Varicocele: sintomi e trattamento

Il varicocele è una patologia frequente, causata da un ingrandimento delle vene scrotali che causa una problematica dilatazione patologica delle vene testicolari.
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Il varicocele è un ingrandimento delle vene scrotali che causa una problematica dilatazione patologica delle vene testicolari (o spermatiche), che hanno il compito di drenare il sangue dal testicolo.

Si manifesta spesso nel tempo e può provare dei problemi funzionali nell’atleta.

Che cosa è e il varicocele?

 

Per varicocele si intende una dilatazione delle vene nello scroto. Il deflusso venoso del sangue refluo è a carico di un reticolo di venule definito plesso panpiniforme.

Risalendo, il sangue passa per la vena testicolare, che nel lato di destra drenerà in vena cava, mentre nel lato di sinistra farà un passaggio in vena renale.

Proprio questo passaggio diventa un punto critico, per quella che è la nascita della patologia. Infatti la maggior parte delle problematiche di varicocele, colpiscono in testicolo sinistro, sembrerebbe proprio a causa della presenza di più ‘’stazioni’’.

 

Le frequenze

 

A tal proposito i dati riportati da varicocele.it vedono appunto un 85% di casi a sinistra mentre 15% a destra. Il varicocele colpisce il sesso maschile nel range di età compreso tra i 15 anni e i 25 con scarsissimi casi antecedenti, ed ancor meno in età avanzata.

Tuttavia la patogenesi resta poco conosciuta, si pensa infatti che la dilatazione venosa possa dipendere per lo più da un fattore congenito, consistente in una debolezza delle pareti dei vasi, che favorisce appunto il sorgere di questa patologia.

Nel varicocele è doveroso spendere del tempo su quelli che sono i risvolti tumorali della patologia ma, data la sensibilità dell’argomento, non ritengo di avere i mezzi per trattare anche questo aspetto.

Mi interessa soffermarmi in questo piccolo articolo su quello che è lo stato dell’arte attuale, relativa al varicocele per gli sportivi, ovvero quali studi sono stati effettuati e quali sono i punti di vista degli esperti in ambito medico sportivo.

 

Quali sono i sintomi del varicocele?

 

Il varicocele non causa né segni né disturbi, raramente, può provocare dolore.

Infatti, il dolore può variare da acuto a sordo, può aumentare stando in piedi (ad esempio per chi fa attività sul campo sempre in piedi), o dopo uno sforzo fisico prolungato, fare attenzione a chi fa sport molto intenso.

Alcune volte, il fastidio che genera può peggiorare nel corso del giorno e può essere alleviati stando sdraiati in posizione supina.

I segnali di allerta

 

Come una persona può accorgersi di avere il varicocele?

1. Dimensione dei testicoli: la dilatazione di un vaso se di notevole importanza, può essere palpata e/o vista ad occhio nudo. In questo caso è importante mettere in diagnosi differenziale con cisti all’epididimo o con un’epididimite.

2. Dolori – Fastidi. I principali segnali in questo caso sono fitte, stilettate improvvise, ripetute pulsazioni della zona. Anche in questo caso è importante mettere in diagnosi differenziale con cisti all’epididimo o con un’epididimite. Dolori acuti e che non scompaiono dopo poco tempo, sono se pur più rari, da non sottovalutare, poiché potrebbe celarsi un’ostruzione importante.

3. Fertilità: è possibile che un varicocele silente, non visibile ad occhio nudo possa creare infertilità, proprio per questo lo spermiogramma è un esame fondamentale per capire cosa si ha davanti prima e come comportarsi poi.
Questi tre punti sono solamente un macroscopico focus sui segni e i sintomi, il medico di competenza infatti procederà con la visita specialistica, ed eventualmente con una ecografia con color doppler.

Quanti tipi di varicocele esistono?

 

Il fenomeno colpisca per il 90% il testicolo sinistro, e la patologia è stata studiata dagli anni ’80.

Colsaet, che studiò questi fenomeni mediante indagini radiologiche flebografiche, ha suddiviso il varicocele in tre tipologie differenti:

  • varicocele di tipo I (o reflusso reno-spermatico): ostacolo al deflusso venoso esercitato dall’arteria, con ostacolo allo sbocco della vena spermatica nella vena renale sinistra con secondario deficit valvolare. Situazione molto frequente
  • varicocele di tipo II: compressione dell’arteria iliaca comune di destra sul sistema venoso destra. Questa causa è molto più rara
  • varicocele di tipo III: coesistono i due meccanismi insieme

I varicocele esclusivamente destri sono un fenomeno raro e deve sempre far sospettare una trombosi o occlusione della vena cava inferiore, e solo un 5-10% possiede un varicocele bilaterale, quindi negli atleti è molto più raro.

