con la palla il lavoro fisico.
La periodizzazione tattica è un ulteriore salto rispetto a questo concetto. In questo articolo vedremo che cos’è, da dove nasce e quali possono essere le sue applicazioni al calcio moderno e al settore giovanile.
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Cos’è la periodizzazione tattica?
La periodizzazione tattica è attualmente uno degli argomenti caldi nei colloqui e nelle discussioni di periodizzazione (pianificazione) dell’allenamento degli sport di squadra .
Questo metodo sembrerebbe offrire un’alternativa all’approccio tradizionale. Questo si basava sullo sviluppo delle capacità e delle abilità motorie. La fisiologia dominava (e lo fa ancora) gli insegnamenti e gli allenamenti degli allenatori delle squadre sportive (Jovanovic, 2014).
La periodizzazione tattica è un modello migliorato sotto questo punto di vista. Infatti, si concentra su aspetti quali l’apprendimento motorio, il processo decisionale, la stabilizzazione delle prestazioni.
Questi elementi valgono non solo a livello individuale ma anche a livello collettivo (di squadra). Il che è di fondamentale importanza per gli sport di squadra, dove la squadra non è una somma / media degli individui) (Jovanovic, 2014).
La periodizzazione tattica come evoluzione dell’allenamento
Nel modello della periodizzazione tattica, dal punto di vista fisico, ad ogni giorno della settimana la seduta di allenamento prevede un’alternanza tra i regimi di contrazione muscolare. L’enfasi viene posta su determinati obiettivi rispetto ad altri.
Una corretta programmazione dell’allenamento è infatti fondamentale per gestire al meglio la preparazione fisica, tecnica, psicologica e tattica alla partita e al campionato. Inoltre è fondamenrtale per ridurre al minimo il rischio di infortuni.
In quest’ottica, il morfociclo settimanale di lavoro nella periodizzazione tattica riveste un ruolo fondamentale e rispetta tutti i principi metodologici. Come spiegato in questo articolo, nell’allenamento si ricerca lo sviluppo delle azioni di gioco, a prescindere dalle fasi di possesso, non possesso, transizione positiva e negativa in cui potrebbero accadere. Questo comporta una presa di decisione (dimensione tattica), un’azione o abilità motoria (dimensione tecnica).
Si cerca di comprendere il perchè di un particolare movimento (dimensione fisiologica), e questi è diretto da stati volitivi ed emotivi (dimensione psicologica) (Oliveira, 2004).
Sulla base delle richieste fisico, tecnico, tattiche e sui modelli teorici e pratici in discussione, si è voluto costruire e descrivere una programmazione settimanale, nella periodizzazione tattica definito “morfociclo”.
Come si analizza il morfociclo nella periodizzazione tattica
Per analizzare nel dettaglio il morfociclo, abbiamo utilizzato un’analisi descrittiva della stagione calcistica 2016/2017 con una squadra giovanile (U-17) di una società professionistica di LegaPro.
Ciascun giocatore analizzato, al momento della rilevazione, aveva almeno cinque anni di esperienza calcistica alle spalle. La frequenza di allenamenti era di almeno quattro sedute settimanali, con un incontro nel fine settimana. Il sistema utilizzato GPS per questo studio è stato il GPS Qstarz con un peso di 450 grammi, che consente la rilevazione dei parametri di movimento.
Il dispositivo aveva frequenza di campionamento a 10 Hz, largamente dimostrata in studi precedenti. I dati raccolti sono stati successivamente analizzati tramite il software LagalaColli, esportati in un database e suddivisi in funzione del giorno di allenamento.
La suddivisione delle unità allenanti
Il controllo dell’allenamento e l’analisi hanno permesso di suddividere le unità allenanti secondo le basi metodologiche utilizzate. Avendo. nel corso dei mesi, sviluppato nel miglior modo possibile le quattro sedute settimanali, si è voluto caratterizzare ogni seduta in funzione del macro-obiettivo fisico (e di denominazione).
Il primo giorno è stato chiamato di recupero attivo (+2 dalla gara). Il secondo giorno di tensione (+3 dalla gara). Il terzo giorno di durata (+4 dalla gara). Il quarto giorno di velocità (+4 dalla gara precedente, e -2 dalla gara successiva). Questa analisi ha avuto la durata di una stagione sportiva, iniziata ad Agosto 2016 e terminata a Maggio 2017. I dati sono stati analizzati su centinaia di allenamenti e una trentina di partite tra amichevoli e gare ufficiali.
Tutti i dati raccolti ci sono risultati utili per valutare e controllare le esercitazioni, per comprendere meglio il carico fisico e per valutare il dispendio energetico sia individuale sia collettivo.
Abbiamo costruito una tabella sinottica con i valori di riferimento e della partita (tabella 1, dati ancora non pubblicati). Questo ci ha permesso di comprendere se i dati ricavati in un esercizio fossero confrontabili e di pesare se le diverse esercitazioni siano state più o meno allenanti rispetto ad altre (a livello fisico),
Applicazione della periodizzazione tattica e costruzione del morfociclo
L‘analisi del morfociclo, la pianificazione e l’organizzazione sono state sviluppate in collaborazione con lo Staff Tecnico. Inoltre, sulla base delle richieste della società si è programmando il lavoro. Erano chiare le richieste e le idee sull’applicazione del sistema e su come il modello di gioco dovesse essere sviluppato.
La costruzione del singolo giocatore è stato l’obiettivo primario in relazione all’identità di gioco. Infatti rispetto al proporre lavori strategici finalizzati solo all’obiettivo di vittoria finale, abbiamo lavorato spesso su principi generali e sotto-principi senza preparare le partite in funzione dell’avversario.
