Biomeccanica ed economia della corsa

L'economia di corsa è un fattore che incide notevolmente sulla performance. Qual è il contributo di una corretta biomeccanica?
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Il  conditioning metabolico, trattato in altri articoli sul blog e nei webinar ad esso dedicati, riveste un ruolo di fondamentale importanza nell’allenamento e nel match di calcio.

La letteratura sull’argomento è molto ampia, e negli ultimi anni il dibattito si è concentrato sulla possibilità di utilizzare, e sostituire, le metodologie integrate e in generale il lavoro con palla, al tradizionale lavoro metabolico svolto prevalentemente a secco.

Oggi, in questo articolo della sezione ”News Scientifiche”, abbiamo deciso di tradurre per te l’abstract del 1996 di  Anderson et al., dal titolo Biomechanics and Running Economy.

L’economia di corsa, che tradizionalmente è stata misurata come il costo dell’ossigeno per correre ad una data velocità, è stata accettata come il criterio fisiologico per una prestazione “efficiente” ed è stata identificata come un elemento critico della prestazione complessiva della corsa.

C’è un legame intuitivo tra la meccanica della corsa e il costo energetico della corsa, ma la ricerca fino ad oggi non ha stabilito un chiaro profilo biomeccanico di un corridore “economico”.

Sembra che attraverso l’allenamento, gli individui siano in grado di integrare e aggiustare la propria combinazione unica di dimensioni e caratteristiche meccaniche in modo da arrivare a un movimento di corsa che sia più economico per loro.

Le informazioni presenti in letteratura suggeriscono che i fattori biomeccanici possono contribuire ad una migliore economia in qualsiasi corridore. Una varietà di dimensioni antropometriche potrebbe influenzare l’efficacia biomeccanica.

Queste includono: altezza media o leggermente inferiore alla media per gli uomini e leggermente superiore alla media per le donne; indice ponderale elevato e fisico ectomorfo o ectomesomorfo; bassa percentuale di grasso corporeo; morfologia delle gambe che distribuisce la massa più vicino all’articolazione dell’anca; bacino stretto e piedi più piccoli della media.

Anche i modelli di andatura, la cinematica e la cinetica della corsa possono essere legati all’economia della corsa. Questi fattori includono: lunghezza della falcata scelta liberamente in un tempo di allenamento considerevole; bassa oscillazione verticale del centro di massa del corpo; angolo del ginocchio più acuto durante l’oscillazione; minore gamma di movimento ma maggiore velocità angolare della flessione plantare durante il toe-off; movimento del braccio di minore ampiezza; basse forze di reazione di picco al suolo; rotazione più rapida delle spalle nel piano trasversale; maggiore escursione angolare delle anche e delle spalle intorno all’asse polare nel piano trasversale; ed efficace sfruttamento dell’energia elastica immagazzinata.

Altri fattori che possono migliorare l’economia della corsa sono: scarpe leggere ma ben ammortizzate; una storia di allenamento più completa; e la superficie di corsa di conformità intermedia.

A livello di sviluppo, queste informazioni potrebbero essere utili per identificare gli atleti con caratteristiche favorevoli alla corsa economica. A livelli più alti di competizione, è probabile che la “selezione naturale” tenda ad eliminare gli atleti che non sono riusciti ad ereditare o a sviluppare caratteristiche che favoriscono l’economia.

Per leggere l’articolo Biomechanics and Running Economy. (clicca qui).

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