• Home
  • Performance
  • Nutrizione
  • Riabilitazione
  • Psicologia
  • Ricerca
  • Academy
  • Contatti
No Result
View All Result
  • Home
  • Performance
  • Nutrizione
  • Riabilitazione
  • Psicologia
  • Ricerca
  • Academy
  • Contatti
No Result
View All Result
PerformanceLab
No Result
View All Result

La Crioterapia nello Sport

La crioterapia è da sempre utilizzata nello sport per favorire il recupero. Negli ultimi anni si sono sviluppate tecniche innovative per velocizzare questo processo, grazie all'avvento delle nuove tecnologie.

PerformanceLab by PerformanceLab
06/12/2020
in Articoli sulla Riabilitazione
4 min read
1
Condividi su FacebookCondividi su TwitterCondividi su LinkedinCondividi su Whatsapp

La crioterapia è utilizzata da molti anni in diversi ambiti, fra cui lo sport. L’obiettivo principale è quello di favorire il recupero da traumi, contusioni e contratture muscolari; la sua azione si esplica anche a livello fisiologico, soprattutto grazie all’avvento di nuove tecnologie che ne hanno migliorato, in teoria, l’efficacia.

In questo articolo analizziamo nello specifico le varie tecniche di crioterapia, i principi, e la posizione della scienza riguardo a questa metodica, utilizzata come recupero.

Table of Contents

  • La crioterapia: cos’è
    • Gli effetti fisiologici della crioterapia
  • I tipi di crioterapia
    • La crioterapia sistemica
  • Gli effetti reali della crioterapia
  • La crioterapia sistemica funziona?
  • La crioterapia è utile?
  • Bibliografia:

La crioterapia: cos’è

Ebook Core TrainingEbook Core TrainingEbook Core Training

La crioterapia, o terapia del freddo, è una tipologia di intervento che prevede l’utilizzo di ghiaccio o mezzo freddo, utilizzato in diversi ambiti, sia in quello estetico che in quello medico e sportivo (per il recupero). La crioterapia ha origini antiche e non era altro che l’applicazione di ghiaccio o l’immersione del corpo in acqua gelida con l’intento di alleviare contusioni, traumi, febbre..

L’applicazione del ghiaccio, per conduzione, porta ad abbassamento della temperatura dell’area di applicazione o della temperatura corporea generale. In caso di traumi, l’effetto principale è di tipo analgesico sulla zona trattata per via dell’inibizione degli impulsi dolorosi causati dall’ipotermia locale dell’epidermide.

Sempre per quanto riguarda i traumi, la crioterapia ha la capacità di ridurre lo sviluppo di edemi, per via della vasocostrizione indotta. In ultimo, l’azione a livello muscolare è miorilassante, in quanto le temperature basse hanno la facoltà di permettere il rilassamento della fibra muscolare, che ha difficoltà a rimanere contratta a basse temperature. Può essere abbinata anche ad altre strategie, nei giorni di recupero attivo, per il calciatore, come descritto in questo articolo.

 

ebook mobilityebook mobilityebook mobility

Gli effetti fisiologici della crioterapia

Abbiamo già accennato in realtà, anche nel Webinar sul Microciclo con Iriarte, ad alcuni degli effetti diretti della crioterapia sul nostro organismo, ma andiamo ad approfondire l’argomento, e comprendiamo perché il suo utilizzo può servire a molteplici scopi. A livello del sistema circolatorio, come abbiamo detto, la crioterapia provoca costrizione dei vasi ematici di tipo superficiale, e ciò induce vasocostrizione sistemica. A temperature basse, l’effetto secondario è quello di inibizione nervosa, in quanto le fibre diminuiscono la loro capacità di trasmettere segnali: ciò come intuibile provoca riduzione del dolore.

A seguito di traumi, ma anche di contratture, si consiglia da sempre l’applicazione immediata di ghiaccio sull’area interessata; a livello della fibra muscolare infatti la crioterapia provoca un rilassamento della fibra, che è indotta a “sciogliersi” poiché incapace di mantenere la contrazione muscolare a basse temperature. Il tono muscolare, a seguito di un’applicazione prolungata, diminuisce, favorendo appunto questo fenomeno.

