Il Training Load, trattato in altri articoli sul blog e nei webinar ad esso dedicati, riveste un ruolo di fondamentale importanza nell’allenamento e nel controllo dei giocatori.
Nel corso degli anni molti sport scientist, ricercatori, allenatori e preparatori atletici hanno unito le proprie forze e le proprie idee per studiare questo argomento. Comprendere le risposte in acuto e misurare la fatica residua può aiutare allenatori e preparatori a gestire i carichi settimanali individuali dei singoli atleti.
Oggi, in questo articolo della sezione ”News Scientifiche”, abbiamo deciso di tradurre per te l’abstract del 1994 di Gill et al., dal titolo A Sport and Exercise Psychology: Perspective on Stress.
Questo articolo considera la relazione tra stress e funzionamento cognitivo e discute alcuni dei Lo scopo è di introdurre la prospettiva (o le prospettive) psicologica dello stress.
Nel fare ciò, ci si concentrerà sui modelli concettuali o quadri di riferimento che guidano il lavoro della psicologia dello sport e dell’esercizio fisico sullo stress, lasciando i dettagli dei risultati della ricerca e delle implicazioni agli articoli successivi (Berger, 1994; Dishman, 1994; Wrisberg, 1994).
Piuttosto che una ricerca dettagliata, questo articolo presenta una struttura o un contesto per quegli articoli successivi. Per lo psicologo dello sport e dell’esercizio fisico, lo stress non è né un evento (stressor), né una risposta fisiologica, né una catena stressor-risposta.
A tutti questi concetti manca la componente psicologica chiave: l’individuo, e più specificamente, le percezioni e le cognizioni dell’individuo. Lo stress è ciò che si pensa che sia. Il pensiero, o cognizione, è l’elemento chiave che differenzia un approccio psicologico da altri.
La seguente illustrazione dal lavoro di Spielberger (1989) cattura gli aspetti chiave della maggior parte dei modelli psicologici modelli psicologici:
StressoràPercezione dello stress e valutazione del problemaà ansia
In primo luogo, c’è il fattore di stress (per esempio, la competizione, il calore, la fatica). Poi arriva la minaccia percepita, o la valutazione del processo.
Senza questa percezione (“Penso di essere stressato”) non c’è alcun fattore di stress. Questa valutazione non è né automatica né semplice come sembra, ma questa minaccia percepita è ciò che provoca la risposta allo stress. L’ansia di stato è la risposta che Spielberger evidenzia ed è la risposta più studiata dagli psicologi dello sport e dell’esercizio.
La valutazione è anche l’elemento chiave nel modello di stress di Lazarus (per esempio, Lazarus, 1990, 1993; Lazarus & Folkman, 1984), e quel modello è l’obiettivo di questo articolo. Ma il modello di Lazarus e la maggior parte degli approcci attuali sono più complessi e vanno oltre la semplice evidenziazione della cognizione.
Secondo Lazarus (1990), lo stress non è definibile, perché lo stress non è un solo costrutto ma una rubrica o un sistema complesso di costrutti e processi interconnessi.
Il modello di Lazarus serve come mio quadro di riferimento – non perché ha guidato il lavoro della psicologia dello sport e dell’esercizio fisico sullo stress, ma perché sembra essere un quadro che lega quel lavoro insieme e può essere usato per sviluppare ulteriori direzioni di ricerca e implicazioni pratiche.
Per leggere l’articolo A Sport and Exercise Psychology: Perspective on Stress (clicca qui).
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