Pallavolo: lesione del LCA e ritorno all’attività

La lesione al LCA è uno degli infortuni più gravi che può accadere ad un atleta. A causa di tale infortunio i tempi di stop dall'attività sportiva si possono prolungare per molti mesi e bisogna prestare molta attenzione alle recidive.
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Tra i principali e più traumatici infortuni nel mondo dello sport c’è sicuramente la rottura del legamento crociato anteriore, o LCA, che coinvolge atleti di qualsiasi sport dal calcio al basket fino alla pallavolo.

Negli ultimi anni la frequenza di lesione all’LCA nella pallavolo è aumentata, con gravi costi sanitari e, in caso di atleti giovani, di rischio di abbandono della disciplina.

In questo articolo scritto da Giulio Marzi di All Out Training, parleremo di questo infortunio che affligge molti atleti e di come effettuare una corretta strategia volta alla riduzione del rischio.

L’incidenza dell’LCA nella pallavolo

 

Nella pallavolo gli infortuni principali che possono coinvolgere un atleta sono generalmente distorsioni di caviglia, ginocchio, tendinopatie alle ginocchia, alla spalla.

Una particolare attenzione richiedono infiammazioni da impingement o conflitto sub-acromiale fra la testa dell’omero e l’acromio, con coinvolgimento dei tendini dei muscoli della cuffia dei rotatori, e ovviamente lesioni del LCA.

Prima di vedere come potremmo lavorare per recuperare il nostro atleta dopo un’operazione al LCA vediamo a livello anatomico di cosa stiamo parlando.

Il legamento crociato anteriore e posteriore

 

Il LCA forma insieme al Legamento Crociato Posteriore (LCP) una struttura di sostegno fondamentale che mantiene stabile l’articolazione del ginocchio durante tutti i suoi movimenti.

Si tratta di due fasci di connettivo fibroso che per via del loro decorso a X vengono appunto chiamati legamenti crociati, uno con andamento obliquo verso l’alto, all’indietro e in fuori, con origine a livello dell’eminenza intercondiloidea della tibia e inserzione a livello del condilo laterale del femore (LCA).

L’altro ha un decorso opposto partendo della porzione anteriore-laterale del piatto tibiale e inserendosi nella faccia laterale del condilo femorale mediale.

 

Il ruolo dei legamenti crociati 

 

Insieme, questi due legamenti contribuiscono al mantenimento in loco della tibia, senza che questa scivoli in avanti o all’indietro quando sottoposta a trazione dai muscoli anteriori e posteriori della coscia.

La lesione del LCA nella pallavolo è solitamente collegata ad eventi traumatici.

Tra questi vi sono


eccessivo valgismo di ginocchio durante i movimenti, una torsione innaturale e incontrollata, una violenta iperestensione del ginocchio, un arresto brusco e improvviso durante una corsa alla massima velocità.

Altre possibilità sono un atterraggio non controllato dopo un salto o il mancato controllo del movimento durante un rapido cambio di direzione, collegato spesso ad un impatto violento a livello della parte esterna del ginocchio o all’interno del piede.

L’incidenza dell’infortunio all’LCA nella pallavolo sembra maggiore nelle donne, anche per una conformazione anatomica che favorisce l’atteggiamento in valgismo delle ginocchia tipico di questo infortunio.

Questo assunto è valido infatti anche per il basket, il calcio e lo sci alpino, la maggior parte delle volte per un meccanismo “no contact” ovvero causato da un’esecuzione incontrollata di un cambio di direzione brusco o di un atterraggio da un salto.

La prevenzione e il LCA nella pallavolo

 

In seguito ad una lesione del LCA il 25% dei soggetti si infortunano nuovamente a seguito dell’operazione, mentre il 50% rischia di sviluppare problemi articolari e osteoartrite.

Capiamo quindi quanto sia importante svolgere un lavoro preventivo e allo stesso tempo quanto sia complicato ma fondamentale costruire un lavoro post operatorio adeguato che permetta al nostro atleta di tornare in campo nelle migliori condizioni possibili.

Infatti, uno dei problemi principali che si riscontra dopo il ritorno all’attività è la paura di farsi nuovamente male, il che inevitabilmente porterà il soggetto a limitarsi per il timore di non essere in grado di gestire determinati movimenti.

Lo scopo del lavoro post operatorio, a partire dalla fisioterapia fino alla rieducazione funzionale, sarà quello di riportare l’atleta alle condizioni pre-operatorie in termini di massa muscolare, controllo motorio, propriocezione e forza.

