Tendinopatia achillea: che cos’è, causa e trattamento

La patologia che colpisce spesso negli atleti è detta tendinopatia achillea ed è causata da un sovraccarico funzionale.
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Una delle tendinopatie più frequenti, trattate già nel Webinar – Tendinopatie e Sporttroviamo quella del tendine d’Achille.

Il tendine d’Achille è uno dei tendini più forti e resistenti del nostro corpo e serve a collegare i muscoli del polpaccio, soleo con il calcagno posteriormente.

La patologia che colpisce spesso negli atleti è detta tendinopatia achillea ed è causata da un sovraccarico funzionale. Scopri nell’articolo tutte le cause, il trattamento e il protocollo di recupero proposto da PerfomanceLab.

 

Cosa sono i tendini?

 

Sono strutture fibrose connettivali che fissano le estremità dei muscoli alle ossa. Un tendine è composto da fascicoli, circondato da guaine dette endotenonio.

L’intero tendine invece è rivestito da una guaina più spessa e resistente, detta paratenonio, con funzione lubrificante, ovvero di riduzione dell’attrito tra tendine e tessuti circostanti.

Internamente ai fascicoli ci sono delle cellule particolari, dette tenociti, che producono e rimaneggiano tutta la struttura che si trova al loro esterno, un complesso insieme di sostanze dette matrice extracellulare.

La matrice extracellulare è composta da acqua (60%), proteoglicani, glicosamminoglicani(GAG), elastina, collegare di tipo I e III.

 

Le fibre interne 

 

Le fibre all’interno del tendine hanno una disposizione a ondulazioni: la messa in tensione delle ondulazioni permette l’allungamento del tendine, che fisiologicamente mima proprietà elastiche.

Durante l’esercizio si ha una riduzione delle fibre collagene, che però si rafforzano (migliora l’allineamento, c’è adattamento metabolico delle cellule, aumenta il turnover del collagene e dei GAG).

Anatomia del tendine d’achille

 

Il tendine di Achille, o tendine calcaneale, origina dal muscolo tricipite della sura (formato dai muscoli gemelli e dal soleo) e si inserisce sull’osso calcaneale.

Come tutti i tendini è costituito dal punto di vista istologico da fibre elastiche (fibre di collagene) e da foglietti di rivestimento connettivali che prendono il nome di epitenonio, peritenonio ed endotenonio.

La sua integrità anatomica può essere valutata col test di Simmonds o con il test di Thompson.

Caratteristiche del tendine d’achille

Il tendine d’Achille, come descritto in precedenza, è il tendine più largo e più forte del corpo. Non ha una vera e propria guaina sinoviale, ma è rivestito da paratenon che ha uno spessore variabile e l’apporto vascolare del tendine proviene distalmente dai vasi intraossei del calcagno e prossimalmente dalle branche intramuscolari.

Le lesioni del tendine d’achille sono associati all’impatto di carichi dovuti alla corsa o al salto. Le disfunzioni dell’achilleo possono anche essere messe in relazione con: problematiche posturali, scarpa scadente o con un complesso gastro-soleo poco estensibile.

Un altro tipo di problematica al tendine è la tendinosi dell’achilleo che è caratterizzata da una degenerazione intra-tendinea del tendine senza segni di infiammazione.

La tendinosi è asintomatica fino a quando il tendine non si rompe del tutto e si può avere una massa palpabile non dolente all’inserzione prossimale del tendine.

Cause generali di una tendinopatia

 

Le cause di una tendinopatia possono essere molteplici, ma si possono riassumere nei seguenti punti:

  • Microtraumi ripetuti, reiterazione nel tempo di un particolare movimento.
  • Tecnica inadeguata nello svolgere una mansione.
  • Stress psico-fisico.
  • Squilibri muscolari-articolari.
  • Carenze nutrizionali.
  • Classi di farmaci: cortisonici, antibiotici fluorochinoloni.
  • Obesità.
  • Eccessiva magrezza.
  • Squilibrio Ormonale.