In linea generale, a livello sistemico e metabolico, la crioterapia provoca un rallentamento delle funzionalità fisiologiche, e questo punto sarà molto importante per approfondire gli sviluppi che questa tecnica sta avendo negli ultimi anni.

 

I tipi di crioterapia

La tipologia più “semplice” che possiamo riscontrare è quella della crioterapia localizzata; essa non è altro che l’applicazione di ghiaccio (o immersione di un area ristretta del corpo come la caviglia in acqua ghiacciata) per un determinato lasso di tempo. Ha la finalità di ridurre il dolore, diminuire il gonfiore e/o la tensione muscolare.

La crioterapia detta “generale”, utilizzata in ambito medico ed effettuata durante interventi chirurgici delicati, in aggiunta all’anestesia totale del soggetto e svolta per mezzo di dispositivi rerigeranti che hanno lo scopo di abbassare la temperatura del paziente sotto i 30° e favorire la riuscita dell’intervento.

La crioterapia sistemica, che è invece la metodica più recente e che andremo ad approfondire maggiormente nei prossimi paragrafi, vista la popolarità che sta acquisendo non solamente in ambito sportivo, ma anche estetico e medico.

 

La crioterapia sistemica

Queta tecnica consiste nell’esposizione dell’intero corpo a bassissime temperature, ossia circa -115°. Il meccanismo mediante il quale ciò viene ottenuto è l’evaporazione di azoto liquido, che passa allo stato gassoso all’interno di una camera o una cabina singola. Il tempo di esposizione e l’intero processo devono essere strettamente controllati: la durata del trattamento è di circa 3 minuti.

La crioterapia si sviluppa a partire dagli anni ’80, in Oriente, ed è divenuta famosa perché utilizzata da atleti di diverse discipline sportive, per favorire il recupero muscolare e il rientro da infortuni di varia natura. La crioterapia sistemica dovrebbe avere effetti sul sistema immunitario, con azione immuno-modulante sul centro vasomotorio dell’ipotalamo. Il meccanismo di vasocostrizione dell’epidermide, produce vasodilatazione generalee quindi aumento dell’ossigenazione dei tessuti.

L’azione avviene anche a livello ormonale, con riduzione presunta dei mediatori chimici di infiammazione e dolore, che portano a riduzione di edema e fatica muscolare, favorendo quindi il recupero e la performance sportiva.

 

Gli effetti reali della crioterapia

Come quasi sempre accade, al di là della posizione di aziende produttrici di macchinari e innovazioni terapeutiche, l’approccio e il parere del mondo della scienza è molto più cauto nel definire “miracolosi” gli effetti delle varie tecniche di crioterapia.

Se da un lato sappiamo oramai da tempo che l’applicazione del ghiaccio e la terapia locale abbiano effetti positivi sullo sviluppo di edema, il miorilassamento e la sensazione di dolore, sappiamo dall’altro che questi effetti sono blandi, e non sono tali da prevenire nessun esito grave di traumi, contusioni, e contratture/lesioni muscolari. Di conseguenza, se l’utilizzo di ghiaccio attraverso la classica borsa, o l’immersione dell’area interessata in acqua gelida, sino all’applicazione di ghiaccio spray possano essere utilizzati come trattamento di emergenza, non hanno certamente un potere risolutivo e costituiscono dei trattamenti palliativi.

E per quanto riguarda la Whole Body Chryotherapy, o crioterapia sistemica? Anche qui, la posizione non è concorde, ma analizziamo più approfonditamente il perché.

 

La crioterapia sistemica funziona?

Pubblicizzata dai campioni dello sport, negli ultimi anni si è assistito alla corsa all’utilizzo della WBC, e contestualmente all’apertura di diversi centri “specializzati” che offrono trattamenti anche in ambito estetico. Ma realmente, qual è la posizione ufficiale della scienza su questa nuova metodologia?

In diverse revisioni sistematiche e meta analisi in letteratura si analizzano le varie tecniche, o il solo utilizzo della WBC per favorire il recupero muscolare e sistemico, attraverso i meccanismi fisiologici presunti su cui dovrebbe agire. In realtà però, al di là di presunti effetti placebo, non sono stati osservati benefici ulteriori alle classiche terapie già in uso, tra cui massaggi, ghiaccio, stretching e terapia nutrizionale e del sonno, per quanto riguarda l’azione sia a livello muscolare che soprattutto ormonale.

