Teoria del vettore di forza e sprint

In questo articolo cerchiamo di scoprire se la teoria del vettore di forza è verificata nello sprint.
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L’argomento della forza, trattato in altri articoli sul blog e nei nostri webinar, riveste un ruolo di fondamentale importanza nell’allenamento e nella performance.

Nell’allenamento della forza, sono molti i metodi studiati da ricercatori e messi in campo dai preparatori fisici per migliorare le qualità atletiche dei giocatori di calcio.

Oggi, in questo articolo della sezione ”News Scientifiche”, abbiamo deciso di tradurre per te l’abstract del 2019 di Fitzpatrick et al., dal titolo The Magical Horizontal Force Muscle? A Preliminary Study Examining the “Force-Vector” Theory.

La teoria del vettore forza sostiene che gli esercizi orizzontali sono più specifici per le abilità sportive orizzontali. In questo contesto, l’attenzione si concentra sulla produzione di forza orizzontale rispetto al quadro di coordinate globale.

Tuttavia, secondo il principio della corrispondenza dinamica, la direzione della forza rispetto all’atleta è più importante e quindi la base della teoria del vettore forza è errata. Lo scopo di questo studio è stato quindi quello di testare la teoria del vettore-forza. Secondo la teoria della forza-vettore, la spinta dell’anca è un esercizio a carico orizzontale e quindi l’allenamento della spinta dell’anca dovrebbe creare maggiori miglioramenti nelle prestazioni del salto orizzontale rispetto a quelle del salto verticale.

Undici atlete universitarie di età compresa tra i 18 e i 24 anni hanno completato un programma di allenamento per la spinta dell’anca della durata di 14 settimane. I test pre e post sono stati utilizzati per misurare: salto verticale con squat, salto verticale con contromovimento, salto orizzontale con squat, salto orizzontale con contromovimento e spinta dell’anca a 3 ripetizioni massime (3RM).

I soggetti hanno migliorato le prestazioni di spinta dell’anca a 3 ripetizioni massime del 33,0% (d = 1,399, p < 0,001, η2 = 0,784) e le prestazioni di salto verticale e orizzontale (i miglioramenti variavano dal 5,4 al 7,7%; d = 0,371-0,477, p = 0,004, η2 = 0,585). Tuttavia, non ci sono state differenze nell’entità del miglioramento tra salto orizzontale e verticale (p = 0,561, η2 = 0,035).

I risultati di questo studio sono contrari alle previsioni della teoria del vettore forza. Inoltre, questo articolo si conclude con un’analisi della teoria del vettore-forza, presentando le incongruenze meccaniche della teoria. Gli allenatori dovrebbero utilizzare il consolidato principio della corrispondenza dinamica per valutare la somiglianza meccanica degli esercizi con le abilità sportive.

Per leggere l’articolo completo The Magical Horizontal Force Muscle? A Preliminary Study Examining the “Force-Vector” Theory

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