Ipertrofia e sprint

L'ipertrofia muscolare non ha solamente un fine estetico. E' possibile che essa sia correlata anche a migliori prestazioni nello sprint?
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L’argomento della forza, trattato in altri articoli sul blog e nei nostri webinar, riveste un ruolo di fondamentale importanza nell’allenamento e nella performance.

Nell’allenamento della forza, sono molti i metodi studiati da ricercatori e messi in campo dai preparatori fisici per migliorare le qualità atletiche dei giocatori di calcio.

Oggi, in questo articolo della sezione ”News Scientifiche”, abbiamo deciso di tradurre per te l’abstract del 2016 di Handsfield et al., dal titolo Adding muscle where you need it: non-uniform hypertrophy patterns in elite sprinters.

Gli sprinters raggiungono velocità e accelerazioni molto più elevate rispetto alla media, in parte a causa delle grandi forze generate dai muscoli degli arti inferiori.

Vari fattori sono stati esplorati in passato per comprendere la biomeccanica dello sprint, ma la distribuzione dei volumi muscolari nell’arto inferiore non è stata ancora classificata per i velocisti d’élite. In questo studio, abbiamo usato la risonanza magnetica per determinare le dimensioni dei muscoli in vivo in un gruppo di 15 velocisti della NCAA Division I.

Normalizzando le dimensioni dei muscoli in base alle dimensioni del corpo, abbiamo confrontato i muscoli dei velocisti con quelli dei non velocisti, abbiamo calcolato i punteggi Z per determinare i muscoli non uniformemente grandi nei velocisti, abbiamo valutato la simmetria bilaterale e abbiamo valutato le differenze di genere nei muscoli dei velocisti.

Mentre la muscolatura degli arti per altezza-massa era del 22% più grande nei velocisti che nei non velocisti, i singoli muscoli non erano tutti uniformemente più grandi. I muscoli dell’anca e del ginocchio erano significativamente più grandi tra i velocisti (differenza media: 30%, range: 19-54%) ma solo un muscolo che attraversa la caviglia era significativamente più grande (tibiale posteriore, 28%).

L’asimmetria a livello di popolazione non era significativa nella popolazione dello sprint, ma le asimmetrie dei singoli muscoli superavano il 15%. Le differenze di genere nelle dimensioni normalizzate dei muscoli non erano significative.

I risultati di questo studio suggeriscono che un certo grado di ipertrofia, in particolare nei grandi flessori ed estensori dell’anca e del ginocchio, sono vantaggiosi per lo sprint.

Per leggere l’articolo complete Adding muscle where you need it: non-uniform hypertrophy patterns in elite sprinters. (clicca qui). 

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