Come utilizzare la critical power?

In questo articolo esploriamo alcune considerazioni circa la validità e l'utilizzo della critical power nello sport
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Il  conditioning metabolico, trattato in altri articoli sul blog e nei webinar ad esso dedicati, riveste un ruolo di fondamentale importanza nell’allenamento e nel match di calcio.

La letteratura sull’argomento è molto ampia, e negli ultimi anni il dibattito si è concentrato sulla possibilità di utilizzare, e sostituire, le metodologie integrate e in generale il lavoro con palla, al tradizionale lavoro metabolico svolto prevalentemente a secco.

Oggi, in questo articolo della sezione ”News Scientifiche”, abbiamo deciso di tradurre per te l’abstract del 2010 di Johnes et al., dal titolo Critical Power: Implications for Determination of V˙O2max and Exercise Tolerance

Nell’esercizio muscolare ad alta intensità, il tempo di esaurimento (t) aumenta come una funzione prevedibile e iperbolica della diminuzione della potenza (P) o della velocità (V).

Questa relazione è altamente conservata in diverse specie e in diverse modalità di esercizio ed è ben descritta da due parametri: la ”potenza critica” (CP o CV), che è l’asintoto per la potenza o la velocità, e la costante di curvatura (W’) della relazione tale che t = W’/(P j CP).

CP rappresenta la massima velocità di trasduzione dell’energia (produzione di ATP ossidativo, V˙ O2) che può essere sostenuta senza attingere continuamente alla riserva di energia W’ (composta in parte da fonti di energia anaerobica ed espressa in kilojoule). Il limite di tolleranza (tempo t) si verifica quando W’ è esaurito.

Il concetto di CP costituisce un quadro pratico in cui esplorare i meccanismi della fatica e contribuire a risolvere questioni cruciali riguardanti la plasticità della prestazione fisica e la fisiologia dei sistemi muscolari.

La relazione iperbolica a due parametri (cioè CP, W’) potenza-tempo (P-t) definisce la tolleranza all’esercizio nel dominio dell’esercizio di intensità severa per valori di t (tempo di esaurimento) compresi tra circa 2 e 15 minuti. Pertanto, tutti i tassi metabolici superiori a CP (o CV, l’asintoto per la potenza o la velocità) producono un aumento inesorabile sia di V˙ O2 (fino a V˙ O2max) sia di [lattato] ematico, mentre W’ viene progressivamente esaurito fino alla fatica.

Mentre il tempo di esaurimento può essere manipolato alterando la velocità di lavoro e/o l’apporto di O2, il processo di affaticamento all’interno del soggetto è caratterizzato dall’esaurimento del W’e dalle corrispondenti perturbazioni della [PCr] intramuscolare (vicina al 100% di esaurimento), della [Pi] e della [H+].

Al contrario, ritmi di lavoro pari o inferiori alla CP (cioè nel dominio pesante) facilitano il raggiungimento di uno stato stazionario apparente per V˙ O2 e [lattato] ematico, nonché per [PCr] intramuscolare, [Pi] e [H+]. La conoscenza del CP (o CV) e del W’ (o D’) di un atleta può essere utilizzata per perfezionare e monitorare i protocolli di allenamento e per ottimizzare le strategie di pacing in gara.

Si spera che il recente sviluppo di un singolo test per definire la CP e il W’ di un individuo, unito allo sviluppo di modelli P-t che comprendano durate di esercizio al di fuori della finestra da 2 a 15 minuti e l’esercizio intermittente, aiuterà il concetto di CP a soddisfare la sua considerevole utilità potenziale nella scienza e nella medicina dell’esercizio.

Per leggere l’articolo completo Critical Power: Implications for Determination of V˙O2max and Exercise Tolerance

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