La Riduzione del rischio di infortuni, e il tema del trattamento degli stessi, discussa in altri articoli sul blog e nei nostri webinar, riveste un ruolo di fondamentale importanza nell’allenamento e nel controllo dei giocatori.
Pur essendo un argomento molto dibattuto e che tutt’oggi divide circa la reale possibilità di controllare, attraverso test e programmi preventivi, il rischio di infortuni attraverso il miglioramento delle capacità fisiche degli atleti, la “injury prevention” rimane comunque un elemento omnipresente nei programmi di lavoro settimanali.
Oggi, in questo articolo della sezione ”News Scientifiche”, abbiamo deciso di tradurre per te l’abstract del 2018 di Yanaoka et al., dal titolo The Effect of Half-time Re-Warm up Duration on Intermittent Sprint Performance.
Lo scopo del presente studio è stato quello di indagare l’effetto di diverse durate del riscaldamento nell’intervallo (RW) sulle prestazioni di sprint intermittente.
Utilizzando un disegno crossover randomizzato, 13 uomini sani hanno eseguito tre prove, che consistevano in due esercizi intermittenti di 40 minuti separati da un intervallo di 15 minuti.
Gli interventi a metà tempo erano 15 min di riposo da seduti (controllo), 7 min di ciclismo al 70% della frequenza cardiaca massima (HRmax) (7 min RW), e 3 min di ciclismo al 70% della HRmax (3 min RW).
Il secondo esercizio intermittente di 40 minuti come test di performance è stato il Cycling Intermittent-Sprint Protocol (CISP), che consisteva in 10 s di riposo, 5 s di sprint massimale e 105 s di esercizio a bassa intensità al 50% del VO2max, con i cicli ripetuti per la durata di 40 minuti.
Il lavoro medio durante lo sprint massimale nei 10 min iniziali del CISP era più alto in entrambe le prove RW che nella prova di controllo (controllo: 3638 ± 906 J, 7 min RW: 3808 ± 949 J, p < 0.05, 3 min RW: 3827 ± 960 J, p < 0.05).
Non c’erano differenze significative tra le tre prove per il lavoro medio a 10-20, 20-30, e 30-40 min del CISP. Nei 10 min iniziali del CISP, la variazione della concentrazione di emoglobina ossigenata durante i 105 s di esercizio al 50% del VO2max, il consumo di ossigeno, la produzione di anidride carbonica e il rapporto di scambio respiratorio erano più alti in entrambe le prove RW che nella prova di controllo (p < 0,05).
La valutazione dello sforzo percepito dopo gli interventi a metà tempo è stata più alta in entrambe le prove RW rispetto alla prova di controllo (p < 0,05). In conclusione, la RW di 3 minuti ha aumentato le prestazioni dello sprint intermittente dopo l’intervallo, rispetto a una tradizionale pratica passiva, ed è stata efficace nel migliorare le prestazioni dello sprint intermittente quanto la RW di 7 minuti.
Per leggere l’articolo complete: The Effect of Half-time Re-Warm up Duration on Intermittent Sprint Performance (clicca qui).
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