HRR e recupero

Quanto l'HRR è una misura affidabile per predire la mortalità? E' possibile allenarla?
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La Riduzione del rischio di infortuni, e il tema del trattamento degli stessi, discussa in altri articoli sul blog e nei nostri webinar, riveste un ruolo di fondamentale importanza nell’allenamento e nel controllo dei giocatori.

Pur essendo un argomento molto dibattuto e che tutt’oggi divide circa la reale possibilità di controllare, attraverso test e programmi preventivi, il rischio di infortuni attraverso il miglioramento delle capacità fisiche degli atleti, la “injury prevention” rimane comunque un elemento omnipresente nei programmi di lavoro settimanali.

Oggi, in questo articolo della sezione ”News Scientifiche”, abbiamo deciso di tradurre per te l’abstract del 2012 di  Jolly et al., dal titolo Impact of Exercise on Heart Rate Recovery

È stato dimostrato che un recupero anomalo della frequenza cardiaca (HRR) predice la mortalità. Sebbene piccoli studi abbiano rilevato che l’HRR può essere migliorata con la riabilitazione cardiaca, non è noto se un miglioramento possa influire sulla mortalità.

Lo scopo di questo studio è stato quello di determinare se l’HRR possa essere migliorato con la riabilitazione cardiaca e se sia predittivo di mortalità.

Abbiamo valutato 1070 pazienti consecutivi che sono stati sottoposti a test da sforzo prima e dopo il completamento di un programma di riabilitazione cardiaca di fase 2. Il recupero della frequenza cardiaca, definito come la differenza tra la frequenza cardiaca al momento del picco di esercizio ed esattamente 1 minuto nel periodo di recupero, e la mortalità sono stati seguiti come end point primari.

Dei 544 pazienti con una HRR anormale al basale, 225 (41%) avevano una HRR normale dopo la riabilitazione. Dell’intera coorte, 197 pazienti (18%) sono morti. Tra i pazienti con una HRR anormale al basale, la mancata normalizzazione dopo la riabilitazione ha predetto una maggiore mortalità (P<0,001). Dopo aggiustamento multivariabile, la presenza di una HRR anormale all’uscita era predittiva di morte in tutti i pazienti (hazard ratio, 2,15; intervallo di confidenza al 95% 1,43-3,25).

I pazienti con HRR anormale al basale che si sono normalizzati in seguito hanno avuto tassi di sopravvivenza simili a quelli del gruppo con HRR normale al basale e dopo la riabilitazione cardiaca (P=0,143).

Il recupero della frequenza cardiaca è migliorato dopo la riabilitazione cardiaca di fase 2 nell’intera coorte. È stata riscontrata una forte associazione tra HRR anormale all’uscita e mortalità per tutte le cause. I pazienti con HRR anormale al basale che hanno normalizzato l’HRR con l’esercizio fisico hanno avuto una mortalità simile a quella dei soggetti con HRR normale al basale.

Per leggere l’articolo completo: Impact of Exercise on Heart Rate Recovery

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