L’argomento della forza, trattato in altri articoli sul blog e nei nostri webinar, riveste un ruolo di fondamentale importanza nell’allenamento e nella performance.
Nell’allenamento della forza, sono molti i metodi studiati da ricercatori e messi in campo dai preparatori fisici per migliorare le qualità atletiche dei giocatori di calcio.
Oggi, in questo articolo della sezione ”News Scientifiche”, abbiamo deciso di tradurre per te l’abstract del 2014 di Weston et al., dal titolo Effects of Low-Volume High-Intensity Interval Training (HIT) on Fitness in Adults: A Meta-Analysis of Controlled and Non-Controlled Trials
L’allenamento a intervalli ad alta intensità (HIT) a basso volume sembra essere un metodo efficace e pratico per sviluppare la forma fisica.
Il nostro obiettivo era quello di stimare gli effetti medi meta-analizzati dell’HIT sulla potenza aerobica (consumo massimo di ossigeno [VO2max] in un test incrementale) e sulla capacità di sprint (potenza di picco e media in un test di Wingate di 30 secondi).
Sono state cercate cinque banche dati (PubMed, MEDLINE, Scopus, BIOSIS e Web of Science) per trovare articoli di ricerca originali pubblicati fino a gennaio 2014. I termini di ricerca includevano “alta intensità”, “HIT”, “sprint”, “fitness” e “VO2max”.
I criteri di inclusione erano: forma fisica valutata prima e dopo l’allenamento; periodo di allenamento ≥2 settimane; durata delle ripetizioni 30-60 s; rapporto lavoro/riposo <1,0; intensità dell’esercizio descritta come massimale o quasi massimale; soggetti adulti di età >18 anni.
Un protocollo HIT medio a basso volume (13 sessioni di allenamento, rapporto lavoro/riposo 0,16) in uno studio controllato ha prodotto un probabile moderato miglioramento del VO2max di maschi attivi non atletici (6,2%; limiti di confidenza del 90% ±3,1%), rispetto al controllo. Ci sono stati probabilmente miglioramenti moderati nel VO2max dei maschi sedentari (10,0%; ±5,1%) e delle femmine attive non atletiche (3,6%; ±4,3%) e un probabile piccolo aumento per le femmine sedentarie (7,3%; ±4,8%). L’effetto sul VO2max dei maschi atletici non è chiaro (2,7%; ±4,6%). Un probabile moderato aumento aggiuntivo era probabile per i soggetti con un VO2max basale inferiore di 10 mL-kg-1-min-1 (3,8%; ±2,5%), mentre gli effetti modificatori del sesso e della differenza nella dose di esercizio non erano chiari. Il confronto tra HIT e allenamento di resistenza tradizionale non è stato chiaro (-1,6%; ±4,3%). La variazione non spiegata tra gli studi è stata del 2,0% (SD). Gli effetti meta-analizzati dell’HIT sul picco di Wingate e sulla potenza media non erano chiari.
L’HIT a basso volume produce moderati miglioramenti nella potenza aerobica di soggetti attivi non atletici e sedentari. Sono necessari ulteriori studi per risolvere i non chiari effetti modificatori del sesso e della dose di HIT sulla potenza aerobica e i non chiari effetti sulla capacità di sprint.
Per leggere l’articolo completo Effects of Low-Volume High-Intensity Interval Training (HIT) on Fitness in Adults: A Meta-Analysis of Controlled and Non-Controlled Trials (clicca qui).
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