Infatti, nessuno studio attualmente afferma con certezza che la crioterapia sistemica possa portare al miglioramento del profilo ormonale rispetto ai metodi già utilizzati sino ad oggi. L’incompletezza degli studi o dei protocolli rendono comunque difficile un’interpretazione chiara dei casi in cui si sono riscontrati effetti positivi, a causa per esempio di fattori confondenti come la concomitanza di più strategie, o la suddivisione dei gruppi di lavoro e controllo inaccurate.

La crioterapia è utile?

Da quanto abbiamo appreso, l’utilizzo quantomeno delle tecniche innovative come la WBC non apporterebbe significativi miglioramenti nel processo di recupero degli atleti.

Per quanto riguarda la terapia con ghiaccio e i classici trattamenti di immersione in acqua fredda invece, gli effetti sono confermati dagli studi, ma sono tuttavia di natura blanda e non risolutiva.

L’effetto placebo sull’atleta rimane certamente un fattore da considerare.

 

Bibliografia:

  • Crioterapia – Wikipedia
  • Crioterapia sistemica – Wikipedia
  • The Effect of Post-Exercise Cryotherapy on Recovery Characteristics: A Systematic Review and Meta-Analysis (plos.org)
  • Passive, Active, and Cryotherapy Post-Match Recovery Strategies Induce Similar Immunological Response in Soccer Players (researchgate.net)
  • https://onlinelibrary.wiley.com/doi/abs/10.1111/j.1600-0838.1996.tb00090.x
  • Whole-body cryotherapy: empirical evidence and theoretical perspectives (nih.gov)
  • Whole-Body Cryotherapy in Athletes | SpringerLink
Ebook nutrizioneEbook nutrizioneEbook nutrizione

Related Posts

Articoli sulla Riabilitazione

Metodo McGill: l’Analisi dei Movimenti

Con il termine Low Back Pain (LBP) si indica la lombalgia idiopatica, ossia quella patologia ricorrente che colpisce il...

by PerformanceLab
04/01/2021
Articoli sulla Riabilitazione

Crioterapia: metodi, effetti e consigli pratici

Nell'articolo crioterapia e sport abbiamo visto che cos'è la crioterapia e quali sono gli utilizzi a scopo sportivo. Il...

by Luca Caiani
23/12/2020
Articoli sulla Riabilitazione

Pallavolo: lesione del LCA e ritorno all’attività

Tra i principali e più traumatici infortuni nel mondo dello sport c’è sicuramente la rottura del legamento crociato anteriore,...

by PerformanceLab
06/11/2020
Articoli sulla Riabilitazione

Il ruolo importante della forza negli hamstring

Per supportare lo sviluppo fisico-atletico dei giovani calciatori e per ridurre il loro potenziale d’infortunio, i metodi di allenamento...

by Luca Venturi
19/10/2020

POST POPOLARI

  • varicocele

    Che cosa è e quali sono le cause del varicocele?

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Come usare il GPS nel calcio

    73 shares
    Share 73 Tweet 0
  • Che cos’è l’allenamento anaerobico

    118 shares
    Share 118 Tweet 0
  • Il modello di prestazione nel calcio: che cos’è?

    10 shares
    Share 10 Tweet 0
  • Chi è e di cosa si occupa un Preparatore Atletico

    95 shares
    Share 95 Tweet 0
PerformanceLab

Il Blog delle Performance

Benvenuto nel Blog di Performance Lab 16. Siamo lieti di poterti offrire e consigliarti le migliori letture relative scientifiche riferite alla Ricerca sulla Scienza. Parte delle nostre Guide Online e dei nostri articoli sono tradotti in Italiano e vengo offerti a tutta la Comunità del Web in maniera gratuita. Buona lettura dallo Staff di Performance Lab.

Connect With Us

  • Home
  • Performance
  • Nutrizione
  • Riabilitazione
  • Psicologia
  • Ricerca
  • Academy
  • Contatti

Performance Lab 16

No Result
View All Result
  • Home
  • Performance
  • Nutrizione
  • Riabilitazione
  • Psicologia
  • Ricerca
  • Academy
  • Contatti

Performance Lab 16