Questa idea ci ha permesso di strutturare il lavoro in maniera più fedele possibile alla periodizzazione tattica senza stravolgere i principi cardine su cui tale metodologia si basa.
Abbiamo analizzato diversi dati, ma abbiamo scelto solo quelli che potessero darci un’indicazione più precisa ma allo stesso tempo sintetica dell’allenamento e della singola esercitazione (figura 1).
Il recupero attivo
Abbiamo sviluppato gli allenamenti seguendo i concetti generali della periodizzazione tattica. Inoltre abbiamo descritto nel dettaglio il carico esterno della squadra per ciascun giorno.
Conoscendo le caratteristiche del giorno di recupero attivo si è voluto analizzare (tabella 2) quali fossero i dati medi più ricorrenti per tale giorno settimanale. Dobbiamo considerare che il giorno di recupero si trova sempre +2 giorni rispetto alla gara Perciò, i giocatori non hanno recuperato completamente dagli sforzi dal match.
Si può osservare come tale giorno sia caratterizzato da un dispendio energetico non troppo elevato. Infatti, considerando che una gara è circa 50 Kj/kg, abbiamo una potenza media bassa, un maggiore tempo di recupero passivo al minuto e una media del numero delle pause sopra il minuto abbastanza elevata.
Questi ultimi dati influiscono negativamente sullo sviluppo di potenze metaboliche o di un carico neuromuscolare elevato. Ciò poichè caratterizzati da un’alta discontinuità tra gli esercizi e all’interno di essi, tipici di un giorno di recupero attivo.
La tensione
Il secondo giorno, chiamato di tensione, si colloca sempre a tre giorni dalla gara precedente. Ha delle caratteristiche intrinseche e porta con sè l’idea di proporre esercitazioni molto discontinue con ampie pause di recupero tra gli esercizi. Queste sono però continue all’interno della struttura (per la prima parte dell’allenamento) con esercitazioni in spazi stretti e con un numero ridotto di giocatori. (Tabella 3).
Il giorno è caratterizzato da un dispendio energetico maggiore. Infatti, avremo una durata maggiore dell’allenamento (in media di 71 minuti rispetto a quello di durata di 65 minuti). Il tempo di recupero passivo sarà superiore, la potenza molto più bassa e le pause sopra il minuto maggiori rispetto al recupero attivo.
Questa descrizione non è da confondere con il contenuto del singolo esercizio o della singola esercitazione. Infatti, come vedremo nei prossimi articoli, mette in luce tutte le caratteristiche e le peculiarità di questa metodologia.
La durata
Il terzo giorno, denominato di durata, è caratterizzato da una continuità di esercizio con poche pause durante l’allenamento. Esso è svolto con l’obiettivo primario di produrre un’elevata potenza metabolica, un maggiore tempo ad alta potenza e di avvicinarsi ad un carico fisico, mentale ed emotivo simile a metà della partita (per almeno 45-60 minuti a potenze gara).
La tabella 4 ci mostra come la potenza media in questo giorno sia maggiore rispetto ai giorni precedenti. Il dispendio energetico sarà via via crescente nella settimana. Inoltre la media di allenamento si attesta sui 71 minuti circa, con un tempo di recupero passivo più basso, una distanza percorsa maggiore e un tempo ad alta velocità e ad alta potenza in linea con quello ottenuto in un tempo di gioco, e meno pause superiori al minuto.
La velocità
L’ultimo giorno, di velocità, è caratterizzato da alte velocità esecutive e molta discontinuità all’interno dell’esercizio. Le azioni sono di breve durata e seguite da recuperi completi. Questo ci mostra come, seppur mantenendo un carico neuromuscolare e una potenza in linea con i primi due giorni, questo allenamento ponga l’enfasi più su azioni veloci (ed alte velocità). Infatti si può notare (tabella 5) come il tempo a velocità maggiori della VAM (>16 Km/h) sia più alto rispetto ai giorni precedenti, caratterizzati anch’essi da più discontinuità.
La nostra idea sulla periodizzazione tattica
Questa analisi ci ha permesso di poter descrivere in modo generale i concetti del morfociclo. Abbiamo visto come la settimana tipo si sviluppi dal punto di vista fisico. Si deve però porre una particolare attenzione al dispendio energetico, che nei giorni di allenamento è il 58, il 59, il 73 e il 55% del carico di gara (rispettivamente).
Questo dato ci mostra come probabilmente a livello generale, il giorno di durata sia stato un po’ basso e l’obiettivo di replicare uno sforzo di gara o almeno all’80-85% del carico totale di gara non sia raggiunto.
Come anticipato precedentemente, l’obiettivo della descrizione di questo modello è di preparare i lettori ai prossimi articoli, dove descriveremo nel dettaglio la singola seduta di allenamento con i contenuti che la caratterizzano. Parleremo delle esercitazioni utilizzate, fino al numero di giocatori impiegati. Descriveremo inoltre la distribuzione del carico fisico come la potenza metabolica, il carico neuromuscolare (o indice di Toschi) e il dispendio energetico nelle varie sedute complete monitorate.
La nostra analisi e idea di morfociclo, basata sullo sviluppo del gioco e sull’analisi cinematica dell’allenamento e sul calcolo del training load, non si sostituisce e non si può sostituire ad altre programmazioni. Infatti queste sono strettamente legate al gruppo allenato, allo sviluppo delle caratteristiche dei calciatori, e all’idea di lavoro della società.
Come posso approfondire i concetti di periodizzazione tattica?
Nel nostro Webinar – Complex Football abbiamo delineato i punti salienti di questa metodologia e abbiamo analizzato la sua applicabilità nel calcio di altissimo livello.
Se vuoi scoprire anche come monitorare le tue esercitazioni perderti il Corso GPS nel calcio, per essere autonomo nell’analisi dati e costruire una programmazione efficace.