Le cause della tendinopatia achillea

 

La tendinite dell’Achille in genere non è legata ad un trauma specifico. Il problema deriva da stress ripetitivi al tendine.

Questo accade spesso quando spingiamo i nostri corpi nel fare troppo e troppo presto, ma altri fattori possono rendere più probabile lo sviluppo di una tendinite:

  • Un improvviso aumento della quantità o dell’intensità dell’attività fisica
  • Muscoli del polpaccio contratti
  • Speroni ossei
  • Esiti di Malattia di Haglund

 

Sintomatologia specifica

 

Il dolore può assumere diverse forme: da semplice fastidio fino ad un intenso dolore trafittivo che può impedire le normali attività quotidiane.

Nella tendinopatia del tendine d’achille, il dolore è esacerbato dall’allungamento, dalla messa in tensione del tendine, e diminuisce con l’accorciamento.

 

Gli esami clinici

 

Per stabilire se il soggetto soffra o meno di tendinopatia del tendine d’achille, è opportuno prima di tutto accertarsene attraverso l’esecuzione di esami clinici.

Tra questi i più frequentemente praticati sono:

  • Ecografia: permette un’analisi dinamica ed in tempo reale. Purtroppo è operatore dipendente. Utile per i tendini più superficiali.
  • Risonanza magnetica: tecnica migliore per accuratezza, diagnostica e risoluzione di contrasto nelle patologie muscolari e tendinee.

 

Tendinite o tendinosi

 

E’ importante saper distinguere tra queste due condizioni cliniche che, se pur in un primo momento possono sembrare simili, sono assai diverse.

La tendinosi è una condizione infiammatoria cronica, dove il tendine subisce un cambiamento strutturale in risposta allo stress a cui è sottoposto.

La tendinite è una condizione infiammatoria acuta, dove il tendine non presenta una modificazione strutturale.

Tendinopatia del tendine d’achille: trattamento chirurgico

 

Nel seguente video, possiamo vedere un possibile trattamento della patologia:

 

Tendinopatia del tendine d’achille: trattamento non chirurgico

 

L’efficacia maggiormente riscontrata risulta su un trattamento conservativo basato su una combinazione di più fattori: riposo, corticosteroidi se necessario, ortesi, stretching e riabilitazione attiva.

L’allenamento eccentrico è parte integrante e fondamentale nella riabilitazione. Più studi ci confermano come già un training di sei settimane sia in grado di portare notevoli miglioramenti alla patologia sia come funzionalità sia in termini di dolore.

Le onde d’urto hanno dimostrato essere efficaci nel ridurre il dolore nel medio termine quando sono associate a riabilitazione attiva.

Tendinopatia del tendine d’achille: il protocollo PerformanceLab

 

Per creare un protocollo efficace per trattare questa patologia e migliorare la sensazione e il benessere si deve partire dagli esercizi di mobilità a cui sarà abbinato un lavoro di allungamento.

Sarà quindi fondamentale strutturare il protocollo seguendo delle fasi distinte che comprenderanno.

 

Fase 1 – Range of Motion and Stretch:

 

Attivazione Plantare e Dorsiflessione della Caviglia Inversione ed Eversione 3×20

Stretch Gastrocnemius  3×20

Fase 2 – Rolling

 

Mobilizzazione Fascia Plantare con pallina da tennis  e Foam Roller per il Gastrocnemius

Alfredson’s heel-drop exercise:

  • Ripetizioni: 3 x 15 a gamba tesa – 3 x 15 a gamba piegata
  • Frequenza: 2/3 volte al giorno

 

Fase 3 – Strength

 

Protocollo basato sul metodo HSR (heavy slow resistance 3setx 15 reps for 12 weeks ) Beyer et al, 2015

A questi esercizi poi verrà aggiunto il lavoro specifico con il preparatore atletico che porterà l’atleta al recupero completo e riprendere la prestazione. 

Se vuoi approfondire l’argomento tendinopatie ti consigliamo di seguire il Webinar – Tendinopatie e Sport, creato per PerformanceLab, da Pietro e Matteo Gazzola, preparatori atletici e osteopati. Puoi accedere qui

 

 

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