La Riduzione del rischio di infortuni, e il tema del trattamento degli stessi, discussa in altri articoli sul blog e nei nostri webinar, riveste un ruolo di fondamentale importanza nell’allenamento e nel controllo dei giocatori.
Pur essendo un argomento molto dibattuto e che tutt’oggi divide circa la reale possibilità di controllare, attraverso test e programmi preventivi, il rischio di infortuni attraverso il miglioramento delle capacità fisiche degli atleti, la “injury prevention” rimane comunque un elemento omnipresente nei programmi di lavoro settimanali.
Oggi, in questo articolo della sezione ”News Scientifiche”, abbiamo deciso di tradurre per te l’abstract del 2019 di Akinci et al., dal titolo The effectiveness of three different recovery methods on blood lactate, acute muscle performance, and delayed-onset muscle soreness: a randomized comparative study.
Il recupero dall’esercizio fisico è importante nello sport e nella riabilitazione per prevenire le lesioni indotte dall’esercizio e recuperare le prestazioni. Questo studio si proponeva di confrontare il recupero attivo (AR), la stimolazione elettrica neuromuscolare (NMES) e il foam rolling (FR) in termini di rimozione del lattato ematico (Bla), riduzione dell’indolenzimento muscolare a insorgenza ritardata (DOMS) e ripristino della forza muscolare, della resistenza e della flessibilità in giovani individui sani.
Quarantacinque soggetti di età compresa tra 20 e 25 anni sono stati assegnati ai gruppi AR, FR e NMES. I soggetti hanno eseguito un singolo allenamento ad alta intensità basato su circuiti (CBHIT) all’85% della frequenza cardiaca di riserva (HRR). I soggetti del gruppo AR hanno camminato al 40% della HRR, mentre quelli del gruppo FR hanno effettuato un automassaggio dei muscoli tesi.
Nel gruppo NMES, la stimolazione elettrica è stata applicata ai tendini del ginocchio e ai quadricipiti. Tutti i metodi di recupero richiedevano 15 minuti. Prima della CBHIT e dopo il recupero sono state misurate le prestazioni sit-and-reach, la forza dei quadricipiti e degli hamstring e la resistenza allo squat dei soggetti. Le concentrazioni di Bla sono state misurate prima del CBHIT e a 0, 5 e 20 minuti di recupero. I DOMS sono stati valutati per 3 giorni.
Dopo il recupero, non sono state riscontrate differenze significative tra i gruppi in termini di forza dei quadricipiti (destra, P=0,82; sinistra, P=0,772) e dei bicipiti femorali (destra, P=0,41; sinistra, P=0,30), prestazioni di sit-and-reach (P=0,55), resistenza allo squat (P=0,18), concentrazione di Bla in ogni momento (P=0,94) e DOMS (P=0,31).
Questo studio ha dimostrato che AR, NMES e FR hanno effetti simili sulla rimozione del Bla, sul recupero delle prestazioni e sulla riduzione dei DOMS in individui giovani e sani.
Per leggere l’articolo completo: The effectiveness of three different recovery methods on blood lactate, acute muscle performance, and delayed-onset muscle soreness: a randomized comparative study (clicca qui).
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