L’argomento della forza, trattato in altri articoli sul blog e nei nostri webinar, riveste un ruolo di fondamentale importanza nell’allenamento e nella performance.
Nell’allenamento della forza, sono molti i metodi studiati da ricercatori e messi in campo dai preparatori fisici per migliorare le qualità atletiche dei giocatori di calcio.
Oggi, in questo articolo della sezione ”News Scientifiche”, abbiamo deciso di tradurre per te l’abstract del 2019 di Chaabene et al., dal titolo Acute Effects of Static Stretching on Muscle Strength and Power: An Attempt to Clarify Previous Caveats.
Gli effetti dello stretching statico (StS) sulle successive attività di forza e potenza sono stati uno degli argomenti più dibattuti nella letteratura scientifica sportiva degli ultimi decenni. L’obiettivo di questa rassegna è (1) riassumere le scoperte precedenti e attuali sugli effetti acuti dello StS sulle prestazioni di forza e potenza muscolare; (2) aggiornare le conoscenze dei lettori in relazione ai precedenti avvertimenti; e (3) discutere i meccanismi fisiologici sottostanti allo StS di breve durata, se eseguito come trattamento singolo o se integrato in una routine di riscaldamento completa.
Negli ultimi due decenni, lo StS è stato considerato dannoso per le successive prestazioni di forza e potenza. Di conseguenza, è stato raccomandato di non applicare StS prima di attività legate alla forza e alla potenza. Dati più recenti suggeriscono che, se eseguito come trattamento singolo o se integrato in una routine di riscaldamento completa comprendente attività aerobica, stretching dinamico e attività specifiche per lo sport, l’StS di breve durata (≤60 s per gruppo muscolare) compromette banalmente le successive attività di forza e potenza (∆1-2%).
Tuttavia, durate di StS più lunghe (>60 s per gruppo muscolare) sembrano indurre cali sostanziali e praticamente rilevanti nelle prestazioni di forza e potenza (∆4,0-7,5%). Inoltre, recenti evidenze suggeriscono che, se incluso in una routine di riscaldamento completa, lo StS di breve durata può addirittura contribuire a ridurre il rischio di subire lesioni muscolo-tendinee, soprattutto nelle attività ad alta intensità (ad esempio, corsa sprint e velocità di cambio di direzione). Sembra che durante lo StS di breve durata l’attivazione neuromuscolare e la rigidità muscolo-tendinea non siano influenzate rispetto allo StS di lunga durata.
Tra gli altri fattori, ciò potrebbe essere dovuto a un’elevata temperatura muscolare indotta da un programma di riscaldamento dinamico. Più specificamente, una temperatura muscolare elevata porta a un aumento della velocità di conduzione delle fibre muscolari e a un migliore legame delle proteine contrattili (actina, miosina). Pertanto, la nostra precedente comprensione degli effetti nocivi dello StS sulle successive attività di forza e potenza deve essere aggiornata. In effetti, l’StS di breve durata dovrebbe essere incluso come importante componente di riscaldamento prima dell’inizio delle attività sportive ricreative, grazie al suo potenziale effetto positivo sulla flessibilità e sulla prevenzione delle lesioni muscolo-tendinee.
Tuttavia, negli atleti ad alte prestazioni, lo StS di breve durata deve essere applicato con cautela a causa dei suoi effetti negativi, trascurabili ma comunque prevalenti, sulle successive prestazioni di forza e potenza, che potrebbero avere un impatto sulle prestazioni in gara.
Per leggere l’articolo completo Acute Effects of Static Stretching on Muscle Strength and Power: An Attempt to Clarify Previous Caveats (clicca qui).
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