Il termine crioterapia si riferisce a tutte quelle pratiche che consistono nell’esposizione dell’intero corpo, o di alcune sue parti, alle basse temperature
Dopo aver trattato la crioterapia nello sport e le tecniche utilizzate per recuperare dagli infortuni vediamo con l’aiuto di Federico Giunta, un altro aspetto molto discusso. La Crioterapia è utile o può essere anche dannosa?
La crioterapia presa in esame è quella di tipo tecnologico utilizzata negli ultimi anni, ossia l’intervento di tipo sistemico, o whole body cryotherapy.
Table of Contents
Gli obiettivi della crioterapia
La Crioterapia sempre più utilizzata in ambito sportivo ad alto livello con si pone come obiettivi una riduzione dei marker infiammatori, riduzione del DOMS, il tutto finalizzato all’ottimizzazione del recupero.
Una prima grande review risalente al 2010 (Banfi et al) mostrava un aumento di citochine antinfiammatorie e una dimunizione di citochine pro-infiammatorie. Questi risultati li portarono e ipotizzare che la WBC potesse ridurre l’infiammazione. Altri autori hanno indagato se la WBC potesse avere effetti sulla prestazione.
Viera et al 2015 hanno indagato gli effetti sul vertical jump a seguito di High Intensity Exercise con utilizzo di WBC 30 minuti dopo l’effettuazione del lavoro rispetto al gruppo di controllo che non utilizzava nessuna strategia di recovery. Purtroppo l’intervento con WBC non ha prodotto nessun effetto sul vertical jump.
Broatch et al. 2019, inoltre, in un protocollo HIIT effettuato da ciclisti hanno indagato se l’intervento con WBC potesse aumentare gli adattamenti aerobici, concludendo con nessun effetto anche in questo caso.
Una grande review del 2017 (Rose et al), riscontra una riduzione del DOMS a seguito di WBC nell’80% degli studi analizzati da questa revisione, con ulteriori benefici per quanto riguarda la riduzione dell’infiammazione sistemica e dei marker relativi ai danni delle cellule muscolari. Ne conseguono quindi che WBC può migliorare il recupero dal danno muscolare.
Crioterapia o c’è di meglio?
Alcuni studi hanno messo a confronto queste tecnologiche metodiche con altrettante più datate ( e sicuramente meno costose) come l’immersione in acqua fredda, che in due studi (Abaidia et al 2017; Honenauer et al 2019) è risultata essere più efficace sia in termini di indolenzimento che di percezione di recupero.
Dall’analisi si evince che una serie di studi mostrano miglioramenti nel recupero soggettivo e nel DOMS a seguito di sovraccarico metabolico o meccanico, ma, pochi benefici per il recupero funzionale.
Questo vuol dire che un atleta trattato con WBC potrebbe sentirsi meglio, avere un DOMS ridotto, ma non per questo aver recuperato.
Potrebbe infatti essere un effetto analgesico, con i danni a carico del tessuto muscolare ancora presenti. Il pericolo quindi potrebbe essere che una minor percezione del dolore, ma un recupero funzionale non ancora avvenuto, porti ad infortuni.
Il freddo e il fisiologico processo infiammatorio: perchè la crioterapia?
Un interessante studio Paradigm Shifts: Use of Ice & NSAIDs Post Acute Soft Tissue Injuries. Bahram Jam ha posto l’attenzione sull’utilizzo del freddo e il normale processo infiammatorio.
A seguito di una lesione come conseguenza di un evento stressante come allenamento, match, competizione, l’organismo mette in azione un processo infiammatorio. Questo prevede in primis una vasodilatazione, atta a far affluire alla zona interessata sostanze “riparatrici” quali Leucociti, macrofagi (globuli bianchi) con l’obiettivo di “ripulire” la parte e arrivare al recupero.
Purtroppo l’intervento del freddo ostacolerebbe ciò. Infatti abbiamo in primis un effetto di vasocostrizione, con conseguente difficoltà alle sostanze sopracitate di giungere alla zona interessata.
Tutto ciò potrebbe avere come conseguenza finale un recupero ostacolato e allo stesso modo la supercompensazione indotta dall’allenamento potrebbe subire importanti inibizioni.
La crioterapia è utile o no?
Tra i risultati della review sulla crioterapia possiamo notare:
- Effetto sul recupero soggettivo e sul DOMS sia con tecniche innovative come la crioterapia che con tecniche meno innovative e meno costose come l’immersione in acqua fredda
- Non dimostrato un possibile recupero funzionale
- Possibile danno causato dal troppo utilizzo del freddo, ghiaccio nei momenti post training dato dall’inibizione del normale fisiologico processo infiammatorio come evidenziato nei risultati. Potrebbe infatti essere ostacolato il recupero e il processo di supercompensazione risultante dall’allenamento.
In conclusione dobbiamo prestare attenzione all’utilizzo di crioterapia per ottimizzare le fasi e i processi di recupero dopo un evento come allenamento, partite, gare, competizioni.
Infatti queste potrebbero non solo essere inefficaci, ma addirittura dannose!