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Cos’è Il Velocity Based Training: definiamo alcuni punti

Il Velocity Based Training (VBT) è una metodica che ci permette di valutare la velocità della fase concentrica di un movimento, potendone analizzare e programmare l’intensità e il volume della seduta.

Martina Marson by Martina Marson
05/11/2020
in Articoli sulle Performance
3 min read
1
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In questo articolo scritto da Martina Marson, fondatrice del Blog Bilancierefondente, parleremo di Velocity Based Training.

Anziché iniziare con la definizione di Velocity Based Training (VBT), se mai ce ne fosse una ufficiale, e quindi spiegare che cos’è il VBT, ho deciso di cominciare con il dire tutto quello che il VBT non è e sfatare qualche mito che lo riguarda.

Table of Contents

  • Il VBT è un allenamento in cui si utilizzano gli accelerometri
  • Il VBT serve a misurare la Velocità
  • Il VBT  serve ad allenare i gesti veloci o potenti
  • Il VBT si utilizza solo negli sport di Forza, come il Powerlifting o il Weightlifting
  • Il VBT è  complicato da usare
  • Le origini del VBT
  • Un esempio pratico

Il VBT è un allenamento in cui si utilizzano gli accelerometri

Vero, ma falso. Mi spiego: è vero che per applicare il VBT è necessario utilizzare degli strumenti, nella fattispecie degli accelerometri o degli encoder lineari, ma non è tutto qui.

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Il VBT è in realtà molto di più. Esso consiste infatti in un metodo di allenamento che si serve di accelerometri, o encoder lineari, i quali rappresentano soltanto degli strumenti al servizio dell’allenatore e dell’atleta.

Il VBT è un metodo d’allenamento che, come vedremo, ha vastissime modalità di implementazione e finalità. Chi pensa che basti avere uno strumento per la misurazione della velocità per fare VBT, si sbaglia di grosso.

 

Il VBT serve a misurare la Velocità

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Vero, ma falso. Il VBT non serve a misurare la Velocità dei movimenti, questo è il compito della tecnologia che utilizziamo.

Il VBT ci permette di interpretare il dato, o l’insieme di dati, misurati attraverso la strumentazione, per poi costruire un allenamento o una programmazione dell’allenamento.

Nel corso degli anni, mi è capitato di sentire di gente che pensa che il VBT sia un modo per fare a gara a chi solleva più velocemente o sviluppa più WATT durante un’alzata. Niente di più ridicolo.

Il VBT  serve ad allenare i gesti veloci o potenti

Vero, ma falso. Spesso le persone confondono il termine Velocità con Rapidità. Per Velocità si intende il tempo necessario a percorrere lo spazio tra il punto A e il punto B; per rapidità si intende, invece, l’esecuzione di un’azione in tempi notevolmente ridotti.

Pertanto quando diciamo che misuriamo la Velocità, intendiamo tutti i tempi di esecuzione di un gesto, siano questi alti o bassi.

Il VBT è un metodo adatto all’allenamento di tutti gli sport, siano questi sport di potenza, di Forza pura, sport di squadra, individuali o di contatto, in quanto consente di lavorare sulle Forze Speciali della disciplina specifica, indipendentemente si tratti di Forza Veloce o Forza Lenta.

Il VBT si utilizza solo negli sport di Forza, come il Powerlifting o il Weightlifting

Falso. Il VBT viene utilizzato sicuramente negli sport di Forza e Potenza, quali il PL e il WL, ma non solo. Anzi, personalmente penso che PL e WL siano gli sport dove il VBT trovi meno possibilità di dispiegare le proprie potenzialità.

Può sembrare un controsenso, in quanto i gesti utilizzati sono di tipo lineare e con traiettorie perlopiù verticali e quindi si prestano perfettamente all’utilizzo degli accelerometri o degli encoder lineari. Tuttavia, ad alti livelli, essenso gli atleti ultra specializzati, i massimali tenderanno ad essere molto stabili nel tempo, le tecniche saranno consolidate e quindi tenderanno a necessitare di meno di uno strumento per l’autoregolazione e per il settaggio del carico.

Negli sport di squadra e di contatto, invece, le alzate sono soggette a molte più variazioni giornaliere, dovute a diversi fattori, quali per es. un livello tecnico inferiore, traumi conseguiti in gara, affaticamento, mobilità articolare non eccellente ecc. Pertanto per loro sarà fondamentale misurare con dati oggettivi, lo stato di readiness giornaliera, in modo da centrare nel modo più accurato possibile i carichi corretti per una determinata seduta d’allenamento.

Il VBT è  complicato da usare

Falso. Come tutte le cose, quando non si conosco, anche il VBT richiede del tempo di apprendimento e di pratica. Tuttavia una volta compreso il principio che sta alla base del Metodo e imparate le zone di Velocità (non è nemmeno necessario impararle a memoria), l’applicazione del metodo diventerà molto pratica ed intuitiva.

Fatta chiarezza su un po’ di luoghi comuni inerenti il VBT siamo pronti a dare una definizione:

Il Velocity Based Training è un metodo d’allenamento, scientificamente provato, che si basa du dati oggettivi, per stabilire l’intensità di un carico in un determinato momento.

 

Le origini del VBT

Le origini del VBT risalgono agli studi del Prof. Carmelo Bosco (anni ’80), ma solo negli ultimi anni, grazie allo sviluppo tecnologico, è stato possibile proseguire le ricerche ed approfondirle.

Fra tutti, gli spagnoli Gonzalez-Badillo e Sanchez-Medina, sono coloro che hanno principalmente contribuito alla ricerca sulla relazione tra Carico e Velocità. Con loro Louie Simmons, della Westside Barbell, il Prof. Bryan Mann, dell’Università del Missouri, il serbo Mladen Jovanovic ed altri, i cui nomi compariranno spesso nel corso dei miei futuri articoli.

La legge che sottende al VBT è la Curva di Hill, secondo la quale ad alti carichi corrispondono velocità basse (Forza Lenta) e bassi carichi corrispondono Velocità elevate (Forza Veloce).

Ciò che è stato possibile scoprire, grazie all’evoluzione tecnologica, è che ad ogni intensità relativa corrisponde una specifica Velocità o Zona di Velocità (Velocity Zone) e che questa corrispondenza è fissa.

Un esempio pratico

Il massimale di squat di Chiara è 100kg. Ciò significa che il suo 80% 1rm corrisponde a 80kg; Il massimale di squat di Giovanni è 200kg. Pertanto l’80% 1rm di Giovanni corrisponde a 160 kg.

Sia Chiara che Giovanni, con molta probabilità solleveranno il loro 80% 1rm alla velocità di 0,5 m/s, nonostante in termini assoluti, sul bilanciere siano caricati rispettivamento 80 e 160kg. È possibile che ci siano delle lievi variazioni di velocità nelle due alzate, che possono essere dovute a differenze antropometriche e abilità tecnica diversa (argomento che approfondiremo nei prossimi articoli), ma la Velocità di entrambi si aggirerà intorno agli 0,5 m/s.

Ciò vale per ogni intensità relativa, pertanto è stato possibile creare una corrispondenza tra percentuali relative e velocità, la quale è rappresentata nella seguente tabella:

Velocity Zones

Una volta compresa la Curva di Hill ed imparate le Velocity Zones, abbiamo tutti i requisiti per iniziare a giocare con il VBT e nei prossimi articoli vi guiderò nella scoperta delle regole di questo fantastico gioco.

 

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