Drop Jump Test: descrizione, utilizzo e validità

Il Drop Jump è un movimento molto utilizzato durante l'allenamento pliometrico e in ambito sportivo viene utilizzato per testare gli atleti in un rapido movimento di caduta e salto.
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Il drop jump, chiamato anche depth jump, è un test per valutare la forza degli arti inferiori. Il test molto utilizzato in ambito sportivo prevede un rapido movimento (salto verticale) dopo una caduta da un plinto di un altezza prestabilita.

Si richiede all’atleta di “abbandonare” e lasciarsi cadere. Si valuta quindi l’altezza di salto discriminando gli atleti più reattivi ed esplosivi.

In questo articolo parleremo nel dettaglio del Drop Jump Test. Vedremo il suo utilizzo, l’applicazione in ambito sportivo e la validità attribuitagli dai ricercatori scientifici e dagli allenatori.

 

Che cos’è il Drop Jump Test

 

In ambito sportivo  il Drop Jump Test  viene utilizzato come test per studiare la forza reattiva o in forma incrementale per indagare l’indice di resistenza reattiva (RSI) al salto. Questo test è pensato per misurare la capacità di salto reattivo negli atleti e per determinare come affrontare lo stress imposto al loro corpo dalle attività pliometriche (Young, 1995)

La capacità di passare rapidamente, attraverso una caduta e stressare il meccanismo del ciclo stiramento-accorciamento e poi ri-esplodere è molto importante per discriminare gli atleti.

Da sempre, infatti, le qualità “forza reattiva” sono determinanti a livello sportivo e conoscere l’RSI di un atleta è molto importante.

 

Che cosa ci indica il Drop Jump Test

 

Secondo Science for Sport, Il test incrementale DJ-RSI è stato originariamente sviluppato nell’ambito dello Strength Qualities Assessment Test (SQAT) e creato dall’Australian Institute of Sport (Young, 1995) per misurare la forza reattiva di un atleta.

La batteria dei test che hanno utilizzato costituisce:

  • Forza massima
  • Strength Speed (> 30% del massimo)
  • Speed Strength (<30% del massimo)
  • Rate of force development
  • Forza reattiva
  • Skill performance

Il DJ-RSI deve essere eseguito su una pedana di Bosco, su una piattaforma di forza, con un Optojump o con un accelerometro (come nell’immagine dell’articolo).

 

Come testare il Drop Jump

 

Gli atleti in genere eseguono il test da un box di 30 cm e si può decidere di incrementare, via via, l’altezza utilizzando box fino a 75 cm (RSI test).

Il test termina quando il tempo di contatto dell’atleta aumenta oltre 0,25 ms (punto finale del ciclo di accorciamento rapido dell’allungamento), indipendentemente dal salto di caduta di 30 cm o dai 75 cm.

Per fortuna, sul campo, non assiste più a scena di caduta da plinti di altezze superiori ai 75 cm e sembrerebbe opportuno selezionare, per l’allenamento, box non superiori ai 30cm per permettere un miglior lavoro reattivo (Ebben, 2010).

 

Come eseguire il Drop Jump Test

 

Per eseguire il Drop Jump Test che l’atleta metta le mani sui fianchi durante il test dipende dalla discrezione dell’amministratore del test, poiché entrambi i metodi si sono dimostrati affidabili.

Tuttavia, si deve comprendere che test di salto verticale simili hanno dimostrato che l’oscillazione del braccio può migliorare le prestazioni.

Una volta che la configurazione del test è stata impostata e i funzionari di test e l’atleta sono pronti, il test può iniziare. L’atleta viene istruito a stare in cima al box rivolto verso la piattaforma di forza. Quando viene istruito dall’allenatore, l’atleta fa un passo indietro dal box ed esegue un tipico drop-jump, atterrando nello stesso punto in cui è decollato (Lees, 2006)

Questo deve essere ripetuto per un minimo di tre sforzi in modo da poter calcolare una media delle prestazioni.

 

Come leggere i risultati del Drop Jump Test

 

Science for Sport

Ci sono 3 metodi comuni, come ci indica Science for Sport, per calcolare il RSI test nel Drop Jump

  1. Method 1: RSI = Jump Height / Ground Contact Time
  2. Method 2: RSI = Flight Time / Ground Contact Time
  3. Method 3: RSI = Jump Height / Time to Take-off

Rispetto ai Test che abbiamo analizzato in precedenza, è importante calcolare questi parametri per farsi un’idea completa del profilo che dobbiamo conoscere. 

Numerosi ricercatori e professionisti preferiscono utilizzare il tempo di volo anziché l’altezza di salto perché è più facile da ottenere e richiede meno tempo. Se si decide di utilizzare una pedana di forza, è meglio utilizzare l’altezza di salto in base alle forze di reazione al suolo poiché è stato suggerito che ciò fornisca una misura RSI più valida.

 

Che validità ha il Drop Jump Test

 

Quando si esegue il Drop Jump, come abbiamo visto per gli altri test nel Corso Preparazione – Pre-Campionato, bisogna considerare diversi fattori tra cui: sforzo individuale, diverse posizioni di decollo e atterraggio, il saltare fuori dal box al posto di scendere e l’utilizzo o meno delle braccia.  

Flagan et al, 2008 hanno dimostrato che il test incrementale DJ-RSI, di cui abbiamo parlato nell’articolo, ha dimostrato di essere una misura valida e affidabile della capacità di salto reattivo.  La ricerca di indica come sia il tempo di volo che l’altezza del salto sono misure affidabili con una correlazione perfetta, ed entrambi possono essere utilizzati con sicurezza per calcolare l’RSI.

Bisogna solo fare attenzione su che atleti si va a sviluppare il Drop Jump e soprattutto su chi si utilizza il protocollo incrementale. Se si lavora con atleti di sport di squadra potrebbe essere interessante sviluppare tutto il test RSI, ma invece su atleti di atletica leggera che hanno tempi di contatto molto più rapidi probabilmente tale metodo non ha molto senso.

 

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Bibliografia

 

  • Ebben, W.P., and Petushek, E.J. (2010). Using the reactive strength index modified to evaluate plyometric performance.Journal of Strength and Conditioning Research, 24(8), pp.1983-1987.
  • Flanagan, E.P., Ebben, W.P., and Jensen, R.L. (2008). Reliability of the reactive strength index and time to stabilization during depth jumps. Journal of Strength and Conditioning Research. 22(5), pp.1677–1682.
  • Lees, A., Vanrenterghem, J., & Clercq, D.D. (2006). The energetics and benefit of an arm swing in submaximal and maximal vertical jump performance. Journal of Sports Sciences, 24(1, pp. 51 – 57.
  • Young, W. (1995). Laboratory strength assessment of athletes. New Study Athletics. 10, pp.88–96

 

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