Inoltre, sarà importante  lavorare sull’aspetto psicologico del soggetto, il più delicato, in modo da renderlo consapevole delle proprie capacità e limitare il più possibile il freno della paura.

La riabilitazione post-operazione all’LCA

 

Quando si può cominciare a lavorare sul muscolo e sui movimenti dell’arto inferiore lesionato? L’intervento per la ricostruzione del legamento crociato anteriore (LCA) può essere di 3 tipologie:

  • Attraverso i tendini del semitendinoso (ST) e gracile (GR)
  • Ricostruzione con tendine rotuleo
  • Intervento con allograft (tendine da donatore)

 

I tempi di recupero dall’LCA nella pallavolo e nello sport

 

È importante rispettare i tempi di recupero che dipendono in parte anche dal tipo di operazione eseguita. Di norma sono suddivisi in più fasi.

Nelle prime 4-8 settimane il lavoro sarà esclusivamente a carico di un fisioterapista che lavori con il soggetto per permettergli di riacquisire la completa flesso-estensione di ginocchio.

L’intervento maggiormente utilizzato è la ricostruzione con tendini del Semitendinoso e Gracile che però comportano ovviamente un indebolimento dei muscoli flessori di ginocchio, fondamentali nel controllo dell’articolazione durante un’attività sportiva.

Di conseguenza, lavorare sul recupero del trofismo muscolare e della forza dei muscoli coinvolti nell’operazione sarà uno degli aspetti fondamentali della seconda fase post-operatoria.

 

La prima fase nel recupero dall’LCA: pallavolo e non solo

 

Nella prima fase saranno sicuramente da preferire esercizi a catena cinetica chiusa, dove vengano coinvolti sia il quadricipite che gli ischiocrurali.

Questi sono infatti fondamentali per supportare il LCA nel mantenere stabile il piatto tibiale soggetto a forza di traslazione da parte dei muscoli anteriori della coscia.

Tutti gli esercizi come squat, affondi, pressa saranno utilizzabili con attenzione sempre all’esecuzione gel movimento, ponendo un focus maggiore sull’attivazione dei muscoli ischiocrurali nel ruolo di protettori del LCA.

Catena aperta o chiusa?

 

Per aiutare il neo-legamento nello svolgimento delle sue normali funzioni sarà importante lavorare in maniera isolata sui muscoli posteriori anche con lavori a catena cinetica aperta ai macchinari come leg-curl.

In alternativa potremmo riprodurre lo stesso esercizio con l’utilizzo di elastici o cavigliere collegate ai cavi, eseguendo una flessione della gamba da posizione prona.

In questi esercizi, escluso nel caso dell’utilizzo di elastici, sarà possibile anche lavorare solo sulla fase puramente eccentrica del movimento, per porre maggior enfasi sul controllo del movimento da parte degli ischiocrurali che fungeranno da stabilizzatori di ginocchio.

Come sappiamo, la lesione del LCA è spesso causata da un deficit di forza nei muscoli extrarotatori della gamba, in particolare il grande, medio e piccolo gluteo, il piriforme e i muscoli adduttori.

Questi muscoli, nella fase di recupero funzionale dovranno essere sottoposti a lavori specifici per permettere un maggior controllo del ginocchio nelle fasi di ricaduta da un salto o nei cambi di direzione.

Il ruolo del core nell’LCA

 

Un altro aspetto fondamentale da tenere in considerazione sarà il lavoro di core-stability ovvero il controllo di tutto il corpetto anatomico formato da:

  • muscoli del pavimento pelvico
  • trasverso dell’addome
  • multifido
  • obliqui interni ed esterni
  • retto dell’addome
  • erettori spinali (sacrospinale), soprattutto il lunghissimo

 

Il ruolo nel movimento: pallavolo e controllo motorio

 

Questa regione è coinvolta durante qualsiasi movimento noi facciamo, e allenarla in contesti di instabilità con utilizzo di fitball, lavori eccentrici e lavori di controllo motorio.

Questi favoriranno lo sviluppo di forza addominale e soprattutto di controllo dell’esecuzione del movimento.

È qui che diventa importante il concetto di Funcional Training, dove l’obiettivo non è solo ed esclusivamente recuperare la forza è il trofismo dei muscoli, ma lavorare sul controllo che essi hanno sul movimento eseguito.

Ciò per rendere il soggetto più consapevole dei gesti che esegue e aumentarne così la sicurezza psicologica.

