Differenti metodi di programmazione con il velocity based training

Esistono metodi migliori per allenare la forza attraverso l'utilizzo del velocity based training?
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L’argomento della forza, trattato in altri articoli sul blog e nei nostri webinar, riveste un ruolo di fondamentale importanza nell’allenamento e nella performance.

Nell’allenamento della forza, sono molti i metodi studiati da ricercatori e messi in campo dai preparatori fisici per migliorare le qualità atletiche dei giocatori di calcio.

Oggi, in questo articolo della sezione ”News Scientifiche”, abbiamo deciso di tradurre per te l’abstract del 2021 di Lopez et al., dal titolo Effects of Four Different Velocity-Based Training Programming Models on Strength Gains and Physical Performance.

Lo scopo di questo studio era quello di confrontare gli effetti di 4 modelli di programmazione dell’allenamento basato sulla velocità (VBT) (programmazione lineare [LP], programmazione ondulata [UP], programmazione inversa [RP] e programmazione costante [CP]) sulle prestazioni fisiche.

Quarantatré soggetti giovani (età: 22,9 ± 4,8 anni; massa corporea [BM]: 71,7 ± 7,6; forza relativa dello squat completo [SQ] 1,32 ± 0,29) sono stati assegnati in modo casuale ai gruppi LP (aumento graduale dell’intensità dell’allenamento e diminuzione del volume), UP (aumento o diminuzione ripetuta del volume e dell’intensità), RP (aumento graduale del volume e diminuzione dell’intensità) e CP (mantenimento di volume e intensità costanti) e hanno seguito un intervento VBT di 8 settimane utilizzando l’esercizio SQ e monitorando la velocità del movimento per ogni ripetizione.

Tutti i gruppi si sono allenati con un’intensità media relativa simile (67,5% di 1 ripetizione massima [1RM]), un’entità della perdita di velocità all’interno del set (20%), un numero di set (3) e recuperi interset (4 minuti) per tutto il programma di allenamento.

Le misurazioni pre-allenamento e post-allenamento includevano la SQ prevista (1RM), la velocità media raggiunta per tutti i carichi comuni ai pre-test e ai post-test (AV), la velocità media per quei carichi che sono stati spostati più velocemente (AV > 1) e più lentamente (AV < 1) di 1 m-s-1 ai pre-test, l’altezza del CMJ e il tempo di sprint sui 20 m (T20).

Non sono state osservate interazioni significative gruppo × tempo per nessuna delle variabili analizzate. Tutti i gruppi hanno ottenuto aumenti simili (indicati in valori di dimensione dell’effetto) nella forza 1RM (LP: 0.88; UP: 0.54; RP: 0.62; CP: 0.51), variabili legate al carico di velocità (LP: 0.74-4. 15; UP: 0.46-5.04; RP: 0.36-3.71; CP: 0.74-3.23), altezza CMJ (LP: 0.35; UP: 0.53; RP: 0.49; CP: 0.34), e prestazioni sprint (LP: 0.34; UP: 0.35; RP: 0.32; CP: 0.30).

Questi risultati suggeriscono che diversi modelli di programmazione VBT hanno indotto guadagni simili di prestazioni fisiche in soggetti moderatamente allenati alla forza.

Per leggere l’articolo completo Effects of Four Different Velocity-Based Training Programming Models on Strength Gains and Physical Performance. (clicca qui). 

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