Il recupero attivo: quali effetti?

Il recupero attivo è una strategia valida per migliorare i parametri fisiologici post partita?
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La Riduzione del rischio di infortuni, e il tema del trattamento degli stessi, discussa in altri articoli sul blog e nei nostri webinar, riveste un ruolo di fondamentale importanza nell’allenamento e nel controllo dei giocatori.

Pur essendo un argomento molto dibattuto e che tutt’oggi divide circa la reale possibilità di controllare, attraverso test e programmi preventivi, il rischio di infortuni attraverso il miglioramento delle capacità fisiche degli atleti, la “injury prevention” rimane comunque un elemento omnipresente nei programmi di lavoro settimanali.

Oggi, in questo articolo della sezione ”News Scientifiche”, abbiamo deciso di tradurre per te l’abstract del 2003 di Suzuki et al., dal titolo Effect of incorporating low intensity exercise into the recovery period after a rugby match

Le condizioni psicologiche e fisiologiche degli atleti influenzano sia le loro prestazioni nelle competizioni sia la loro salute. Il rugby è uno sport intenso che sembra imporre uno stress psicologico e fisiologico ai giocatori. Tuttavia, sono stati condotti pochi studi sulle tecniche di riposo più appropriate per ottenere un recupero efficace dopo una partita.

L’obiettivo dello studio era di confrontare la differenza di recupero dopo una partita utilizzando tecniche di riposo con o senza esercizio fisico.

Sono stati studiati quindici giocatori di rugby universitari giapponesi. Sette hanno svolto solo le normali attività quotidiane e otto hanno eseguito un esercizio supplementare a bassa intensità durante il periodo di riposo post-partita. I giocatori sono stati esaminati poco prima e subito dopo la partita e uno e due giorni dopo la partita. Per valutare le condizioni fisiologiche sono state misurate la biochimica del sangue e due funzioni dei neutrofili, l’attività fagocitaria e il burst ossidativo, mentre per valutare le condizioni psicologiche sono stati esaminati i punteggi del profilo degli stati d’animo (POMS).

Subito dopo la partita, in entrambi i gruppi sono stati osservati danni muscolari, diminuzione delle funzioni dei neutrofili e affaticamento mentale. Il danno muscolare e le funzioni dei neutrofili si sono ripresi con il tempo quasi in egual misura nei due gruppi, ma i punteggi POMS sono diminuiti in modo significativo solo nei soggetti del gruppo di esercizi a bassa intensità.

Conclusioni: Le partite di rugby impongono ai giocatori uno stress sia fisiologico che psicologico. L’aggiunta di esercizio fisico a bassa intensità al periodo di riposo non ha influito negativamente sul recupero fisiologico e ha avuto un effetto significativamente benefico sul recupero psicologico, migliorando il rilassamento.

Per leggere l’articolo complete: Effect of incorporating low intensity exercise into the recovery period after a rugby match (clicca qui

).

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