Uno dei parametri più utilizzati per valutare lo stato fisico di un atleta, soprattutto negli sport di endurance, è il massimo consumo d’ossigeno VO2max.
Questo parametro fisiologico rappresenta la massima potenza che può esprimere un atleta sotto sforzo e viene testato in maniera errata tramite test indiretti.
In questo articolo scopriremo che cos’è il VO2 max, come impostare i valori test di soglia aerobica e anaerobica.
Table of Contents
Cosa indica il VO2max
Il VO2max è la misura che indica il massimo volume di ossigeno consumato per minuto (in millilitri) per chilogrammo di peso e definisce il livello cardiorespiratorio e aerobico dell’atleta.
Rappresenta l’espressione della massima potenza aerobica, cioè della massima quantità di energia ricavata dall’ossidazione dei vari substrati nell’unità di tempo.
In alcuni sport, il VO2max, sembrerebbe essere una condizione indispensabile per una buona performance di alto livello.
Come valutare il VO2max
Per valutare il massimo consumo d’ossigeno, VO2max, il migliore modo è utilizzare un test da laboratorio, diretto, in cui si guarda quando il VO2 raggiunge l’apice e diventa massimale (>90%FC).
ll consumo di ossigeno è molto legato alle fibre muscolari e c’è una grossa differenza tra fare un test per il VO2max su una bicicletta o su un remoergometro poiché i muscoli usati sono differenti.
Nel calcio, quindi, è molto diverso fare un test sul treadmill e sul campo da calcio, per via della differente tipologia di corsa.
La valutazione del VO2Max avviene controllando i parametri di gittata (portata) cardiaca e la differenza arterio-venosa, componenti che appartengono al sistema di trasporto dell’ossigeno.
Come migliorare la VO2max?
I fattori da cui dipende sono la genetica, l’età, il peso corporeo, la muscolatura, i fattori coordinativi e vi sono altre variabili che possono essere influenzate dall’allenamento.
La portata cardiaca, la capillarizzazione e l’attività mitocondriale, possono essere migliorate dallo stato fisico dell’atleta e dal suo incremento nel tempo.
Il VO2 max, inoltre, aumenta nel corso degli anni e si stabilizza attorno ai trenta, tende via via a diminuire in seguito, ma con l’allenamento costante può stabilizzarsi per altri quindici – vent’anni d’età.
Ovviamente esso differisce di soggetto in soggetto oltre che per la statura, anche e soprattutto (con notevole incidenza) per il peso corporeo.
Fattori limitanti il VO2max
Uno dei fattori determinanti la massima capacità consumo d’ossigeno è la muscolatura impegnata, per cui valori massimi vengono raggiunti utilizzando masse muscolari maggiori.
Notiamo infatti come pesi corporei maggiori diano VO2 max più alti di soggetti con peso minore, ovviamente in termini assoluti.
Nella valutazione del consumo di ossigeno è fondamentale non trascurare l’aspetto del Costo energetico (CE), che è specifico per la disciplina che si analizza. Il VO2max può essere alto perché l’atleta ha una scarsa coordinazione (e quindi alto CE) o perché ha realmente una grande capacità di esprimere potenza.
Come valutare il VO2max?
In molti sport che non hanno la possibilità di testare direttamente i propri atleti attraverso il metabolimetro, si deve ricorrere ai test indiretti.
Per un atleta di resistenza, conoscere questo valore è importante per calcolare poi le varie soglie allenanti.
Sapere la velocità di corsa permette di comprendere l’insorgenza dei meccanismi della fatica e di creare in maniera più appropriata il programma di allenamento.
Quali sono i principali test per valutare il VO2max?
Il valore VO2max si può misurare su un cicloergometro o in alternativa sottoponendosi a test fisici.
Nella ricerca scientifica sono stati utilizzati anche dei metodi indiretti, alcuni obsoleti e altri più validi che descriviamo qui di seguito.
Test di Cooper
Descritto in questo articolo Test di Cooper: che cos’è si basa sulla determinazione della distanza coperta in 12’ su un percorso pianeggiante con un ritmo costante e adeguato alle capacità del soggetto.
Nato come test da campo per la valutazione del VO2max, può essere utilizzato per calcolare la SAn attraverso tabelle di valutazione che trasformano il risultato cronometrico in una stima del VO2max.
Il test è fortemente influenzato dalla motivazione del soggetto, dalla tecnica di corsa e poi dalle accelerazioni del tratto finale.
Test di Conconi
Il test Conconi è un test indiretto che mette in relazione la velocità di corsa (e quindi l’intensità dello sforzo) con la frequenza cardiaca.
Ideato dal Prof. Mognoni, non è invasivo ed è di breve durata; prevede un incremento lineare della velocità (o della potenza) ogni 20/30 secondi.
Al termine d’ogni intervallo (almeno dieci) si rilevano i dati della velocità e della frequenza cardiaca che vengono poi trasferiti su un piano di assi cartesiani.
Ne risulterà un grafico in cui i punti si disporranno lungo una retta con un andamento lineare fino ad un certo carico, oltre il quale si osserverà una disposizione curvilinea dei punti.
Il punto di passaggio tra la prima linea – quella retta – e la seconda, quella che curva o flette, è definita come velocità o potenza di “deflessione”, o punto di flesso, ovvero di soglia anaerobica.
Test di Leger
Il Test di Leger, ideato dal Prof. Leger. sono test a navetta con corsa continua che viene utilizzata molto nel calcio per valutare in maniera indiretta il VO2max.
Il test consiste nell’andare avanti-indietro (a navetta), correndo tra due linee poste alla distanza di 20 metri l’una
dall’altra.
Il ritmo è scandito da una lepre acustica. Inizia con una velocità predeterminata di 8,5 km/h che aumenta lentamente e progressivamente ogni minuto (Leger, 1984).
Il test termina quando il soggetto non è più in grado di rispettare il ritmo. A questo punto si registra il numero di navette percorse da cui si deducono, attraverso delle specifiche tabelle, la distanza coperta, la velocità di corsa e il VO2max.
Riflessioni sul VO2max
Dopo aver analizzato alcuni test indiretti e presentato il modo migliore per valutare il VO2max (leggi anche sul picco di potenza), attraverso un test incrementale con metabolimetro, dobbiamo fare alcune riflessioni.
Il VO2max è davvero così indispensabile negli sport di squadra?
Probabilmente è interessante valutarlo si ma solamente con un test diretto che abbia una validità e mostri un affidabilità della misura molto più elevata rispetto ad un test indiretto.
Purtroppo i test indiretti, anche se validati, non riescono a individualizzare alcuni particolari della valutazione delle capacità fisiche che il soggetto deve avere.
Differenze nel VO2max tra gli sport
Infatti, se si trascura l’aspetto coordinativo (del costo energetico) si rischia di prendere un numero che non è rappresentativo del reale stato di forma dell’atleta.
Negli sport individuali, es. ciclismo e resistenza, allora si che la determinazione di questo parametro con un test diretto riveste un aspetto fondamentale nella programmazione.
Attraverso centinaia di allenamenti mirati al miglioramento dei parametri allenanti si può ottenere un vantaggio.
Questa cosa non si può affermare negli sport di squadra, dove si le capacità fisiche e il VO2max sono importanti ma conta di più l’aspetto tecnico, tattico e strategico specifico della disciplina allenata.