 

Esistono terapie per il varicocele?

 

Le terapie prese in considerazione sono prevalentemente di tipo chirurgico.

Per evitare interventi inutili l’Associazione Europea Andrologi ha emanato le linee guida per il
trattamento appunto chirurgico del varicocele.

 

Quando è indicato l’intervento?

L’intervento è indicato:

  • Difetto di crescita e di sviluppo del testicolo omolaterale (per difetto di crescita si intende volume testicolare
    inferiore del 20% del testicolo sano)
  • Dolore e fastidio, tumefazione e senso di pesantezza
  • Infertilità e alterazioni della concentrazione, motilità e morfologia dello sperma’’.

Ulteriori accorgimenti chirurgici sono i seguenti:

  • Risolvere chirurgicamente il varicocele in età adolescenziale
  • Intervenire in età pediatrica comporta: prevenire danni testicolari/epididimari ed aumenta la motilità dei
    condotti che portano gli spermatozoi all’ esterno, incrementare la consistenza del testicolo, e la qualità del
    seme alla maturità sessuale, aumentare il volume testicolare e la qualità del seme e negli adolescenti.

 

Quando non si deve operare?

Non si opera un varicocele quando:
1. non si hanno problemi a livello del liquido seminale;
2. se non si ha un reflusso basale all’ecocolordoppler fatto;
3. se è presente solo dolore testicolare, in questi casi bisogna sempre informare il paziente che l’intervento può non essere risolutivo.

Il medico di competenza infatti procederà con la visita specialistica, ed eventualmente con una ecografia con color doppler.

Varicocele e sport: cosa dice la letteratura? 

 

Secondo uno studio la cessazione dell’attività sportiva riduce formazione in giovani atleti di varicocele. Sono stati presi come riferimento 1.013 giovani maschi che sono stati divisi in tre gruppi di pari età basati sulla loro attività sportiva.

I risultati hanno mostrato una percentuale significativamente maggiore di varicocele presente nel primo gruppo rispetto al gruppo di controllo. Dopo il periodo di 6 mesi di cessazione e astensione da tutte le attività sportive, ogni parametro dell’analisi liquido seminale è migliorato nel primo gruppo.

Lo studio indica che varicocele nello sport ha una prognosi positiva quando diagnosticato presto e al momento della cessazione di allenamento sportivo.

 

Un secondo studio

 

In questo studio effettuato da Department of Anaesthetic and Surgical Sciences, University of Verona, Policlinico G.B. Rossi, sono stati presi tre gruppi di riferimento che praticavano sport, e uno invece no.

L’obbiettivo era quello di valutare l’influenza dell’attività fisica sull’evoluzione del varicocele infraclinico perché il varicocele infraclinico e clinico sono comuni negli adolescenti.

Coloro che praticano sport ≥ 3 volte con intervalli regolari settimanali per ≥ 2 ore consecutive sono stati considerati atleti. Lo sport sembra causare la progressione di un varicocele clinico, ma questa constatazione è stata confermata solo in pazienti già affetti da reflusso della vena spermatica (varicocele subclinico).

Un terzo studio

 

Lo scopo del presente studio pilota era di valutare la prevalenza del varicocele idiopatico in giovani atleti, nel tentativo di trovare una correlazione tra il carico di lavoro di formazione e il grado clinico di varicocele. 

I giovani atleti sono stati stratificati in due gruppi secondo il diverso tempo speso per la formazione: gruppo di formazione di 1-6 h a settimana; Gruppo 2-7-12 h a settimana.

L’allenamento sportivo non modificava la prevalenza di varicocele rispetto alla popolazione generale, ma l’attività fisica deve essere considerata come un fattore aggravante nella storia naturale di varicocele.

Cosa fare con il varicocele?

 

Sono stati riportati alcuni tra gli studi secondo me più significativi, più chiari ed esemplificativi. Interessante lo spunto del terzo studio che indica il varicocele come un elemento da valutare nelle visite medico sportive abilitanti all’attività sportiva a livello agonistico.

A tal proposito, è interessante notare come vi siano alcuni sport che potrebbero essere dannosi o comunque non indicati per i soggetti con varicocele.

Ciclismo, spinning e motocross, a causa del tempo prolungato sulla sella innalzano la temperatura locale creando dei microtraumi continui. Inoltre spesso l’abbigliamento caratteristico di questo sport prevede indumenti eccessivamente costrittivi.

Bodybuilding, sollevamento pesi e simili; in questo caso gli sforzi massimali, spesso in apnea possono incrementare la pressione interna e gravare sulle già citate pareti vasali già di per se deboli.

 

 

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