Infatti, l’atleta dovrà essere in grado di controllare un gesto motorio, dal più semplice come una semplice camminata al più complesso come uno Squat-Jump o un arresto dopo uno sprint.

Protocolli a confronto: lca e pallavolo

 

È stato visto che dei protocolli di riabilitazione che coinvolgevano l’utilizzo esclusivo di salti con particolare attenzione alla tecnica di atterraggio hanno portato ad un miglioramento delle capacità di forza, controllo neuromuscolare e padronanza dei movimenti sport-specifici.

Ovviamente queste sono solo alcune idee di esercizi che possono essere svolti in palestra, fondamentale sarà porre il focus soprattutto sul controllo dei movimenti.

Ciò per rendere consapevole l’atleta dei muscoli coinvolti nel lavoro svolto e aumentarne così il loro reclutamento oltre al controllo del gesto stesso.

Sarà importante poi lavorare sul campo riproducendo i movimenti di gioco come spostamenti laterali, salti a rete, rincorsa e salto e controllo all’atterraggio, spostamenti difensivi in posizione di mezzo squat, lavori in spazi ridotti ad elevata intensità con cambi di direzione.

Sarà importante replicare sempre più fedelmente i momenti difensivi di gioco.

Isoinerziale e recupero nell’LCA

 

Oltre al normale allenamento contro gravità è possibile utilizzare l’allenamento isoinerziale, una metodologia basata sull’utilizzo di macchinari appositi strutturati in modo da creare una resistenza a partire da una massa che il soggetto stesso mette in rotazione tramite un cavo inestensibile.

Grazie all’isoinerziale il sistema immagazzina energia durante la fase concentrica del lavoro. Grazie al riavvolgimento si produrre una forza che indurrà una contrazione eccentrica.

Alireza Monajati et all. hanno messo a confronto un allenamento isoinerziale con un protocollo di allenamento gravity-dependent (senza utilizzo di sovraccarichi) contro lesioni di LCA e hamstring. Essi hanno riscontrato un evidente miglioramento della forza negli hamstring e nell’esecuzione di RSSA in entrambi i casi.

Il protocollo isoinerziale  si è dimostrato più efficace, con 20 minuti basati su 6 differenti esercizi eseguiti due volte a settimana per 6 settimane.

Foot-training e LCA nella pallavolo

 

Infine, l’ultimo aspetto da considerare sarà il piede: nell’atterraggio da un salto, nella pallavolo, la caviglia è sottoposta a notevoli forze d’urto che se non ben controllate possono portare a distorsioni, e possono avvere ripercussioni sull’LCA

Un’analisi dell’appoggio del piede si dimostra fondamentale per capire se il soggetto tende ad appoggiare in eccessiva pronazione o supinazione.

Il rinforzo dei muscoli plantari e della propriocettività risulteranno fondamentali per dare all’atleta la sensibilità dell’appoggio e ridurre il rischio di LCA nella pallavolo.

Infatti, l’obiettivo sarà quello di costruire una caviglia stabile ma elastica che ci permetta di controllare al meglio ogni nostro gesto motorio.

Se vuoi sapere di più sulla riabilitazione post intervento all’LCA nella pallavolo e nello sport clicca qui.

Bibliografia

 

  • Herrington, Lee C. PhD; Comfort, Paul MSc Training for Prevention of ACL Injury. Incorporation of Progressive Landing Skill Challenges Into a Program, Strength and Conditioning Journal. December 2013 – Volume 35 – Issue 6 – p 59-65
  • Anderson Vinicius Souza Ramos, Raphael Agripino Lopes do Carmo, Caio César Egídio de Souza and Carlos Alberto Kelencz. THE IMPORTANCE OF FUNCTIONAL TRAINING IN REDUCING THE INCIDENCE OF LCA INJURIES IN FOOTBOLYSTS. International Journal of Current Research in Life Sciences Vol. 07, No. 12, pp.2898-2904, December, 2018.
  • Akuthota, Ferreiro, Moore and Fredericson. Core stability exercise principles. Curr. Sports Med. Rep., Vol. 7, No. 1, pp. 39Y44, 2008.
  • Monajati, A, Larumbe-Zabala, E, Sampson, MG, and Naclerio, F. Injury prevention programs based on flywheel vs. body weight resistance in recreational athletes. J Strength Cond Res XX(X): 000–000, 2018.
  • Voskanian, N. ACL Injury prevention in female athletes: review of the literature and practical considerations in implementing an ACL prevention program. Curr Rev Musculoskelet Med 6, 158–163 (2013).
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