La Riduzione del rischio di infortuni, e il tema del trattamento degli stessi, discussa in altri articoli sul blog e nei nostri webinar, riveste un ruolo di fondamentale importanza nell’allenamento e nel controllo dei giocatori.
Pur essendo un argomento molto dibattuto e che tutt’oggi divide circa la reale possibilità di controllare, attraverso test e programmi preventivi, il rischio di infortuni attraverso il miglioramento delle capacità fisiche degli atleti, la “injury prevention” rimane comunque un elemento omnipresente nei programmi di lavoro settimanali.
Oggi, in questo articolo della sezione ”News Scientifiche”, abbiamo deciso di tradurre per te l’abstract del 2016 di Capin et al., dal titolo Gait mechanics and second ACL rupture: Implications for delaying return-to-sport
La seconda rottura del legamento crociato anteriore è un infortunio comune e devastante tra le giovani donne che tornano a praticare sport dopo la ricostruzione del legamento crociato, ma non è adeguatamente compreso.
Lo scopo di questo studio è stato quello di confrontare la biomeccanica dell’andatura e i tempi di ritorno allo sport in una coorte abbinata di giovani atlete che, dopo la ricostruzione primaria del legamento crociato anteriore, sono tornate allo sport senza subire un nuovo infortunio o hanno subito una seconda lesione del legamento crociato.
Circa 6 mesi dopo la ricostruzione primaria, 14 giovani donne (età 16 ± 2 anni) che praticavano sport di salto, taglio e rotazione sono state sottoposte a test di analisi del movimento dopo la fisioterapia e la risoluzione delle lesioni. Dopo l’autorizzazione al ritorno allo sport, sette atlete hanno subito una seconda rottura del legamento crociato entro 20 mesi dall’intervento (13,4 ± 4,9 mesi). Li abbiamo abbinati per età, sesso e livello sportivo a sette atleti che sono tornati a praticare sport senza subire un nuovo infortunio.
I dati sono stati analizzati utilizzando un modello muscoloscheletrico specifico per il paziente, precedentemente validato e basato sull’EMG. Rispetto agli atleti che non hanno subito un nuovo infortunio, gli atleti che hanno subito un secondo infortunio al crociato anteriore sono stati operati prima (p = 0,023), hanno avuto una risoluzione più precoce delle menomazioni post-operatorie (p = 0,022), hanno raggiunto prima i parametri di riferimento per il ritorno allo sport basati su criteri (p = 0,024), avevano un indice di massa corporea più elevato (p = 0,039) e camminavano con un picco di forze muscolari dei flessori del ginocchio inferiore bilateralmente (p = 0,021).
Gli atleti che hanno subito un secondo infortunio tendevano anche a camminare con angoli di flessione di picco del ginocchio più ampi (p = 0,089) e più simmetrici e con una minore co-contrazione, tutti elementi indicativi di un modello di andatura più normale. L’autorizzazione al ritorno all’attività sportiva ritardato, anche in assenza di problemi clinici o di deambulazione dopo la ricostruzione primaria del legamento crociato anteriore, può essere necessaria per ridurre il rischio di una seconda lesione del legamento crociato anteriore nelle giovani donne.
Per leggere l’articolo completo: Gait mechanics and second ACL rupture: Implications for delaying return-to-sport (clicca qui).
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