La Riduzione del rischio di infortuni, e il tema del trattamento degli stessi, discussa in altri articoli sul blog e nei nostri webinar, riveste un ruolo di fondamentale importanza nell’allenamento e nel controllo dei giocatori.
Pur essendo un argomento molto dibattuto e che tutt’oggi divide circa la reale possibilità di controllare, attraverso test e programmi preventivi, il rischio di infortuni attraverso il miglioramento delle capacità fisiche degli atleti, la “injury prevention” rimane comunque un elemento omnipresente nei programmi di lavoro settimanali.
Oggi, in questo articolo della sezione ”News Scientifiche”, abbiamo deciso di tradurre per te l’abstract del 2020 di Zhang et al., dal titolo Therapeutic Response of Extracorporeal Shock Wave Therapy for Insertional Achilles Tendinopathy Between Sports-Active and Nonsports-Active Patients With 5-Year Follow-up.
La tendinopatia d’Achille inserzionale (IAT) è una causa comune di dolore al tallone. La terapia ad onde d’urto extracorporea (ESWT) ha dimostrato di essere un trattamento efficace, ma la relazione tra le risposte terapeutiche e i livelli di attività sportiva non è stata studiata.
È stato condotto uno studio retrospettivo su 33 pazienti con IAT che hanno ricevuto ESWT da ottobre 2012 a settembre 2013. I pazienti sono stati classificati in 2 gruppi in base al loro livello di attività Tegner pre-infortunio: un gruppo sportivo-attivo, definito come i pazienti che hanno dichiarato di fare regolarmente jogging (gruppo SA; livello di attività Tegner >3; n = 16), e un gruppo non sportivo-attivo (gruppo di controllo; livello di attività Tegner ≤3; n = 17).
L’età media era di 31 ± 7 anni per il gruppo SA e 37 ± 10 anni per il gruppo di controllo. I punteggi del questionario Victorian Institute of Sports Assessment-Achilles (VISA-A) e i punteggi del dolore su scala analogica visiva (VAS) sono stati utilizzati per valutare i risultati clinici prima del trattamento, immediatamente dopo il trattamento e 5 anni dopo il trattamento.
L’ecografia è stata utilizzata anche per valutare la qualità inserzionale del tendine d’Achille.
Prima del trattamento, non c’erano differenze significative tra i gruppi per quanto riguarda i punteggi VAS, mentre il punteggio VISA-A nel gruppo SA era superiore a quello del gruppo di controllo.
Dopo l’ESWT, entrambi i gruppi hanno avuto un aumento dei punteggi VISA-A e una diminuzione dei punteggi VAS, indicando un miglioramento. Al follow-up di 5 anni, il gruppo SA aveva un punteggio VAS medio significativamente più basso (0,3 ± 0,8 vs 1,6 ± 1,3; P = .001) e un punteggio VISA-A medio significativamente più alto (90 ± 4 vs 78 ± 7; P < .001) rispetto al gruppo di controllo.
Non c’era alcuna differenza significativa tra i gruppi per quanto riguarda la calcificazione e la neovascolarizzazione del tendine d’Achille basata sull’ecografia.
L’ESWT può migliorare i sintomi della tendinopatia di Achille, e i pazienti con IAT che avevano maggiori livelli di attività sportiva avevano migliori risposte terapeutiche rispetto ai pazienti non sportivi dopo 5 anni di follow-up.
Per leggere l’articolo completo: Therapeutic Response of Extracorporeal Shock Wave Therapy for Insertional Achilles Tendinopathy Between Sports-Active and Nonsports-Active Patients With 5-Year Follow-up. (clicca qui).
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